Continua il viaggio musicale proposto dal Teatro Verdi di Trieste nel corso della rassegna estiva 2020 che, con le proprie compagini orchestrale e corale, offre un singolare percorso attraversando generi, carismi, colori strumentali e vocali diversi.
Dopo gli appuntamenti con il coro maschile e femminile e l’orchestra d’archi, è la volta di due incontri (domenica 26 luglio e domenica 2 agosto) con gli strumenti a fiato, ottoni e legni con un ampio ventaglio di strumenti a percussione.
Il programma proposto spazia dalla musica ottocentesca di Beethoven alle sonorità jazz di Carmichael.
La Marcia Zapfenstreich (Ritirata), composta tra il 1809 e il 1810, offre l’ascolto di un Beethoven meno noto, dedito a scrivere pagine di un patriottismo antinapoleonico di circostanza: una struttura semplice, una strumentazione quasi militare che cerca soprattutto un effetto di vivace coinvolgimento sonoro ottenuto anche con la cospicua presenza delle percussioni (tamburo grande, tamburo militare, triangolo, «cinelli» – cioè piatti).
Richard Strauss compose la Serenata in mi bemolle op. 7 da studente diciasettenne nel 1881. Chiaramente ispirata ai modelli classici ed a Mozart in particolare, è componimento già maturo nel gusto sonoro, nella scelta raffinata degli impasti timbrici e nella sapiente strumentazione. Espone il suo discorso melodico nella forma della sonata (esposizione del tema principale e del tema secondario, sviluppo, ripresa e coda) ed a differenza di Dvořák e Brahms, non utilizza gli archi e soprattutto non utilizza materiali di matrice popolare; la musica è quanto mai chiara e scorrevole e tutti gli strumenti sono perfettamente armonizzati in un gioco ad incastro: un piccolo gioiello di stile, di equilibrio formale e bellezza sonora che merita senz’altro di essere posto accanto alle opere più famose del musicista tedesco.
Di più raro ascolto le Fanfares liturgiques del compositore francese Henri Tomasi. I quattro componimenti – Annonciation, Evangile, Apocalypse, Procession du Vendredi-Saint –, scritti come parte della sua opera Don Juan de Mañara, furono eseguiti in pubblico per la prima volta nel 1947 a Monte Carlo, dove Tomasi era direttore del Teatro dell’Opera. Poi i brani furono pubblicati come componimenti a se stanti nel 1952, ed eseguiti come tali per la prima volta a Monaco nel 1956. L’opera è la rappresentazione della vicenda di redenzione del personaggio protagonista e ciascuna della quattro fanfare è in relazione ad un momento preciso di questo racconto: in Annonciation, la rinuncia alla vita passata, con un tema infuocato controbilanciato poi da un secondo tema introspettivo; Evangile, evoca la lettura di testi sacri; Apocalypse uno scherzo che raffigura una situazione di tentazione; infine in Procession du Vendredi-Saint si esprime in un ostinato tema penitenziale che si trasforma in un inno simbolo dell’avvenuta redenzione.
Il concerto si conclude con il famosissimo Stardust composto nel 1927 dallo statunitense Hoagy Carmichael. Nell’invenzione tutta ispirata a pensieri di nostalgia e ricordi, Carmichael si lasciò influenzare dal tipo di improvvisazione del famoso trombettista Bix Beiderbecke. Il pezzo divenne famoso quando Mitchell Parish nel 1929 scrisse il testo di una canzone per il brano musicale e quando nel 1930 Isham Jones ne scrisse un arrangiamento molto sentimentale – romantico. La composizione ha conosciuto un successo ininterrotto con innumerevoli orchestrazioni, arrangiamenti ed esecuzioni (Ella Fitzgerald, Frank Sintra, Michael Bublé). In Italia particolarmente famosa la versione di Mina del 1991 per l’album “Caterpillar”, poi ancora rivisitata con successo nel 2001; e la versione di Mika del 2013 interpretata con la cantante Chiara che ha riscosso grande seguito nelle generazioni più giovani.
Il concerto è diretto dal M° Paolo Longo, direttore d’orchestra di carriera internazionale e attuale direttore musicale di palcoscenico del Teatro Verdi, artista conosciuto non solo per i molti concerti dedicati a programmi di raro ascolto, in particolare del repertorio di musica del Novecento e contemporanea, ma anche per la sua interessante e intensa attività di compositore. La sua musica è eseguita e radiodiffusa internazionalmente ed è pubblicata da importanti editori internazionali.
Il concerto si svolge nel rispetto di tutti i protocolli anti covid19 vigenti, per la protezione dei lavoratori e del pubblico presente in sala; le attuali disposizioni limitano il numero di posti disponibili, i quali devono prevedere adeguato distanziamento sociale fra le poltrone occupate. Il concerto, nel quadro di Trieste Estate, sarà trasmesso in differita da Tele 4 in prima serata.
La biglietteria del Teatro Verdi è aperta con orario 9-13 e da un’ora prima dell’inizio del concerto. Tutte le informazioni sono disponibili anche sul sito web www.teatroverdi-trieste.com
Biglietti da 20,00 € – 25,00 € – 30,00€