Udin&Jazz: chiusa un’edizione speciale dello storico festival curato da Euritmica fra ritorni, nuovi arrivi e ripartenze.
Di nuovo a casa per celebrare con la musica la gioia sincera della cultura in festa.
Si è chiusa sabato 16 luglio l’edizione 2022, la trentaduesima, di Udin&Jazz, il festival curato da Euritmica quest’anno tornato a casa, nel capoluogo friulano. Oltre 30 eventi in 6 giorni hanno portato a Udine grandi nomi della scena jazz internazionale ed italiana – Fabrizio Bosso, Al Di Meola, Vijay Iyer, Ivan Lins, Snarky Puppy – insieme ai protagonisti di ricerche artistiche e percorsi nuovi e originali come Rosa Brunello, C’mon Tigre ed Emanuele Filippi, concerti, questi ultimi, che hanno favorito un ricambio generazionale del pubblico che segue il jazz, abbassando notevolmente l’età media dei suoi fruitori.
Il pubblico ha risposto caloroso all’invito di Euritmica. A partire dal riuscito connubio tra musica e cinema, nella serata di apertura del Festival, in collaborazione con un’altra importante realtà cittadina, il C.E.C., sera dopo sera, incontro dopo incontro, come rispondendo alla chiamata degli artisti, migliaia di persone si sono sedute alla tavola imbandita con cura dal festival; ad ogni amico in più, si è aggiunto un posto, fino alla festa degli oltre 800 presenti al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, nella serata conclusiva del concerto degli Snarky Puppy, straordinario ensemble americano che a Udin&Jazz ha trovato una sua seconda casa.
Attorno alla musica suonata, tante occasioni di riflessione e conversazione fra libri, incontri, mostre e tanta, tanta radio. La radio di Max de Tomassi che ha donato voce, intelligenza – e dinamicità – nella sua Torcida su Rai Radio 1 in diretta ogni sera dal Festival per cui Udine è stata per una settimana al centro della diffusione radiofonica nazionale. La “radio” dei ragazzi del MUUD Podcast Midnight club che ogni notte hanno agganciato saldamente gli artisti di Udin&Jazz – generosi e curiosi di questo contesto giovanile – intorno alla domanda: «tu, ad un giovanissimo ascoltatore da dove consiglieresti di partire per l’incontro col jazz?»
Fabrizio Bosso ha dato in merito questo consiglio: «ascolta tanto, ascolta tutto, ascolta ovunque, e quando senti qualcosa che ti colpisce, fermati ed approfondisci».
Questo modo di procedere è quello di Euritmica e di Udin&Jazz, che non insegue eventi e numeri – sebbene il numero dei contatti e delle interazioni sulle pagine social e sui siti web dia la misura del considerevole incremento del social engagement, specie nei giorni del festival (oltre centomila tra visualizzazioni, copertura e impression da parte dell’audience sulle pagine, con oltre ventimila interazioni con i post) – ma si concentra sulla musica e sulle persone di qualsiasi età, riconoscendo e accogliendo tutte le competenze d’ascolto, anche quelle dei bambini, che hanno allegramente invaso il Palamostre per un affollato concerto-laboratorio ad essi dedicato. Perché per ascoltare jazz non basta l’udito, serve soprattutto un cuore pronto ad emozionarsi.
Udin&Jazz 32° non è un festival che scivola sulla superfice ma vuole affrontare la complessità di questi ultimi anni e di questo tempo drammaticamente ferito dai conflitti, dalle nuove povertà, dalle discriminazioni sociali con il linguaggio del jazz, una musica popolare nel senso più profondo dell’aggettivo. Perché il jazz è la musica delle persone, capace di rappresentare il poligono dall’infinito numero di lati delle emozioni umane, e le persone ora hanno bisogno di paziente cura di contesti e di testi per stare in contatto con le proprie emozioni per costruire nuove abitudini di partecipazione alla vita culturale e artistica della comunità.
Per questo Udin&Jazz ha progettato un festival che, aldilà dei centrali sei giorni udinesi, ha accompagnato il pubblico attraverso una staffetta artistica che ha impegnato un centinaio di musicisti nella trentina di concerti in programma.
Da Borghi Swing a Marano Lagunare, ad Aspettando Udin&Jazz ed agli Aperitivi Jazz nei locali del centro di Udine, che da giugno hanno animato serate, borghi e locali in un crescendo di note ed incontri, ha riportato a casa il jazz udinese.
Udin&Jazz Festival gode del patrocinio e del sostegno di: Ministero della Cultura, Regione Autonoma Friuli Venezia-Giulia – Assessorato alla Cultura, Fondazione FRIULI, PromoTurismo FVG, CCIAA di Udine e della sponsorship di Reale Mutua Assicurazioni Franz e Di Lena, Udine e della Banca di Udine.
Crediti fotografici: Luca A. d’Agostino Phocus Agency e Angelo Salvin per la foto del concerto/laboratorio dei bambini
Comunicato stampa