Martedì 26 marzo 2019 alle 20.45 uno spettacolo costruito attorno a un drammatico fatto di cronaca
“Roma ore 11”: un intenso racconto al femminile in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine per la regia del collettivo artistico Mitipretese
Il 15 gennaio 1951 la scala di un palazzo romano dove si stavano tenendo i colloqui per un posto di dattilografa crolla uccidendo una ragazza e ferendone altre 77: la vicenda, divenuta simbolo delle miserie e delle prepotenze vissute dalle donne è approdata anche sul palcoscenico in uno spettacolo che indaga con intelligenza e sensibilità la condizione femminile di ieri e di oggi
Udine, 22 marzo 2019 – Arriva sul palcoscenico del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, martedì 26 marzo 2019 con inizio alle 20.45, “Roma ore 11”, uno spettacolo che indaga con intelligenza e sensibilità la condizione delle donne nel mondo del lavoro di ieri e di oggi.
Messo in scena dal collettivo artistico Mitipretese e interpretato da Manuela Mandracchia, Corinna Lo Castro, Alvia Reale e Sandra Toffolatti, “Roma ore 11” si ispira a un drammatico fatto di cronaca avvenuto nella Capitale nel secondo dopoguerra: il 15 gennaio 1951 la scala di uno stabile dove si dovevano tenere i colloqui per un posto di dattilografa crolla uccidendo una ragazza e ferendone altre settantasette.
Il fatto che duecento candidate si fossero presentate per un solo posto mal pagato – l’annuncio pubblicato sul giornale specificava: “Signorina giovane intelligente, volenterosissima, attiva conoscenza dattilografia, miti pretese, per primo impiego cercasi” – convinse il regista Giuseppe De Santis a dedicare un film all’incidente di via Savoia. L’inchiesta che ne costituì l’ossatura fu opera di Elio Petri, allora giornalista dell’Unità. Il suo fu un modo di indagare capillare e meticoloso: Petri ripercorse a ritroso le storie, le famiglie, gli ambienti delle giovani coinvolte nella tragedia sondandone i sogni e le attese, decifrando le idee di giustizia e ingiustizia, ricostruendo l’immagine di quel mondo. Più di un’inchiesta, l’indagine divenne una denuncia delle miserie, della disperazione, delle prepotenze anche sessuali subite dalle ragazze: decisamente troppo per il perbenismo dell’epoca, che colpì il film di De Santis, considerato un’opera chiave dell’ultimo neorealismo, con il boicottaggio e la censura.
Dopo oltre cinquant’anni, la vicenda torna con tutta la sua carica drammatica nello spettacolo messo in scena dal collettivo artistico Mitipretese e si fa indagine a tutto tondo della condizione femminile nel mondo del lavoro: emerge così, fra racconti, canti popolari e immagini dei cinegiornali dell’epoca, il ritratto di un’Italia ingenua e lontana, quella del dopoguerra fra disoccupazione e boom economico, ma anche molto vicina all’attuale, con le sue miserie, i suoi piccoli sogni, i suoi grandi problemi di lavoro.
«Appassionandoci a quel mondo e a quelle storie, quasi per scoprire cosa fosse successo nel frattempo, come e quanto fossimo cambiati – raccontano le protagoniste – ci è venuta la curiosità di tornare nei quartieri di Roma e di parlare con le ragazze che oggi hanno vent’anni: quali sono le loro aspettative sul lavoro, i loro sogni, le loro paure? Sorprendentemente, le loro risposte non sono state così diverse e lontane da quelle delle ragazze di via Savoia. Nel 1951, fra l’altro, Roma era una città in stato d’assedio. Si aspettava l’arrivo di Eisenhower per cementare l’adesione italiana al Patto Atlantico che avrebbe anche significato l’ingresso in guerra contro la Corea. Le strade della città erano piene di polizia e manifestanti che inneggiavano alla pace. Fondamentale è poi stato l’incontro con Giovanna, una delle protagoniste della tragedia, che con la sua generosa testimonianza e la sua straordinaria umanità ci ha permesso di entrare più profondamente in quel mondo restituendoci anche il senso ultimo e vivo del nostro lavoro».
Nel 2006 Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti e Mariàngeles Torres insieme a Mauro De Santis fondano Mitipretese nel tentativo di ricavarsi un tempo e uno spazio di lavoro dove partecipare insieme alla creazione di ogni spettacolo. Drammaturgia, regia, spazio scenico e direzione degli attori sono frutto di un lavoro collettivo che ha permesso la nascita di spettacoli popolari apprezzati e riconosciuti, creando un precedente nel panorama teatrale italiano. Il loro primo lavoro, Roma ore 11 ha vinto nel 2007 il premio “ETI – gli Olimpici del Teatro” come migliore spettacolo di innovazione e il “Sesterzio d’argento” come migliore adattamento teatrale di un’opera cinematografica.
Spettacolo con pubblico in palco. Posti limitati.
Biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine aperta dalle 16.00 alle 19.00 (chiuso la domenica, il lunedì e i giorni festivi). L’acquisto dei biglietti è possibile anche online su www.teatroudine.it e www.vivaticket.it. Per info: tel. 0432 248418 e biglietteria@teatroudine.it. Previste speciali riduzioni per i possessori della G-Teatrocard.
Comunicato stampa