Iryna ha 19 anni e suona il violoncello, Mariia è un’arpista 21enne, Natalia una sua coetanea e studia il violino. Poi c’è David, che a 17 anni sogna di salire sul podio e intanto studia direzione d’orchestra, mentre Oleksandr, sempre 17enne, si dedica alla tromba, e Irina, 21enne, è già molto avanti negli studi di pianoforte. Sono i “magnifici sei”, studenti del Conservatorio di Kiev – Ukraine Tschaikosky Academi of Music, finalmente evacuati dal loro Paese, l’Ucraina, devastata dal conflitto e sempre più allo stremo. Attraverso convenzioni internazionali e gli accordi legati al progetto Erasmus + i sei studenti hanno avuto modo di lasciare la capitale ucraina per raggiungere nelle ore scorse il confine polacco, da lì sono stati condotti a Friburgo e accolti alla Hochschule fuer Musik. Domani, martedì 22 marzo, arriveranno in serata a Trieste; e proprio qui vivranno la loro esperienza di studi e alta formazione musicale al Conservatorio Tartini, nell’ambito degli scambi Erasmus +.  Dopo l’escalation drammatica delle ultime settimane è stato decisivo l’impegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia che, attraverso l’assessore alla Formazione, Istruzione e all’Università Alessia Rosolen, ha raccolto l’appello lanciato dal Ministero dell’Università e della ricerca costruendo nell’arco di pochi giorni un piano di supporto e di accoglienza, anche attraverso l’Ardis – Agenzia regionale per il diritto allo studio, che ha permesso di trovare soluzioni di ospitalità dei giovani studenti ucraini. «Al momento sono sei gli studenti ucraini ospitati dal sistema dell’Alta Formazione del Friuli Venezia Giulia, ma ne arriveranno sicuramente altri – spiega l’Assessore all’Istruzione Alessia RosolenUno sforzo straordinario di tutta la rete degli Atenei, Conservatori e Ardis, per dare ai giovani ucraini fuggiti dalla guerra piena accoglienza e garantire loro il diritto allo studio. Siamo orgogliosi che il sistema dell’Alta formazione della nostra regione si sia attivato mettendo a disposizione borse di studio e altre forme di sostegno. Come Regione, tramite l’Agenzia per il Diritto allo Studio, abbiamo riservato un certo numero di alloggi da destinare a questi studenti nelle residenze universitarie e siamo soddisfatti di questa prima risposta: sono quattro le studentesse ucraine che troveranno casa nelle strutture di Trieste e saranno offerti loro servizi correlati per garantire la migliore accoglienza possibile».

«Il nostro Conservatorio – osserva il Presidente del Conservatorio Tartini Lorenzo Capaldo – ha in atto una proficua e consolidata collaborazione con l’Ukraine National Tschaikovsky Academy of Music di Kiev, volta a intensificare gli scambi formativi e dare attuazione concreta all’Erasmus+ program exchange. Com’è noto, il Tartini è il Conservatorio italiano a maggiore densità di internazionalizzazione e di scambio Erasmus. In questo contesto, l’intera comunità del Tartini che ho l’onore di rappresentare, dagli organi di vertice al personale, dagli studenti alla rappresentanze sindacali, ha fatto proprio l’imperativo etico di lenire le sofferenze del popolo ucraino. Lo facciamo con lo strumento dell’accoglienza, moltiplicando gli sforzi per consentire a sei giovani musicisti di proseguire in un percorso di alta formazione lontano dai luoghi che sono in queste ore teatro di guerra. Ci auguriamo naturalmente che sia possibile per loro tornare in un’Ucraina definitivamente pacificata e sicura, nei tempi ordinari degli scambi Erasmus. Anche se la situazione appare ogni giorno più critica. Proprio in ragione dell’impossibilità di intravedere a breve una prospettiva di pace, stiamo studiando una serie di misure straordinarie di carattere finanziario volte a prolungare al massimo la permanenza presso di noi di questi giovani musicisti». L’esperienza di studi all’estero è un’occasione sempre attesa con entusiasmo dai giovani di ogni Paese, «ma questa voltaspiega il Direttore del Conservatorio Tartini Sandro Torlontano, che da due settimane segue a distanza il caso monitorandolo giorno per giorno – lo scambio porta con sè un valore aggiunto inestimabile: la possibilità, per i sei giovani ucraini, di proseguire il loro percorso di studio in una quotidianità di pace, pur se il pensiero inevitabilmente andrà, ogni giorno, alla situazione in patria e alle proprie famiglie. Ringrazio in particolar modo la delegata Erasmus prof.ssa Nicoletta Sanzin e la dott.ssa Federica Cecotti dell’International Office del Conservatorio Tartini, per il loro infaticabile lavoro, senza il quale non sarebbe stato possibile portare a buon fine l’operazione, insieme al Direttore Amministrativo del Tartini dott. Francesco Gabrielli. Domani sera, appena gli studenti arriveranno, li porteremo nelle loro abitazioni a Trieste, e mercoledì li accompagnerò personalmente, insieme a due nostre studentesse ucraine, in Questura e al Tribunale dei Minori per i documenti necessari. In serata, se non saranno stanchi, andremo a farci una pizza per ‘decongestionare’ un po’ di tensione, assieme a quanti hanno preso parte all’operazione e ne hanno, con noi, vegliato il buon fine».

Giovedì 24 marzo, alle 11 nella Sala Tartini del Conservatorio di Trieste (via Ghega12) è già in programma il Welcome Day,tappa clou dell’accoglienza dei sei studenti ucraini: un modo per rendere tangibile il ponte di note che si è gettato fra Trieste e Kiev, e per conoscere meglio i sei giovani musicisti, festeggiandone l’arrivo insieme agli altri studenti. Ci saranno piccoli doni, entusiasmo e sorrisi per i ragazzi, che potranno continuare a studiare il proprio strumento attraverso il progetto Erasmus. Gli studenti resteranno a Trieste almeno sei mesi, come da programma, e riceveranno borse di studio inclusive dall’esenzione delle tasse universitarie, di alloggio, vitto e pocket money per le spese correnti, insieme a servizi essenziali di accoglienza, orientamento e inserimento nel contesto universitario, di assistenza sanitaria e integrazione attraverso corsi intensivi di italiano, mediazione e supporto psicologico». Info e dettagli: Conservatorio Tartini conts.it

Comunicato Stampa