Randy Brecker with Accademia Naonis (Folkest 2023)
Udine – Palazzo Morpurgo 7 agosto 2023

L’estate in città udinese ha riservato una meravigliosa sorpresa. Inserito nel cartellone dell’edizione 2023 di Folkest, il concerto Randy Brecker with Accademia Naonis rimarrà a lungo nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di assistevi per l’assoluta qualità del progetto e la sua ineccepibile esecuzione.

Andato in scena nell’incantevole location del giardino di Palazzo Morpurgo, proprio nel cuore della città, ha proposto un programma dalle mille sfaccettature dedicato ai grandi compositori del Primo Novecento da Cole Porter a George Gershwin fino a Duke Ellington, leggenda suprema del jazz.

Un tributo alla grande musica americana eseguito in maniera eccellente dai componenti dell’Orchestra dell’Accademia Musicale Naonis, dal trio jazz composto da Glauco Venier, al pianoforte, Alessio Zoratto al contrabbasso, Luca Colussi alla batteria con la direzione del Maestro Valter Sivilotti, che dei brani eseguiti ha firmato, insieme al compositore e direttore d’orchestra Michele Corcella, gli arrangiamenti. A suggellare la magia del viaggio musicale, la monumentale presenza di Randy Brecker, compositore, oltre che trombettista e suonatore di flicorno, celebre per la sia versatilità e ricchezza di un suono che, nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera (a quasi 78 anni Brecker, ha vinto svariati Grammy Awards vantando collaborazioni con artisti del calibro di Bruce Springsteen, Elthon John, Frank Sinatra, Aretha Franklin, Liza Minelli, Frank Zappa, Ringo Starr) ha saputo misurarsi con stili e generi musicali assai differenti.

Inutile sottolineare che grande era l’attesa soprattutto per la performance di una star della musica come Randy Brecker (e noi non facciamo eccezione!) salvo poi rimanere ammirati e incantati dal perfetto e dinamico interplay che si è rapidamente concretizzato tra il musicista statunitense e gli altri protagonisti del palcoscenico.

Superato infatti l’iniziale comprensibile timore reverenziale da parte di quest’ultimi, la macchina del suono, guidata con abilità e sicurezza dal maestro Sivilotti, ha regalato al pubblico un centinaio di minuti di pura bellezza, un viaggio musicale che con grande disinvoltura ha approcciato mondi assai differenti in un incontro di scritture e sonorità.

Randy Brecker ha potuto così esprimersi con la sua innegabile classe e competenza lungo tutto un percorso musicale che si è districato tra grandi classici come l’iniziale “Summertime”, brano firmato da George Gershwin divenuto uno tra i più popolari standard jazz, il sinatriano di “I’ ve got you under my skin” fino ad approdare a “Come Sunday” (al flicorno) scritta da Duke Ellington, resa a suo tempo immortale dall’interpretazione di Mahalia Jackson, ripresa da una sfilza lunghissima di grandi artisti.

Molto originale la riproposizione di due classici di Ellington: “Bakiff” scritto a quattro mani con Juan Tizol e “Blue Pepper” dal singolare sviluppo musicale.

Molti gli applausi tributati dal pubblico, coinvolto e impressionato da tanta bellezza.

Prima dei saluti, a grande richiesta, l’attesissimo bis: una rilettura nell’originale arrangiamento di Michele Corcella di un grande classico di Duke Ellington, la conosciutissima “Caravan”.

Davvero una grande serata di musica in cui sono emersi talento, esperienza e qualità.

La dimostrazione concreta che i progetti di alto livello si possono realizzare anche in Friuli.

Complimenti dunque a Glauco Venier, Luca Colussi, Alessio Zoratto, all’Orchestra dell’Accademia Musicale Naonis e al Maestro Sivilotti il cui merito è di avere realizzato arrangiamenti perfetti (in alcuni brani insieme a Michele Corcella) per l’interpretazione di brani dei grandi autori americani del ‘900 da parte di un’orchestra da camera e di un combo jazz, unendo quindi una rigorosa costruzione contrappuntistica, indispensabile per la migliore espressione dell’orchestra, all’apertura a un linguaggio improvvisativo nonché alla sperimentazione armonica entrambi indissolubilmente connaturati alla musica jazz.

I visibili cenni di assenso espressi nel corso dell’intero concerto da Randy Brecker, illustre e rispettoso musicista americano, non lasciano alcun dubbio.

Chapeau!

© Rita Bragagnolo per instArt
© Foto Luca A. d’Agostino