Mentre la primavera 2025 mostra i primi germogli e i cartelloni delle nuove stagioni di concerti e spettacoli per la prossima estate si vanno via via completando e annunciando, ritorniamo per un attimo ancora (ce ne saranno altri) a quella passata che merita qualche riflessione in più perché fa parte di una generale tendenza di ripresa degli spettacoli dal vivo con eccezionale nuovo grande afflusso di pubblico.

Tra gli artisti da sempre amici dei palcoscenici friulani in tutte le stagioni, di certo, si può contare Fiorella Mannoia. Ogni suo nuovo tour prevede regolarmente un passaggio nella nostra regione con una presenza fedelissima di fan che strappano regolarmente il sold out.

E’ stato così anche la scorsa estate con un partecipato ed emozionante concerto a Maniago; sarà così prevedibilmente anche il prossimo 08 maggio al Politeama Rossetti di Trieste e il 24 luglio 2025 sul Piazzale del Castello di Udine con altre due imperdibili esibizioni.

Per ora “riavvolgiamo il nastro” ricordando l’agosto scorso.

03/08/2024 Fiorella Mannoia Sinfonica Live con orchestra, Festival in Centa, Parco Centa dei Conti, Maniago (PN).

Una farfalla, una rosa e una stella stilizzate al neon spiccavano sul palco, nella suggestiva location del parco Centa dei Centa di Maniago, a simboleggiare la rinascita, la metamorfosi dall’oscurità alla luce e a ricordare al pubblico pagante la nuova linea d’abbigliamento e di merchandising ispirata alle canzoni di Fiorella Mannoia.

La cantante romana, classe 1954, ha voluto festeggiare i suoi splendidi settant’anni regalando a se stessa e ai propri fan un sontuoso tour che prevede una miriade di appuntamenti, facendosi accompagnare da un ensemble sinfonico con più di venti elementi a cui si aggiunge la sua band classica di tastiere, chitarre e percussioni. A riempire tutto il grande palco l’Orchestra di Saverio Mercadante di Altamura, al gran completo, diretta dal Maestro Rocco De Bernardis.

In vestito lungo bianco da gran sera e in splendida forma nonostante un brutto raffreddore preso nelle serate estive del suo lungo tour in molte piazze d’Italia da nord a sud, Mannoia abbraccia tutti i presenti e il palco con una presenza scenica invidiabile che fa splendere il fascino della sua elegante bellezza e soprattutto del suo talento e carisma. Sa farsi amare per la sua grande generosità e per il rispetto che rivolge al proprio pubblico. Come sempre la sua voce è intensa e sensuale e fa risaltare il paesaggio sonoro nel quale vivono i personaggi delle sue canzoni. L’orchestrazione “ottima e abbondante” garantisce straordinaria profondità ad un repertorio che spazia dalle composizioni originali ai tanti omaggi ai grandi poeti della musica italiana (Dalla, De Gregori, Bertoli, Rossi).

Rispetto alla scorsa tournée vista a Lignano Sabbiadoro nel 2023 e recensita su questa stessa rivista, a fare la differenza è di certo l’orchestra sinfonica e i pregevoli arrangiamenti che danno ancora più respiro ai brani rendendoli lirici e ancora più suggestivi. La scaletta, a parte alcune sorprese, rimane la medesima e cioè incentrata su classici della canzone italiana e sui brani che grandi cantautori e parolieri hanno scritto espressamente per lei. Tra i brani originali vale la pena però di sottolineare quelli dedicati alle donne che subiscono violenza psicologica e fisica dai compagni e soprattutto in famiglia.

Un tema delicato e assolutamente urgente che vede Fiorella Mannoia da anni in prima linea per la prevenzione, informazione e condanna di un fenomeno brutale che mina alle fondamenta la nostra società e che rende il nostro paese un vero inferno per le donne e per chi voglia uscire dalle crudeli logiche che dominano le nostre relazioni interpersonali.

La sua interpretazione più vibrante in questo senso è di certo in Nessuna Conseguenza, la canzone scritta per lei da Alfredo Repetti Mogol e Federica Abbate.

Val la pena di riportarne quasi integralmente il testo perché, una volta tanto, è un inno ad una donna che ce l’ha fatta ad uscire dal gorgo maligno di un narcisista patologico che la voleva annullare; una persona che si rende conto di quanto vale e della crudele ingiustizia che stava subendo. Le donne di cui canta Mannoia sanno essere “dolcemente complicate”, possono essere come Sally che non ha più voglia di fare la guerra perché ha patito troppo ed ha già visto che cosa ti può crollare addosso e perché è già stata punita per ogni sua distrazione o debolezza” ma non possono essere sottovalutate per la loro voglia di lottare, sono sempre e comunque delle combattenti:

A te che mi dicevi

“ma tu dov’è vuoi andare che non conosci il mondo
E ti puoi fare solo male ancora hai troppe cose da imparare
Devi solamente stare zitta e ringraziare”

Parlando mi dicevi tutto questo e molto altro
Guardandomi ogni volta dall’alto verso il basso
Perché non pensavi che avrei avuto un giorno il coraggio

Mi sembrava di restare ferma al punto di partenza
Di non essere capace di bastare mai a me stessa, di non avere una certezza
Di non essere all’altezza

E invece pensa nessuna conseguenza
Di te so stare senza
Non sei necessario alla mia sopravvivenza
E invece pensa, io non mi sono persa
Di quel che è stato non resta
Nessuna conseguenza

E ripetevi tutto questo con quell’aria da padrone
Convincendomi a pensare che io avevo torto e tu ragione
Ma lo sai alla fine che l’amore
Se lo tieni chiuso a chiave guarda altrove

Come se accontentarmi fosse la scelta migliore
Come fosse troppo tardi sempre per definizione
Come se l’unica soluzione fosse quella di restare
E invece pensa, nessuna conseguenza
Di te so stare senza
Non sei necessario alla mia sopravvivenza
E invece pensa, io non mi sono persa
Di quel che è stato non resta
Nessuna conseguenza
Nessuna conseguenza
Di quel che è stato non resta
Nessuna conseguenza

L’evento benefico voluto dalla cantante “Una. Nessuna. Centomila. Il concerto” che ha avuto luogo all’RCF Arena Campovolo di Reggio Emilia (11/07/2022) è stata un’operazione senza precedenti nel panorama musicale del nostro paese ed ha garantito ad alcuni selezionati centri anti-violenza un finanziamento record di oltre due milioni di euro.

UNA perché ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne;

NESSUNA: perché nessuna donna deve più essere una vittima;

CENTOMILA; il numero delle voci che si potranno unire alle sette artiste sul palco per il più grande evento musicale di sempre contro la violenza sulle donne.

E’ stato un obiettivo del quale Mannoia va particolarmente fiera, un atto concreto nei confronti di una piaga sociale che ormai è uno stillicidio di orrori quotidiani. La cantante ha ben chiaro cosa significa intrattenimento e ai suoi concerti ci si diverte di certo, ma la sua lunga esperienza le permette di non far mai staccare il cervello a chi l’ascolta che può godere delle atmosfere e delle armonie e, allo stesso tempo, riflettere su tematiche importanti del presente.

Il concerto di Maniago ha presentato una lunga teoria di brani che sono ormai la colonna sonora dei nostri anni, la carriera della cantante romana, sembra incredibile, copre ormai più di 45 anni di storia italiana tra cultura popolare e sogni di adolescenti diventati ormai genitori e nonni in molti casi. Lei ragazza senza tempo continua a ballare e cantare come una farfalla mai stanca di mostrare i colori della propria bellezza.

Era il 1981 quando “Caffè Nero Bollente” esplodeva dal palco di San Remo in tutte le radio nazionali contendendosi la classifica con “Per Elisa” di Alice e “Maledetta primavera” di Loretta Goggi e poi con la “Bette Davis Eyes” di Kim Carnes e “(Out here) On My Own” di Nikka Costa che faceva saltare il banco. Decisamente un’altra epoca che sembra lontana anni luce dalla musica degli pseudo trapper contemporanei e dai tanti Talent shows che imperversano abbassando di molto i gusti musicali del pubblico ormai infantilizzato e manipolato da algoritmi e social. Mannoia è decisamente figlia di un’altra epoca anche se la sua arte non è per nulla anacronistica.

A volte scherza su se stessa: “Non ci crederete, ma sono stata giovane anch’io. Ero adolescente negli anni ’70 e vivevo i miei turbamenti insieme ai grandi ideali d’allora di libertà e di pace. Gridavo “Mettete dei fiori nei vostri cannoni”, indossavo le spillette del Che, avevamo la speranza di cambiare il mondo, noi giovani di quegli anni abbiamo fermato la guerra del Vietnam”, si illude un po’. Sempre meglio di tanta abulia contemporanea che ci fa rimanere completamente indifferenti davanti al genocidio del popolo palestinese o agli orrori della guerra russo-ukraina o ancora rispetto ai tanti muri che si innalzano per tarpare la speranza in un futuro migliore a milioni di migranti.

Per fortuna Fiorella Mannoia non preme mai troppo sul tasto della nostalgia e della retorica, continua semplicemente a portare avanti un discorso personale che, cominciato tanti anni fa, non ha minimamente perso il suo smalto anche perché legato a sacrosante battaglie civili e sociali che rimangono di stringente attualità.

Al di là della militanza democratica di Fiorella che è, come abbiamo visto, da sempre schierata per le battaglie per i diritti civili di ognuno, i suoi concerti sono soprattutto una festa per famiglie di tutti i colori e di tutte le età. Un momento d’incontro e di socialità trans generazionale che comprende ormai nonne, mamme e nipoti, più una folta schiera di nonni, mariti, genitori e compagni.

In più di un’occasione la cantante ha fatto salire sul palco bambini del pubblico che le hanno portato fiori, letterine e cartelloni come il tenerissimo Tommaso, protagonista per un attimo di un commovente siparietto. Il suo cartellone diceva:

Ho 8 anni e so cantare: Fiorella mi vuoi sposare?”

Divertita e commossa la cantante con una gentilezza infinita ha ringraziato il piccolo spasimante, senza dimenticare che è proprio il caso di cominciare da quella età a trasmettere i valori del rispetto e della parità di genere.

Proprio al piccolo Tommaso, innocente come la neve, ha dedicato la meravigliosa canzone “Mariposa” scritta da lei e dal solito Mogol.

Tommaso probabilmente fa parte di quella schiera di giovani maschi inconsapevoli del potere negativo di alcuni aspetti della loro educazione tradizionale che a volte passa anche per un linguaggio non inclusivo, rigido, basato su pregiudizi di genere assorbiti dall’ambiente circostante e ripetuti all’infinito fino a convincersene. Davanti a quella che sembra un’inarrestabile fenomeno di violenza di genere che vede soprattutto le donne come vittime, Mannoia ha deciso di fare un’azione concreta per risvegliare le coscienze.

Uno slogan femminista dice: Don’t protect your daughters but educate your sons.

Certe canzoni sono meglio di un corso universitario così si vuole concludere questa recensione con il testo di una delle canzoni più significative di Mannoia, per l’appunto “Mariposa”

Sono la strega in cima al rogo

Una farfalla che imbraccia il fucile

Una regina senza trono

Una corona d’arancio e di spine.

(…)

Una, nessuna centomila

Madre figlia, luna nuova sorella, amica mia io ti do la mia parola

Mi chiamano con tutti i nomi

Tutti quelli che mi hanno dato

Ma nel profondo sono libera, orgogliosa e canto.

Fiorella Mannoia e la sua orchestra ci regaleranno presto altre meravigliose emozioni sinfoniche così avremo modo di ringraziarla ancora una volta dal vivo per tutto il calore e la magia che ci regala.

Scaletta Caffè nero bollente, I treni a vapore, Nessuna conseguenza, Io vivrò (senza te), Come si cambia, Se io fossi un angelo, Giovanna d’Arco, In Viaggio, Pescatore, Le notti di Maggio, Combattente, Margherita, Besame Mucho, Che sia Benedetta, Sally, Domani è primavera, Mariposa.

Encore: La storia siamo noi, quello che le donne non dicono, il cielo d’Irlanda

Flaviano Bosco / instArt 2025 ©