Thor: Love and Thunder è un film del 2022 di e con Taika Waititi, Chris Hensworth, Christian Bale, Natalie Portland, Tessa Thompson, Russell Crowe e Jaimie Alexander nel cast principale.
Ambientato cronologicamente dopo Endgame, in questo film Thor è privo di uno scopo finché non apparirà un certo Gorr altrimenti detto Sterminatore di dèi che lo costringe a intervenire.
Una volta a scuola capitava spesso di sentire la frase: è bravo ma non si applica; ecco questa frase può essere applicata anche a Thor Love and Thunder ma si vada con ordine: i temi ci sono la pellicola parla principalmente di depressione (che sembra un po’ essere il tema comune di questa Fase 4 dell’MCU), cultura LGBTQ+, vecchi e nuovi dei e fondamentalismo religioso o è un caso che Gorr provenga da un pianeta il cui paesaggio ricorda vagamente il Medioriente?


La dialettica idealistica del film viene assolutamente rispettata con Zeus, dio egoista e capriccioso, che si pone come tesi, il fondamentalista Gorr colui che vuole distruggere gli dèi in antitesi e Thor che quindi ne è la perfetta sintesi in quanto dio amico dell’umanità mostrando, ancora una volta, un carattere prettamente cristologico.
Cosa manca allora a questo film di Thor? Semplice, il rispetto e l’omogeneità delle sue promesse linguistiche; s’intenda il film parte bene con un richiamo filologico alla dimensione orale del racconto epico solo che a un certo punto, non si sa bene perché, questo cortocircuita virando inspiegabilmente verso la commedia Slapstick più becera diventando così incomprensibile, il che è un vero peccato perché da un punto di vista fotografico si riescono a trovare anche delle formalità molto funzionali a livello di colore, con delle idee che richiamano anche a capolavori come Pleasantville che, per inciso, è un film sul passaggio dell’analogico al digitale ma che è fondamentale anche per il messaggio pro LGBTQ+ che si prefigge il film. Inoltre, un altro modello di riferimento è senz’altro Forrest Gump del 1994 che all’interno della costruzione di un eroe che forse è quello che ha riflettuto di più su sé stesso e sull’America all’interno della narrazione del MCU è assolutamente perfetto. Non si sa cosa altro dire se non che c’è grande confusione sotto il cielo del MCU e la situazione non è eccellente.

Nicola Bertone / instArt 2022©