SEARCHING EVA
giovedì 20 a Cinemazero per Aspettando Le Voci Dell’Inchiesta
il ritratto di Eva Collé, vagabonda, anarchica, sex worker femminista, che sta sfidando le convenzioni e il concetto comune di ciò che “una donna dovrebbe essere”.
25 anni, vagabonda, sbandata, Berlinese, poetessa, padrona di un animale domestico, sex worker, vergine, ex tossicodipendente, casalinga, femminista, modella che all’età di 14 anni ha dichiarato che il concetto di privacy è ormai un concetto superato.
Questa è Eva Collé (e forse molto altro ancora), la protagonista de Searching Eva, film-documentario diretto da Pia Hellenthal, che sarà proiettato giovedì 20 febbraio alle 20.45 a Cinemazero per il secondo appuntamento de Aspettando Le Voci dell’Inchiesta, in collaborazione con Arcigay Friuli.
Searching Eva è la storia di una giovane donna cresciuta nell’era di Internet, che ha deciso di far diventare il racconto della sua crescita personale uno spettacolo pubblico, sfidando le convenzioni e il concetto comune di ciò che “una donna dovrebbe essere”.
l film segue, in un racconto lungo tre anni, i continui e repentini cambi di vita di Eva seguendola nei suoi spostamenti da Berlino all’Italia, in Messico e in Grecia, saltando da un luogo all’altro come se scorressimo il suo profilo Instagram.
il ritratto di un’esistenza moderna, in cui ritornano ciclicamente alcuni temi: sessualità, gender, concetto di lavoro e idea di “identità fissa”, ormai obsoleta e superata.
“Quando nel 2014 la mia co-autrice Giorgia Malatrasi mi fece conoscere il blog di Eva” – spiega la regista “iniziai a leggerlo senza più riuscire a fermarmi. l modo in cui si spogliava di tutto, fisicamente e mentalmente, generava in me repulsione e attrazione allo stesso tempo.” Ed è proprio questo l’effetto del documentario, che oscilla continuamente tra il fascino e il disturbante, riuscendo sempre a catturare l’attenzione dello spettatore, a volte in maniera voyeuristica, altre portandolo a riflettere sulla società che ci circonda.
“Lavorare a questo film è stato liberatorio.” continua Pia Hellenthal “È stato come se avessi sollevato sempre di più un velo, facendomi realizzare quanto profondamente io abbia interiorizzato l’odio verso le donne, verso le sex workers, verso i travestiti e tutti gli essere che vivono un’esistenza non conformista – e di come tutto questo fosse profondamente intriso nelle mie ossa, nelle mia lingua e nella mia visione del mondo”.
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comunicato stampa