Un decano del teatro siciliano e nazionale come Pippo Pattavina e Marianella Bargilli diretti da Antonello Capodici portano in scena “Uno, nessuno, centomila” che conclude la stagione di Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in scena alla Sala Assicurazioni Generali dall’11 al 14 maggio”.

«Il romanzo più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita» così Luigi Pirandello definiva in una lettera “Uno, nessuno centomila”: la summa della sua sterminata riflessione sull’Essere e sull’Apparire, sulla Società e l’Individuo, sulla Natura e la Forma. Un testo profondamente attuale nella descrizione della perdita di senso che l’uomo contemporaneo subisce a fronte del sovrabordare dei grandi sistemi antropologici e sociali, che finiscono con l’annullarlo, inglobandolo: dallo Stato alla Famiglia, dall’istituto del Matrimonio al Capitalismo, dalla Ragione alla Follia…

Nella regia di Antonello Capodici e con un vero decano della scena nazionale e in particolare siciliana come Pippo Pattavina e Marianella Bargilli protagonisti, il romanzo arriva ora in palcoscenico e chiude la Stagione di Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, dall’11 al 14 maggio.

Venerdì 12 maggio alle ore 17 alla Sala Bartoli si terrà una conferenza sul romanzo e sul lavoro teatrale a cura di Paolo Quazzolo, storico del teatro e docente dell’Università degli Studi di Trieste, alla presenza di alcuni degli interpreti. L’iniziativa è organizzata dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con il Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste ed è a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

«La scena è abbacinante» scrive il regista nelle sue note. «Di un bianco perfetto, luminoso, totale. Una scatola bianca (…) ma ad una visione più attenta capiremo che le pareti non sono così “innocenti” come sembrano. (…) È un luogo “non-luogo”, che però si riempie subito di visioni. Su queste superfici proiettiamo dense pennellate che rimandano ai quadri/istallazione di Fausto Fiato o Elena Ciampi: diventano luminescenti. Irreali. Riverberano di colori acidi e contrasti. Via via, il monologo si trasforma in “piece” vera e propria. Spettacolo. Commedia.

Da ampie aperture laterali (simili a saracinesche) carrellano in scena i vari ambienti. Insieme ai personaggi che li animano : la casa di Gegè, gli uffici della Banca, il Convento di Maria Rosa, la casa dei Di Dio, la stanza d’ospedale, la strada. I personaggi sono grotteschi, iperrealistici: Firbo, Quantorzo, Dida, Maria Rosa, il Padre, Marco Di Dio e Diamante, il Notaio Stampa, Padre Sclepis ,il Giudice, il Suocero. Vitangelo ha pure il suo doppio in scena: un Gegè anagraficamente in “parte”; alcuni episodi sono “vissuti” da questa proiezione giovanile, altri da Vitangelo maturo, in un gioco drammaturgico e scenico di incastri e rimandi. L’eleganza formale di un Maestro come Pattavina: spensierato narratore in “flash-back”. Furente doppio di sé stesso nelle vicende più dolorose. In questo auto-sostituirsi, c’è persino il possibile riscatto all’impotenza originaria, all’inanità di una esistenza precedente, inconsapevolmente sprecata.

Ed il “femminile”, mutevole, soggiogante, oscuro ed ambiguo: la bravura di Marianella Bargilli, inquieta ed inquietante. Perfetta nel travasare elementi di contrasto di un personaggio nell’alchimia dell’altro».

Mentre Pippo Pattavina sarà Moscarda, Marianella Bargilli interpreterà Dida sua moglie e Annarosa. Uomo di successo, Vitangelo Moscarda vive della rendita della banca ereditata dal padre, ed è sereno, finché la moglie un giorno rimarca alcuni lievi difetti del suo aspetto: Gegé, che non li aveva mai notati, si stupisce di come gli altri lo percepiscano. La cosa diviene per lui un’ossessione: non riesce a sopportare le diverse immagini che gli altri hanno di lui e tenta in modo rocambolesco e con assurdi comportamenti di “eliminarle”.

«Annarosa incarna la scardinatrice di un meccanismo» dice Marianella Bargilli. «Due personaggi molto diversi che mi diverto molto ad interpretare. Tra questi due personaggi ce n’è un terzo, Diamante, la donna che viene sfrattata insieme al marito dall’appartamento concesso dal padre di Moscarda… un gioco uno sdoppiamento interessante per il piano interpretativo perché ti obbliga a cambiare tutto dal trucco alla pettinatura, dalla postura alla voce. L’intenzione nell’arco di due ore. Mi auguro che il pubblico triestino accolga lo spettacolo con lo stesso piacere con il quale io torno a Trieste, città e teatro bellissimi in cui in passato ho trascorso bellissimi momenti».

Lo spettacolo va in scena l’11, 12 e 13 maggio alle ore 20.30 alla Sala Assicurazioni Generali e il 14 maggio alle ore 16. I posti disponibili si acquistano alla Biglietteria del Politeama Rossetti, negli altri punti vendita e circuiti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia o tramite il sito del Teatro www.ilrossetti.it. Informazioni allo 040.3593511

 

Pippo Pattavina e Marianella Bargilli in

UNO, NESSUNO, CENTOMILA

di Luigi Pirandello

con Rosario Minardi, Giampaolo Romania, Mario Opinato

regia Antonello Capodici

musiche Mario Incudine

scene Salvo Manciagli

costumi Sartoria Pipi Palermo

produzione Teatro ABC

Comunicato Stampa