Nella cornice suggestiva del Teatro di Sedegliano Plinio Clabassi, gli spettatori hanno recentemente vissuto un viaggio indimenticabile attraverso le melodie intramontabili di uno dei più grandi artisti italiani del Novecento, Lelio Luttazzi. Il concerto, impreziosito dall’interpretazione magistrale di alcuni talenti musicali di spicco, ha riportato in vita l’eleganza e lo spirito del grande maestro dello swing italiano.
Con la partecipazione di U.T. Gandhi alla batteria, l’energia travolgente dell’Orchestra giovanile Filarmonici Friulani, guidata dalla sapiente maestria di Marco Battigelli, e la voce incantevole e la spiccata personalità di Boris Savoldelli, il pubblico è stato trasportato in un viaggio attraverso i capolavori di Luttazzi.
Il concerto non si è limitato a omaggiare esclusivamente Luttazzi, ma ha anche offerto uno sguardo più ampio sul panorama musicale internazionale, con l’esecuzione di un brano di George Gershwin e del suo amico Renato Carosone “Tu vuo’ fa’ l’americano”, che hanno arricchito ulteriormente l’esperienza musicale della serata.
Al termine del concerto, il giovanissimo Maestro Battigelli ha colto l’occasione per ribadire l’importanza di sostenere le orchestre giovanili, affermando: “Le orchestre vanno sostenute per non perdere le emozioni che solo un’orchestra può generare. Sono una risorsa preziosa per la nostra cultura e la nostra identità musicale”.
Con una chiusura emozionante, Savoldelli ha voluto ringraziare il numeroso pubblico per aver reso possibile questo straordinario evento, sottolineando l’importanza di tali iniziative nel preservare e diffondere il patrimonio musicale italiano.
In una serata di pura magia e nostalgia, il concerto dedicato a Lelio Luttazzi ha dimostrato ancora una volta il potere senza tempo della musica nel toccare le corde dell’anima e nel creare connessioni indelebili tra artisti, pubblico e tradizione musicale italiana.
Grazie come sempre alla qualità della proposta di ERT FVG sempre attenta a portare cultura di livello in tutto il nostro territorio.
© Massimo Cum per instArt