Innesti – Connessioni teatrali affatto prevedibili
‘Le notti bianche’ di Fëdor Dostoevskij con Alma Poli e Diego Finazzi
Il 23 e il 25 gennaio, alle 20.30, il 24, alle 10 – Sala Bergamas di Gradisca

‘Le notti bianche’ di Fëdor Dostoevskij è uno fra gli scritti d’amore più poetici e profondi e sarà il prossimo spettacolo della rassegna ‘Innesti connessioni teatrali affatto prevedibili’, nelle serate di giovedì 23 e di sabato 25 gennaio, alle 20.30, e nella mattinata di venerdì 24, alle 10, alla Sala Bergamas di Gradisca d’Isonzo. Il celebre racconto di Fëdor Dostoevskij, che ha ispirato molteplici adattamenti teatrali e cinematografici, è un viaggio nell’animo umano, nel desiderio, nella solitudine e nelle possibilità di redenzione attraverso l’amore. Lo spettacolo è una produzione Manifatture Teatrali Milanesi, e vedrà protagonisti Alma Poli e Diego  Finazzi in questo progetto ideato e diretto da Stefano Cordella.

Il sognatore è un fantasma che si aggira nelle vite degli altri, prende dalla realtà e la trasforma, crea e disfa storie nella sua testa. Perso nei suoi viaggi mentali, spesso si dimentica del mondo reale.

La solitudine è il motore della sua immaginazione che lo porta a vagare di notte, cercando incontri che possano nutrire la sua fantasia. Lui conosce tutti ma nessuno conosce lui, bloccato tra l’attesa della vita e la paura stessa di vivere. Vive così intensamente le sue allucinazioni da non riuscire ad aprirsi agli altri, terrorizzato dallo scontro con la realtà. Gli unici dialoghi sono con le case e gli edifici che lo circondano. Dà vita agli oggetti inanimati pur di non confrontarsi con la vita vera delle persone. Si sente inadeguato, inadatto alla quotidianità e alle dinamiche relazionali che lo obbligherebbero a mettere in discussione il suo mondo immaginario.

L’incontro con Nasten’ka arriva per caso, in una notte bianca in cui il giorno si confonde con la notte. Riesce ad avvicinarla solo perché scorge in lei un momento di fragilità.

Nonostante le raccomandazioni della ragazza, il sognatore s’innamora e di fronte a questo sentimento autentico anche il più vivido dei sogni si offusca, la timida fantasia si mostra per quello che è: “schiava di un’ombra, di un’idea”. E invano il sognatore fruga nei suoi vecchi sogni, cercandone uno che possa scaldarlo come l’emozione che sta provando nell’incontro con Nasten’ka. Perché anche la più elaborata delle allucinazioni non può competere con la vita che esplode. In questo modo, il posto dei sogni verrà rapidamente sostituito dai rimpianti.

Tra la nostalgia per quello che non ha mai vissuto e la malinconia per le occasioni sprecate, il sognatore trascorre quattro notti con Nasten’ka assaporando per la prima volta nella sua vita la consistenza della realtà, l’adrenalina del presente e la possibile costruzione di un futuro. Il sognatore non riesce ad accettare la limitatezza della quotidianità. A suo modo si ribella all’apatia dilagante e non trovando soddisfazione e spazio nella realtà, sogna.

La prevendita sarà aperta un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

comunicato stampa