Ridere fa buon sangue. Ormai è scientificamente provato!

Una risata spontanea, con il rilascio di neurotrasmettitori e ormoni specifici, tra cui adrenalina ed endorfine, produce importanti benefici alla salute: dalla riduzione dello stress all’aumento della tolleranza del dolore fisico e psicologico, dall’incremento delle difese immunitarie alla diminuzione del rischio d’insorgenza di cardiopatie ischemiche (la terapia del sorriso è stata approvata persino dai cardiologi dell’Esc, European Society of Cardiology).

Salutare quindi, per chi non si è fatto sfuggire l’occasione, assistere a uno spettacolo come “Una serata di ordinaria ironia”, di e con Enrico Bertolino, un monologo brioso e graffiante in cui si ride a crepapelle dal primo all’ultimo minuto (un’ora e poco più che scorre rapidissima), ascoltando il racconto di una realtà attuale sempre più complessa e, a volte, alienante. 

Approdato al teatro Sociale di Gemona del Friuli lo scorso 12 novembre per l’inaugurazione della stagione 2024/2025, griffata Ert Fvg, fin dal suo debutto sui palcoscenici della Regione lo spettacolo ha ottenuto uno straordinario successo, confermato anche nelle successive tappe di Lignano Sabbiadoro, Cordenons, Pontebba e San Daniele del Friuli. 

Tutto esaurito per gli appuntamenti del 22 novembre all’Auditorium Comunale di Lestizza e del 23 a TeatrOrsaria di Premariacco. 

Resta ancora un appuntamento al Teatro Cinema Miotto di Spilimbergo il prossimo 18 gennaio 2025. 

Enrico Bertolino è una garanzia di comicità intelligente, un mix sapiente e calibrato d’ironia, satira e qualche parodia musicale. Registra consensi senza necessariamente ammiccare a una modalità televisiva purtroppo assai diffusa che propone a teatro ciò che è stato proposto in tv. 

Un mezzo che pure gli ha dato popolarità quando, sul finire degli anni ’90, quando esordiva sul piccolo schermo facendosi notare in trasmissioni seguitissime e indimenticabili come “Mai dire goal” e “Quelli che il calcio”. E’  nel 1997 che, a 37 anni, da esperto di formazione sulla comunicazione aziendale, con in tasca una laurea in Discipline Economiche ottenuta all’Università Bocconi, Bertolino capisce di poter ambire a sfoggiare la sua verve comica non solo alle feste di famiglia o in quelle tra amici. Con la benedizione di Gino & Michele, che approvarono il suo provino per Zelig, l’artista milanese si è presto affermato nei diversi contesti, teatrale, radiofonico, televisivo, con proposte originali e garbate. 

Osservatore ironico e puntuale di ogni aspetto della quotidianità, sa affrontare con disinvoltura temi provocatori e pericolosi, dalla politica al sociale, dai rapporti interpersonali all’economia. I suoi spettacoli si fondano innanzitutto su un poderoso lavoro di scrittura concedendo nella messa in scena molto spazio anche all’improvvisazione strettamente connessa all’attualità. 

Con ironia racconta e assume chiare posizioni nei confronti degli argomenti trattati evitando però d’invischiarsi in noiose lezioni moraliste. In questo ricorda alcuni grandi del passato, maestri del pensiero e dello spettacolo, come Gaber, Jannacci e Fo cui il brillante one man show meneghino riserva alcuni emozionanti momenti anche nella sua performance gemonese.

Molto spazio ha anche la musica (usata non solo per cantarci sopra ma anche per provare a ragionare insieme) e non manca qualche canzone, ormai una costante imprescindibile degli spettacoli di Bertolino, in una perfetta alternanza di suoni e parole. Canta con buona intonazione e riesce persino a imitare con risultati davvero sorprendenti la profonda vocalità di Francesco Guccini (“La Lollocomotiva”, una riscrittura della popolare “La Locomotiva”, riadattata e riferita a un episodio di cui si è reso protagonista il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, ha segnato uno dei momenti più spassosi della serata).  

Ecco spiegata la scelta di condividere il palcoscenico con due eccellenti strumentisti come Tiziano Cannas Aghedu e Roberto Dibitonto, sensibili e impegnati a non farsi mai sorprendere dalle “strambate” del comico milanese che non rinuncia mai all’improvvisazione.  

Da esperto comunicatore, al suo ingresso in scena ha lanciato subito una proposta alla platea che affollava il Sociale di Gemona, una messa alla prova per individuare la fascia d’età del pubblico presente in sala. Un giochetto divertente: indovinare le pubblicità più famose della tv degli anni passati ascoltando i motivetti che le hanno caratterizzate. Il responso è stato netto: pubblico prevalentemente anziano (ma dotato di buona memoria)!

Via allora con battute fulminanti, ironiche, a volte sarcastiche, mai scontate né banali, spassosi racconti di vita quotidiana di persone comuni alle prese più che con l’intelligenza artificiale con “l’ignoranza naturale”, riflessioni su temi di politica, ecologia (Endrigo e Celentano, con le loro canzoni, avevano predetto i cambiamenti climatici che oggi stanno interessando il Pianeta), migrazioni, economia (anche quella spicciola della spesa quotidiana), costume e società, intervallate da brani ben conosciuti ma testi riadattati con arguzia e una vena di sottile ironia (“Quarantaquattro gatti” interpretato nel 1968 da una bambina triestina di quattro anni, Barbara Ferigo, che vinse la decima edizione dello Zecchino D’oro per parlare di migranti in Albania e “Perdono”, il famosissimo pezzo firmato da Mogol e portato al successo da Caterina Caselli nel 1966 per parlare di Concordati e condoni). Momenti che hanno fatto salire il termometro del consenso e scatenato una diffusa allegria. 

Enrico Bertolino visto a Gemona si conferma dunque autore comico tra i più creativi e divertenti (ai testi dello spettacolo ha collaborato Stefano Dongetti). Padroneggia la scena con autorevolezza, simpatia e ritmi perfetti.

Lodevole la regia di Massimo Navone e brillanti gli interventi musicali live dei maestri Tiziano Cannas Aghedu e Roberto Dibitonto. 

Prodotto da Teatro Miela – Bonaventura in collaborazione con ITC 2000, “Una serata di ordinaria ironia” è uno spettacolo che fa ridere e fa stare bene. Una passeggiata salutista vissuta a teatro. 

Meritatissimi i prolungati e calorosi applausi del pubblico presente al Sociale che ha registrato il pienone e tanti consensi alla partenza della nuova Stagione.

© Rita Bragagnolo per instArt