Due allievi della The Groove Factory alla ribalta nazionale: il chitarrista Loris Venier e la cantautrice Shari conquistano rispettivamente il primo Live di XFactor e un posto tra i 65 finalisti di Sanremo Giovani 2020.
«Mi siete piaciuti molto, ho trovato il chitarrista molto forte, trovo che siate molto bravi». Queste le parole di Mara Maionchi dopo l’esibizione l’altra sera al primo live di X Factor del duo Seawards, composto dal chitarrista udinese Loris Venier e da Giulia Benvenuto.
Loris, 21 anni, ha iniziato a suonare la chitarra a 11 anni e studia a The Groove Factory lo strumento con Gianluca Pavan e canto con Caterina Licata. La sua musica si ispira al rock tradizionale di Led Zeppelin e Pink Floyd. Nel 2014 ha partecipato al cd SuONOVIVO, nato dal progetto per giovani talenti “Bande Sonore” con la direzione artistica di Bungaro.
Dopo aver stregato nel 2015 i giudici di “Tu si que vales” con la sua intensa e avvolgente voce, aver scritto e poi duettato la canzone “Sale” con Benji e Fede uscita a ottobre, ora Shari è una dei 65 finalisti di Sanremo Giovani 2020. Si esibirà nei prossimi giorni durante le audizioni al Teatro delle Vittorie a Roma di fronte alla commissione musicale. Rimarranno in 30 e si sfideranno all’interno di Italia Sì, il programma del sabato pomeriggio di Marco Liorni. Soltanto 10 di loro avranno accesso alla finale del 18 dicembre in onda su Rai1.
Shari, nata nel 2002 a Monfalcone ma cittadina Udinese d’adozione dall’età di 10 anni, canta, suona il pianoforte e si cimenta fin da piccola nella scrittura di brani inediti curandone musica e testo sia in italiano che in inglese. Comincia subito a frequentare The Groove Factory, dove oltre a studiare canto con Caterina Licata e piano con i docenti della scuola, partecipa ai workshop di Paola Folli, Roberto Rossi e del cantautore Bungaro.
Loris Venier e Shari sono sempre molto attivi all’interno del mondo The Groove Factory e ne hanno sempre supportato le attività partecipando a seminari, musica d’insieme e soprattutto suonando a concerti e ai festival curati dalla scuola, spesso in duetto voce/pianoforte/chitarra.
Punto fermo infatti della scuola di musica udinese è sì la formazione, ma soprattutto la componente esperienziale: questo perchè è fondamentale dare spazio e rendere protagonista chi si impegna e ha voglia di provare a trasformare la propria passione in un futuro lavoro.
Comunicato Stampa