TEATRO VERDI PORDENONE
ATTESO AL TEATRO VERDI DI PORDENONE – VENERDÌ 21, SABATO 22 E DOMENICA 23 FEBBRAIO (ORE 20.30) -, IL CAPOLAVORO DI MOLIÈRE “TARTUFO”, UN GRANDE CLASSICO PROPOSTO NELLA VERSIONE DI ROBERTO VALERIO CHE LO RILEGGE IN CHIAVE MODERNA, SEMPRE NEL RISPETTO DEL TESTO TRADOTTO DA CESARE GARBOLI. AD INTERPRETARE L’ARRIVISTA TARTUFO È UN EFFICACE ED INCISIVO GIUSEPPE CEDERNA AFFIANCATO DALLO STESSO VALERIO UNA CONVIENCENTE VANESSA GRAVINA

Un grande classico, e una grande metafora, un’immortale battaglia tra la verità e l’inganno, l’onestà e l’ipocrisia: venerdì 21, sabato 22 (ore 20.30) e domenica 23 febbraio (ore16.30) approda per la prima volta sul palcoscenico del Teatro Verdi di Pordenone dalla sua inaugurazione, “Tartufo”: l’ultima rappresentazione del capolavoro di Molière risale, infatti, al 1987 in una storica versione con Gastone Moschin.
È adesso la volta della produzione dell’Associazione Teatrale Pistoiese che propone questo perfetto meccanismo teatrale pieno di humor nella versione di Roberto Valerio che lo rilegge in chiave moderna, ma nel rispetto del testo tradotto da Cesare Garboli. Ad interpretare l’arrivista Tartufo è un efficace ed incisivo Giuseppe Cederna capace di restituire al personaggio tutta la sua oscura ambiguità mentre al regista tocca la parte dello sprovveduto Orgone. Elmira con il suo potere enigmatico, la sua complessità evasiva, la sua apparente sottomissione, vera potenza della commedia, l’unica in grado di sconfiggere Tartufo, è interpretata da una convincete Vanessa Gravina.
«Portiamo sulla scena l’esistenza umana attraverso la rappresentazione giocosa delle tensioni sociali, politiche, familiari» spiega il regista Roberto Valerio. «La trama è a tutti nota: Tartufo, emblema dell’ipocrisia, indossa la maschera della devozione religiosa e della benevolenza per raggirare e tradire il suo sprovveduto e ingenuo benefattore». Il protagonista è dunque un arrivista che veste i panni del virtuoso in odore di santità e Orgone è colui che gli regge lo specchio in un gioco di oscura manipolazione e dipendenza affettiva. Tartufo è scaltro, affascinante, pericoloso; i suoi gesti e le sue espressioni tradiscono una natura sanguigna, depravata, oscena, naviga nelle acque irrequiete della dissimulazione oscillando tra un’affettata eleganza e una grezza materialità. È sensuale e inquietante, tanto da ricordare qualcosa di diabolico, di sinistro.
Il più delle volte, le versioni sceniche del Tartufo si sono concentrate sull’ipocrisia del personaggio del titolo. Non c’è dubbio che all’epoca in cui Molière scrisse la sua opera, i suoi obiettivi chiari erano i bigotti che usavano il rigorismo religioso come facciata per nascondere i loro empi comportamenti, senza nemmeno credere a ciò che stavano predicando. Ora, 350 anni dopo, questa equazione va parzialmente modificata. Tartufo non può più essere un semplice impostore. È molto più di questo: è un profeta anticonformista, un guaritore, un guru fanatico che denunzia, maledice e combatte (in apparenza) contro un mondo di materialismo, consumismo, lassismo, dissolutezza, permissività e amoralità. Questo angelo oscuro o demone pietoso irrompe in una famiglia borghese benestante, la sconvolge completamente, prende il controllo, la castiga, la rivoluziona, la assorbe. Tartufo ipnotizza il padre, acceca la madre, sposa la figlia, bandisce il figlio, seduce la matrigna, sconvolgendo il normale flusso di vita dell’intera famiglia. Come nel Teorema del film di Pasolini, egli lavora come un uragano, come una forza sovrannaturale, che con la sua radicalità scatena tutti i desideri e le furie trasformando il convenzionale e conformista vivere della casa.
Ne risulta uno spettacolo molto divertente, che unisce la satira corrosiva alla profonda riflessione sull’animo umano, che esplora la modernità di un classico intramontabile offrendone una versione popolare dove affiora, dietro i rumorosi ingranaggi della commedia, un riso amaro.
Lo spettacolo è proposto in abbonamento nei percorsi Blu, Libero, Fidelity Gold e Fidelity Platium per il venerdì; Giallo, Arancio e Libero per il sabato; Verde e Libero per la domenica: in concomitanza con la replica domenicale (ore 16.30) torna Happy Kids, con il laboratorio per bambini dai 4 ai 10 anni “I viaggi fantastici di Prospero”, un caleidoscopio di personaggi, viaggi fantastici, incontri improbabili, magie e spiriti gentili per un avventura che racchiude il mondo teatrale di Shakespeare.

Info e biglietti www.comunalegiuseppeverdi.it.

comunicato stampa