4×8. Cent’anni di vittime dimenticate
Giovedì 21 novembre, alle 20.30, nell’Auditorium di Ronchi dei Legionari, va in scena il reading musicale con il Quintetto di Giovanni Maier e l’attrice Luisa Vermiglio.
L’ingresso è libero. La mostra di Luca d’Agostino, dedicata al progetto, rimane aperta in loco fino al 6 dicembre.
Il progetto “4X8. Cent’anni di vittime dimenticate”, ideato e prodotto dall’Associazione Nuovo Corso di Monfalcone, si propone in forma scenica nell’Auditorium di Ronchi dei Legionari, per la stagione “Autunno da sfogliare, autunno da ascoltare”, organizzata dal Comune di Ronchi dei Legionari – Assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca Comunale “Sandro Pertini”.
Giovedì 21 novembre, alle 20.30 (ingresso libero), l’Auditorium ospita infatti la performance “4X8. Cent’anni di vittime dimenticate”: un reading di parole e musica che vede sul palcoscenico il quintetto del contrabbassista Giovanni Maier (con Francesco Ivone alla tromba, Flavio Brumat a sax tenore, sax contralto e flauto, Giancarlo Schiaffini al trombone e Urban Kušar alla batteria) insieme all’attrice Luisa Vermiglio, impegnata nella lettura scenica di alcuni brani degli scritti di Gianni Spizzo, Sara Stulle, Giovanni Fierro e Francesco Tomada, contenuti nel volume che porta il titolo del progetto.
Rimane aperta fino al 6 dicembre, sempre in Auditorium, la mostra, del fotografo Luca d’Agostino (curatore del percorso fotografico del progetto) curata da Roberto Duse, responsabile grafico di 4X8.
IL PROGETTO
“4X8” trae il suo nome da un percorso storico attraverso i segni della Prima Guerra mondiale (1918), delle persecuzioni razziali (1938) e dell’esodo (1948) che trovano corrispondenza nelle migrazioni e nelle guerre degli anni in corso (2018): i quattro momenti storici (tutti segnati dall’otto finale) sono rivissuti attraverso la potenza delle arti, della libera espressione e della bellezza. “4X8” restituisce le emozioni e i ricordi che la sofferta terra del Nordest e le sue genti portano nei paesaggi e nelle espressioni.
“4X8” non è dunque “solo” un libro, una mostra, una performance: è un progetto nel quale dialogano improvvisazione jazz, racconti inediti, espressione teatrale e fotografia artistica. Tutto è contestualmente raccolto in un volume (Gossmann Edizioni), curato da una veste grafica di grande pregio e con allegato il cd con le musiche originali, suonate dal Quintetto. La cura del progetto “4X8” nel suo complesso è dell’Associazione Nuovo Corso di Monfalcone, e a dare espressione ad esso sono Giovanni Maier per la parte musicale, Luca A. d’Agostino per la parte fotografica, Gianni Spizzo per la parte testuale, Luisa Vermiglio per la lettura teatrale, Roberto Duse per la parte grafica.
IL READING MUSICALE (giovedì 21 novembre 2019, ore 20.30)
Il reading musicale porta in scena i quattro racconti appositamente concepiti da Gianni Spizzo (anche curatore della parte testuale complessiva del progetto) e da Sara Stulle, Giovanni Fierro e Francesco Tomada. Quattro stili e quattro testi diversissimi che insieme toccano le corde ancora scoperte dei drammatici momenti storici citati dal titolo.
Alcuni stralci degli scritti sono portati in scena e tradotti dalla recitazione di Luisa Vermiglio (monfalconese attrice, regista e operatrice culturale di grande esperienza) che – restituisce un affresco di emozioni e di storie attraverso un intenso dialogo in scena con il Quintetto di Giovanni Maier, impegnato con le musiche composte per “4X8”.
“Ho assemblato la Suite – spiega Maier – con alcuni brani musicali che […] hanno un collegamento con gli avvenimenti storici commemorati e anche con la storia della mia famiglia”: nelle musiche originali e nei nuovi arrangiamenti del contrabbassista e compositore scorre grande precisione tecnica, fedeltà alla storia della musica e del jazz in particolare e – insieme – le emozioni e la gratitudine di forti legami famigliari.
LA MOSTRA (a ingresso libero, aperta fino al 6 dicembre nell’Auditorium di Ronchi dei Legionari)
Gli scatti di Luca A. d’Agostino (illustre firma della fotografia di spettacolo) ritraggono il territorio e i volti dei protagonisti con una visione scarna, appassionata e tagliente, dalla quale traspare il grande affetto dell’artista per la mission del progetto. Luca “trasforma in arte la relazione tra figura e sfondo, mettendo in relazione il legame dell’uomo con il significato delle cose e dei luoghi che lo circondano”. Trentadue delle immagini di d’Agostino vivono nella mostra e sono anche riprodotte nel volume edito da Gossmann.
“4X8. Cent’anni di vittime dimenticate” nasce dall’idea di Manlio Comar – socio fondatore dell’Associazione Nuovo Corso – che crede e vuole profondamente dare una forma artistica quanto più completa ed efficace alla propria idea di memoria, sofferenza e umanità.
comunicato stampa