Ci sarà uno spettatore speciale, a Udine, nel cuore della città, nella ex Chiesa di S. Francesco che per tre giorni sarà il cuore della 16^ edizione di Vicino/lontano Festival. In prima fila, silenziosa ma “clamorosa”, ci sarà fino a domenica 27 settembre la sagoma dello studente egiziano Patrick Zaky, da oltre 230 giorni incarcerato nel suo Paese senza spiegazioni, dopo l’arresto all’aeroporto del Cairo dove era sbarcato rientrando proprio dall’Italia e in particolare da Bologna, la città che lo ha accolto come studente universitario. Ed è proprio dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna la campagna “Siamo tutti Patrick Zaky”, cui vicino/lontano ha aderito riservando alla sagoma di Patrick Zaky, disegnata da Gianluca Costantini, un posto in prima fila. Tra l’altro, proprio durante il festival, sabato 26 settembre, avrà luogo una nuova udienza per decidere sulla scarcerazione o sulla proroga, l’ennesima, della sua carcerazione preventiva fino al 10 novembre. La passione, tema portante di questa edizione del festival, è anche e innanzitutto quella per i diritti umani e civili – spiega la curatrice di Vicino/lontano Paola Colombo – per questo abbiamo voluto che Patrick fosse ogni giorno con noi, in prima fila a Vicino/lontano 2020. Per non dimenticarlo e anzi per tenere viva l’attenzione sulla ormai imminente pronuncia del Triìbunale egiziano». Vicino/lontano, anche quest’anno, aderisce alla richiesta di verità e giustizia per Giulio Regeni. «Sentiamo da sempre il dovere morale – continua Paola Colombo – di essere vicini alla famiglia Regeni nella loro battaglia, che è poi e deve essere la battaglia di ognuno di noi. Perché la verità e la giustizia sono diritti e spettano a tutti i cittadini».
Comunicato stampa