E’ in partenza venerdì 17 gennaio la 31esima edizione del Trieste Film Festival che come di consueto vede articolarsi il suo fitto programma di eventi e proiezioni fra il Politeama Rossetti, il cinema Ambasciatori e il Teatro Miela.

Dal 17 al 23 gennaio si susseguiranno le proiezioni delle opere dei tre concorsi principali dedicati ai lungometraggi, ai corti e ai documentari. Diverse le produzioni d’interesse fuori concorso e, tra gli eventi speciali, l’anteprima di (Nie)znajomi del polacco Tadeus Śliwa, remake de’ I perfetti sconosciuti di Genovese occasione per consegnare l’Estern Star Award, con cui ogni anno si premia la capacità di un artista di mettere in comunicazione Est e ovest europeo, consegnato nel 2020 a Kasia Smutniak una delle interpreti di questo remake.

Il festival parteciperà anche, fra i primi in ordine temporale, alle celebrazioni per il centenario della nascita di Federico Fellini omaggiandolo con la sezione Fellini EastWest. Tra gli eventi previsti, oltre ad una mostra di manifesti polacchi dei film del maestro nel foyer del Politeama visionabile per tutta la durata del TFF, domenica 19 alle 10.30 ci sarà la proiezione del restaurato E la nave va. Si andranno inoltre ad indagare le eredità felliniane sia all’est con il documentario Intervista al maestro Federico Fellini di Matej Minàĉ sia oltreoceano con Fantastic Mr. Fellini – Intervista con Wes Anderson di Francesco Zippel, in cui il regista statunitense ripercorre la poetica felliniana rintracciandone le influenze nella sua produzione. Entrambi presentati nella mattinata di sabato 18.

Venendo ai film in concorso, varia per tematiche, stili ed estetiche la selezione.
Il Concorso internazionale lungometraggi prevede la proiezione di 11 film che cercheranno di conquistare i voti del pubblico.
Una dei protagonisti sarà la migrazione economica nel bulgaro KOT W SCIANIE (Un gatto nel muro / Cat in the Wall) di Mina Mileva e Vesela Kazakova che affronta il tema delle conseguenze della Brexit in Bulgaria e NECH JE SVETLO (Che sia fatta luce / Let There Be Light) di Marko Škop in cui un padre slovacco costretto a lavorare in Germania si renderà conto della svolta violenta di suo figlio, e di migrazione e malavita narrerà anche OLEG di Juris Kursietis. Meno rivolti alla riflessione sociale, più intimi e introspettivi l’autoanalisi esteticamente peculiare di IVANA CEA GROAZNICĂ (Ivana la Terribile / Ivana the Terrible) della regista e attrice Ivana Mladenović, la descrizione di trittico amoroso nel serbo
ASIMETRIJA (Asimmetria / Asymmetry) di Maša Nešković, il lutto famigliare nel bulgaro
BASHTATA (Il padre / The Father) di Kristina Grozeva e Petar Valchanov, il matrimonio in crisi di MONȘTRI. (Mostri. / Monsters.) del rumeno Marius Olteanu, l’amore clandestino raccontato
in ODNAŽDY V TRUBČEVSKE (C’era una volta a Trubčevsk / Once in Trubchevsk) della
russa Larisa Sadilova , il dolore collettivo di un intero villaggio in OROSLAN dello sloveno Matjaž Ivanišin.
Infine intorno a due figure di donne ruotano il road movie LILLIAN dell’austriaco Andreas Horvath, e ZANA di Antoneta Kastrati che cerca di indagare la società patriarcale del Kosovo.

Nove invece i titoli del Concorso internazionale documentari.Le tematiche di questa sezione spazieranno dal racconto della Shoah e delle sue conseguenze in A LÉTEZÉS EUFÓRIÁJA (L’euforia dell’esistenza / The Euphoria of Being) dell’ungherese Réka Szabó e MAREK EDELMAN …I BYŁA MIŁOŚĆ W GETCIE (Marek Edelman …c’era l’amore nel ghetto / Marek Edelman …and There Was Love in the Ghetto) di Jolanta Dylewska, ci porteranno in Azerbaigian ad ascoltare i dialoghi di una madre e di un figlio che non si vedono da tanto tempo con ANA VƏ OĞUL (Madre e figlio / Mother and Son) di Hilal Baydarov, racconteranno la storia di un colosso delle calzature che è arrivato alla sua ottava generazione in BAŤA, PRVNÍ GLOBALISTA (Storie di Bata / BATAstories) di Peter Kerekes, ci faranno spiare in un carcere di massima sicurezza lituano in PAVYZDINGAS ELGESYS (Buona condotta / Exemplary Behaviour)

di Audrius Mickevičius e Nerijus Milerius , spiegheranno come si vive dove i termosifoni restano freddi in SPIVAYE IVANO-FRANKIVSKTEPLOKOMUNENERGO (Un canto che riscalda / Heat Singers) di Nadia Parfan, ci racconteranno della rieducazione di nuovi eroi della patria nella Russia del Nord in
SUREMATU (Immortalità / Immortal) di Ksenia Okhapkina e dell’autoproclamata Repubblica indipendente di TRANSNISTRA nel film di Anna Eborn. Infine ci faranno conoscere un vento polacco che scatena conseguenze imprevedibili in WIATR. THRILLER DOKUMENTALNY (Il vento. Un documentario thriller / The Wind. A Documentary Thriller) di Michał Bielawski.

Il premio TsFF corti vedrà invece sfidarsi 14 cortometraggi, di cui 4 saranno anterprime assolute.
Si affianca al concorso ufficiale anche il tradizionale Premio Corso Salani che presenterà e pubblicizzerà

cinque film italiani prodotti nel 2019, ma ancora in attesa di distribuzione.

Appuntamento al 17 gennaio alle ore 20 con la cerimonia d’apertura che vedrà il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici italiani attribuire il premio SNCCI al miglior film italiano e straniero del 2019 rispettivamente Il traditore di Marco Bellocchio (presente in sala) e Parasite di Bong Joon-ho.

Seguirà l’attesa anteprima italiana de’ La vita nascosta-Hidden Life di Terence Malick, presentato, con successo, a Cannes nel 2019 e in uscita in primavera in Italia.

Il nutrito programma di questo Festival 30+1, come hanno voluto definirlo i direttori Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo, è scaricabile sul sito

Katia Bonaventura © instArt