È uno dei volti più amati e familiari del giornalismo televisivo italiano: osservatrice attenta della realtà statunitense, per essere stata corrispondente RAI da New York  per oltre 12 anni, ma anche sguardo vigile sul “far East” del  mondo  da  dove  ha  raccontato,  nella prima linea di Pechino, l’irrompere della pandemia in Cina e quindi in tutto il pianeta, Giovanna Botteri è analista di vaglia degli scenari geopolitici e come inviata speciale ha seguito alcuni dei più rilevanti avvenimenti internazionali, come il crollo dell’Unione Sovietica e l’inizio dei bombardamenti su Baghdad nel 2003.

Vincitrice 2015 del premio Speciale Luchetta e presidente della Giuria 2020, in esclusiva per la Digital edition 2020 Giovanna Botteri con la sua analisi chiuderà, martedì 22 dicembre, il cartellone di R-evolution dedicato al Turnover” nel pianeta virale. Appuntamento alle 18, come sempre sul sito e sulla pagina facebook del Teatro Verdi di Pordenone, come tutti gli interventi di R-evolution sarà poi consultabile sul canale youtube del Teatro Verdi Pordenone. “Trenta minuti con Giovanna Botteri” è un’occasione davvero imperdibile che R-evolution offre per spaziare con lo sguardo a tutto campo verso il 2021, partendo dai due grandi competitor, Stati Uniti e Cina, per focalizzare sull’Europa e infine sull’Italia, sempre più alle prese con la criticità della seconda ondata pandemica,  in prospettiva    di un complesso avvio del nuovo anno, stretto fra l’attesa campagna di vaccinazione e il rischio     di una terza ondata.
«Da parte di Pechino – anticipa Giovanna Botteri – c’è la piena consapevolezza che la questione economica fra USA e Cina vada ben al di là del presidente eletto, e che le cose cambieranno poco con Biden. Questo perché la questione cinese è fondamentale nel mercato globale internazionale: la Cina è un competitor che gioca molto forte sull’export, con una valuta sottovalutata che non rispecchia l’andamento internazionale e con regole  che  non  sono  giudicate corrette dagli altri partecipanti al mercato internazionale. La Cina non ha bisogno dei prodotti americani, che sono parte limitata delle sue importazioni, al contrario le importazioni      di merci cinesi negli USA sono molto più consistenti. La Cina punta a  un know  how  che  non  abbia più bisogno di Apple, Microsoft e prodotti USA: per questo il tema 5g e Huawei è assolutamente centrale nella prospettiva dei rapporti fra i due Paesi. E l’egemonia globale della Cina punta al primato tecnologico per controllare il mondo, non a quello militare come hanno fatto gli Stati Uniti dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi. La comunicazione aggressiva di Trump è stata solo fumo negli occhi: di  fatto  ha  prodotto  faticosamente  un accordo che era stato sottoscritto due giorni prima dello scoppio della pandemia, adesso  i  colloqui ripartiranno con altri interlocutori, con grande difficoltà per arrivare ad un qualsiasi agreement». E per l’Italia, ci sono chance residue rispetto alla Via della seta? «L’opzione Cina resta una possibilità, se a portarla avanti saranno interlocutori competenti e preparati spiega Giovanna Botteri – In questo caso potremmo spuntare buoni accordi per Pechino ma anche per noi, con il beneplacito degli Stati Uniti».
R-evolution. Cronache dal futuro del mondo è il format di Lezioni di storia del nostro tempo promosso dal Teatro Verdi Pordenone con interventi curati per l’Associazione Europa Cultura da Daniela Volpe e Paola Sain. Il montaggio dei video proposti è stato realizzato dal regista Tommaso Lessio. La Digital  Edition 2020 trova  il  sostegno dell’ufficio  EuropDirect del  Comune  di Pordenone e di web partner Esploratori Culturali CGN ed ha il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia.

da comunicato stampa