DIALOGHI – RESIDENZE DELLE ARTI PERFORMATIVE A VILLA MANIN
Residenza n.13/2019
12—26 aprile 2019
MICHELA LUCENTI | BALLETTO CIVILE
Madre
Il 24 aprile Residenza aperta al pubblico con doppia replica: alle ore 20 e alle 21.15. Ingresso libero con prenotazione.
Balletto civile, il collettivo nomade di performers fondato dalla danzatrice e coreografa Michela Lucenti è la formazione ospite della Residenza numero 13 del progetto Dialoghi – Residenze delle arti performative a Villa Manin, a cura del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG.
La Residenza – intitolata Madre – avrà una durata di 15 giorni e si concluderà nello Spazio Residenze a Passariano (Udine) il 24 aprile, con una doppia dimostrazione aperta al pubblico, la prima alle ore 20.00, la seconda alle ore 21.15 (ingresso libero con prenotazione consigliata chiamando t.+39 0432 504765 o scrivendo a residenzevillamanin@cssudine.it).
Balletto Civile torna a Udine dopo le memorabili esperienze che hanno visto il collettivo nomade farsi propulsore e animatore di progetti di esperienza e formazione artistica a Udine: in molti ricorderanno la Scuola popolare di teatro e il progetto Arte/società e follia, ideati assieme al CSS per il DSM di Udine, con la compagnia in residenza stabile negli spazi di Sant’Osvaldo.
In occasione della Residenza a Villa Manin che li riporta in Regione, il collettivo si presenta in una formazione che si coagula attorno al nucleo stabile di performers ma si apre a collaborazioni con altri danzatori e artisti multidisciplinari: assieme a Michela Lucenti, sono al lavoro a Villa Manin Alessandro Pallecchi Arena, Monica Bianchi, Faustino Blanchut, Maurizio Camilli , Ambra Chiarello, Demian Troiano Hackman, Michela Lucenti , Filippo Porro, Emanuela Serra , Giulia Spattini, come perfomer, con Tiziano Scali (disegno sonoro), Carlo Galiero (assistente alla regia) e Enrico Casale (assistente).
Il progetto MADRE si articola a partire dal concetto controverso di “rivoluzione”, per arrivare a una creazione che abbracci diversi linguaggi del contemporaneo.
Per affrontare un’ indagine su un tema così sfaccettato, Balletto Civile ha intrapreso un corpo a corpo con il drammaturgo e poeta tedesco Heiner Müller che spacca il testo e lavora sull’inconscio.
“ L’uomo sente periodicamente il bisogno di capovolgimenti impetuosi e brutali.
Le rivoluzioni hanno cambiato la storia del mondo – spiega Michela Lucenti – e noi siamo figli di questo secolo di rivolte e di diritti conquistati. Ma sappiamo davvero tagliare il cordone ombelicale con la nostra nascita?
Cambiare il mondo significa innanzitutto sconvolgere il sistema che ci ha generato.
Una scelta di rottura, quasi sempre sferzante, che si oppone a quella di progresso flessibile e naturale. E’ uno sradicamento.
Una sorta di incipit che dà l’equazione del rapporto di ciascuno con il concetto di rivoluzione: il rapporto con la madre”.
Il percorso creativo al centro della Residenza si muove tra parole e movimento per un teatro totale, in una babele di immaginari e una colonna sonora cinematografica.
Zoomate e campi lunghi, dove il suono diventa immagine, l’immagine e il movimento danno origine ai suoni.
Una ricerca fisica per una drammaturgia cinematografica.
Un teatro totale che si destreggia continuamente tra discorso danzato e parlato, cercando una terza via: la visione, un’esperienza quasi sinestetica che mescola differenti linguaggi.
comunicato stampa