Trieste come osservatorio privilegiato sulle Missed Nursing care, ovvero le “cure perse” nel contesto del sistema sanitario, il fenomeno al centro della prima Assemblea Generale 2020 di OPI, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Trieste che venerdì 7 febbraio ha ospitato nella Sala Xenia un convegno dedicato al tema. «In pratica – ha spiegato il presidente di OPI Trieste Flavio Paoletti – le missed care sono qualsiasi intervento infermieristico necessario al paziente eppure omesso -completamente o parzialmente – o rimandato. Si tratta di casi, reali e potenziali, all’ordine del giorno a causa di una molteplicità di fattori, primo fra tutti la carenza negli organici infermieristici. Le cure perse sono veri e propri indicatori di qualità dei ricoveri ospedalieri e di come queste possono impattare sugli uotcomes di salute dei pazienti, per questo vanno urgentemente studiate in modo da attivare policy adeguate che riducano il fenomeno
e i tanti contenziosi medico legali ad esso collegati». Proprio a Trieste Barbara Mangiacavalli, presidente nazionale FNOPI Federazione nazionale Ordine delle Professioni Infermieristiche, ha illustrato i dati collegate alle cure perse: « Una recente ricerca promossa dall’Associazione degli ospedali pediatrici italiani ha dimostrato a livello internazionale che per il 10% di attività infermieristiche mancate, le missed care appunto, il rischio di mortalità cresce del 16% a 30 giorni dal ricovero dei piccoli pazienti: la media di missed care rilevata dallo studio in Italia è di circa il 5%, che si traduce in un rischio di mortalità dell’8% in più. Sommando questo dato con quello della carenza di infermieri si ha un aumento del rischio di mortalità del 25-26%, inaccettabile se legato a queste cause. Ma le missed care riguardano tutte le età e uno studio pilota ha evidenziato in 10 RSA piemontesi 57 missed care, circa 5 per RSA. Venticinque sono state giudicate medio-gravi: 14 riguardavano la somministrazione di terapia e 5 il monitoraggio di un parametro vitale. Il livello di organici inadeguato sembra avere un ruolo chiave tra i fattori potenzialmente modificabili: elemento determinante al momento della scelta delle politiche di programmazione, perchè abbiamo una carenza di infermieri in costante aumento. La FNOPI ha evidenziato che rispetto alla domanda dei cittadini ci sono circa 30.000 infermieri in meno che diventeranno 58.000 in meno nel 2023; circa 71.000 in meno nel 2028 e quasi 90.000 in meno nel 2033. Per questo con la collaborazione di tutte le professioni sanitarie – ha concluso Mangiacavalli – vogliamo sviluppare tematiche indicate come priorità anche dal rapporto Ocse 2019, quali la modifica della composizione professionale del personale e l’evidenza alle missed care, consolidando il contribuito dell’assistenza infermieristica nel percorso di cura del paziente».
«Trieste si attiva come progetto pilota per trovare soluzioni adeguate che riducano il fenomeno delle cure perse – ha annunciato il presidente OPI Trieste Flavio Paoletti. Dal convegno di oggi è nato un tavolo permanente che affronterà in modo sinergico, il fenomeno delle cure compromesse. Saranno coinvolti gli stakeholder che in varie forme, titolo e responsabilità, impattano con il fenomeno e in particolare gli Ordini professionali, le Associazioni di cittadini, i sindacati dei pensionati, le organizzazioni sanitarie. Al board hanno già aderito anche OPI Gorizia, i Sindacati dei pensionati SPI CGIL, UIL, CISL Trieste, il nuovo Ordine Professionale dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione del Friuli Venezia Giulia e l’Associazione In Prospettiva».
Al convegno di Trieste sulle “Missed Nursing Care” sono intervenuti anche Livia Bicego, Direttore ff S.C. Direzione delle Professioni Sanitarie IRCCS Burlo Garofolo, Trieste; Barbara Brainjk, vice Presidente OPI Trieste; Consuelo Consales, ASUGI – Dirigente Referente Direzione Infermieristica ed Ostetrica di Trieste; Franca Masala, Tesoriera OPI Trieste; Alvisa Palese, Professore associato di Scienze Infermieristica Università di Udine; Giuliana Pitacco, Infermiera Pediatrica Direzione Servzi Sanitari ASUGI.