“Giani Stuparich con lo spettacolo “Quell’anno di scuola” tratto dal suo delicato capolavoro da Alessandro Marinuzzi e Davide Rossi, incanta ancora una volta alla Sala Bartoli. Vi ritorna in scena – accolto nuovamente da tanti sold out – dal 10 al 14 gennaio. La produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia vanta le intense prove interpretative di Ester Galazzi, Riccardo Maranzana e degli attori del progetto TeSeO del coproduttore, Teatro Stabile del Veneto”.

La bellissima storia di Giani Stuparich incanta nuovamente alla Sal Bartoli – dal 10 al 14 gennaio – racchiusa nello spettacolo “Quell’anno di scuola” portato in scena nell’adattamento di Alessandro Marinuzzi e Davide Rossi, e interpretato da Ester Galazzi, Riccardo Maranzana e gli attori del progetto TeSeO – Meredith Airò Farulla, Riccardo Bucci, Davide Falbo, Chiara Pellegrin, Emilia Piz, Gregorio Righetti, Andrea Sadocco, Daniele Tessaro – diretti dallo stesso Marinuzzi.

Produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con lo Stabile del Veneto, il progetto ha una storia lunga: nasce nell’estate 2021 quando il Teatro Stabile organizza tre maratone letterarie nel Giardino di Piazza Hortis a Trieste. Attori e semplici lettori appassionati si passano il testimone nella lettura integrale di tre romanzi di autori triestini, un modo – per il direttore Paolo Valerio – di valorizzare gli inestimabili giacimenti culturali della regione.

Fra i tre romanzi c’è “Un anno di scuola”: dalle emozioni vissute in quel pomeriggio di lettura, l’idea di portarlo sul palcoscenico sgorga immediata.

La messinscena viene affidata dunque ad Alessandro Marinuzzi, regista e formatore teatrale triestino che in passato ha già collaborato con lo Stabile.

“Quell’anno di scuola” è ambientato a Trieste, Impero austro-ungarico, 1909. Per la prima volta una ragazza ottiene l’accesso all’ottavo anno del Ginnasio Comunale Superiore, da cui il viatico per l’Università e per poter ambire all’indipendenza. Antesignana e coraggiosa, fragile e forte al tempo stesso, sola femmina ammessa in una scuola da sempre tutta maschile, Edda ambisce a essere considerata semplicemente come “uno fra i molti compagni di classe”, ma diviene suo malgrado l’incarnazione dolce e irriverente di un ideale femminile, provocando inevitabilmente nei suoi nuovi giovani amici coetanei profondi turbamenti che in un vortice drammatico tra amore e morte accompagneranno la classe verso gli esami. Un profilo di donna che nella letteratura italiana del primo Novecento forse soltanto a Trieste si poteva immaginare.

«“Un anno di scuola” di Giani Stuparich è una struggente rivisitazione d’ispirazione autobiografica della Trieste di primo Novecento, della sua gioventù e del suo ambiente culturale, a pochi anni dallo scoppio di quella prima guerra mondiale che cambiò molti destini collettivi e individuali, ma è anche uno strumento per mettere criticamente a confronto la società e i giovani di allora con quelli di oggi» spiega Alessandro Marinuzzi che rievoca i diversi punti di vista di una generazione di giovani studenti, alle soglie della maturità prima della prima guerra mondiale, mettendoli a confronto con quelli di una compagnia di giovani attori e con le diverse generazioni viventi nel presente odierno, ma anche riconnettendoli con i suoi personali ricordi di adolescente al tempo della sua partecipazione all’omonimo film per la RAI realizzato da Franco Giraldi nel 1977. Fu il più giovane attore del cast, nel ruolo di Momi.

Come scrive Sabrina Fava in “Inquietudine e disincanto tra i banchi: Un anno di scuola di Giani Stuparich dal racconto al film”: «“Un anno di scuola” è esito di un processo di costruzione di memoria individuale dell’autore in dialogo con la memoria collettiva giovanile del primo Novecento. I ricordi personali e condivisi nella temperie culturale della Trieste mitteleuropea e irredentista si sedimentano nell’opera letteraria e si dilatano nel tempo attraverso le molteplici edizioni del testo (…) Nella storia piano biografico, letterario e cinematografico – e ora teatrale in “Quell’anno di scuola” (ndr) – s’intrecciano e si rincorrono, ma nella loro complessità di scritture e riscritture tramandano e costruiscono una memoria scolastica dinamica. Essa va modificandosi nel tempo in virtù di contaminazioni progressive che l’opera ha accolto ma che allo stesso tempo ha offerto alla cultura, attraversando il Novecento e giungendo sino a noi oggi».

“Quell’anno di scuola” va in scena alla Sala Bartoli dal 10 al 14 gennaio: vista la grande richiesta è stata aggiunta una replica straordinaria sabato 13 gennaio alle ore 18 (che si aggiunge a quella delle ore 21). I biglietti per lo spettacolo sono disponibili alla Biglietteria del Politeama Rossetti e nei circuiti consueti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it

Informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.

“QUELL’ANNO DI SCUOLA”

tratto da “Un anno di scuola” di Giani Stuparich
elaborazione drammaturgica di Alessandro Marinuzzi e Davide Rossi
editore Quodlibet per gentile concessione di Nefertiti Film
progetto drammaturgico e regia Alessandro Marinuzzi
con Ester Galazzi e Riccardo Maranzana
e i giovani attori (progetto TeSeO) Meredith Airò Farulla, Riccardo Bucci, Davide Falbo, Chiara Pellegrin, Emilia Piz, Gregorio Righetti, Andrea Sadocco, Daniele Tessaro
elementi scenici e costumi Andrea Stanisci
assistente alla regia Davide Rossi
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile del Veneto

comunicato stampa