“PENSACI, GIACOMINO!” al Teatro Orazio Bobbio di Trieste dal 27 febbraio al 2 marzo 2025

Di Luigi Pirandello con Pippo Pattavina e con (in o.a.) Raffaella Bella, Bianca Caliri, Diana D’Amico, Francesca Ferro, Giuseppe Parisi, Giampaolo Romania, Riccardo M. Tarci e Aldo Toscano scene Salvo Manciagli costumi Pipi Palermo disegno luci Santi Rapisarda regia di Guglielmo Ferro produzione Associazione Progetto Teatrando

Giovedì 27 febbraio 2025 ore 20.30
Teatro Orazio Bobbio Via del Ghirlandaio, 12 – Trieste

Dal 27 febbraio al 2 marzo (feriali ore 20.30, domenica ore 16.30) al Teatro Stabile La Contrada di Trieste andrà in scena lo spettacolo “Pensaci, Giacomino!” di Luigi Pirandello, con Pippo Pattavina, nei panni del Professor Agostino Toti. Uno spettacolo molto elegante tra ironia e drammaticità che tocca temi universali e ancora oggi contemporanei.

«La commedia – spiega il regista Guglielmo Ferro – rappresenta uno dei lavori in cui Pirandello riesce a dar corpo con più intensità a una critica profonda e, allo stesso tempo, lontana da tentazioni qualunquistiche di quelle convenzioni sociali, di quell’ipocrisia, di quelle maschere con le quali la gente comune traveste la propria assenza di principi etici. »

L’anziano professor Agostino Toti, insegnante ginnasiale, è screditato agli occhi di alunni e colleghi. Solo contro tutti, si sente impossibilitato nel continuare a insegnare e cova un profondo risentimento verso l’intera società. Per ottenere una rivalsa nei confronti di quello Stato cui imputa il suo fallimento, prende per moglie, per lasciarle la pensione, una ragazza giovanissima, Lillina, incinta del giovane Giacomino.  Non bada ai giudizi altrui dopo aver sposato e accolto in casa la sedicenne e aver creato una famiglia particolare, con Giacomino e il loro figlioletto; l’obiettivo è più importante. Sa di vincere di fronte al moralismo bigotto e condannatorio della gente.

Uno spaccato che Pirandello fa della sua epoca (la novella è del 1910 e solo sei anni dopo venne rielaborata per il teatro di prosa) che mostra la perenne crisi dell’uomo e della società borghese in cui vive. Ma anche la difficoltà a stare a galla della scuola come istituzione (feroce la critica allo Stato che non offre prospettive ai giovani), della famiglia, soprattutto se non è quella tradizionale, e ancora la condizione dell’esser donna, dell’essere anziano.

«Toti  – aggiunge Ferro – non appare come un vinto, né una figura triste o malinconica, di vecchio ingrigito dai propri pensieri. È anzi l’unico che esce vincitore in una guerra dalla quale tutti escono sconfitti; il più intelligente, in fondo, quello che sente di poter scegliere, di essere padrone della propria vita, delle proprie certezze, dei propri errori, pronto a pagare, a sentire tutto sulla pelle con coraggio. Non è il candore senile a impegnare il personaggio, ma l’acutezza mentale, il profondo rigore etico, la coerenza tagliente, quello che infastidisce; perché fa pensare, perché mette di fronte ognuno di noi alla nostra ridicola apparenza di fantocci impegnati in rituali spogli di ogni significato, decisi da qualcun altro e accettati per comodità.»

Ben caratterizzati i personaggi nella regia di Guglielmo Ferro con interpreti di classe: Raffaella Bella, Bianca Caliri, Diana D’Amico, Francesca Ferro, Giuseppe Parisi, Giampaolo Romania, Riccardo M. Tarci e Aldo Toscano.

Biglietti anche su vivaticket, informazioni: 040.948471; contrada@contrada.www.contrada.it e App Contrada

comunicato stampa