FRIULI – Ci siamo quasi. L’ape Piaggio di Microfestival è pronta a partire per il suo secondo viaggio (le tappe saranno Drenchia, Taipana, Lusevera, Dordolla, Prato Carnico, dal 7 all’11 agosto 2018). “’A bordo’ ci saranno “24 artisti di diversa provenienza geografica e con diverse competenze”, come spiega il direttore artistico del progetto itinerante, Andrea Collavino. Ci saranno “attori, performers, circensi, illustratori, musicisti. Diversi hanno competenze trasversali” perché l’idea che sta alla base di Microfestival (una kermesse che come dice il suo nome è orgogliosamente e volutamente Micro!) è quella della “contaminazione. È questa, dunque, una delle parole chiave che guiderà il lavoro artistico. Una contaminazione, non solo fra i 24 artisti e i loro diversi stili, poetiche, modi di lavorare, ma soprattutto con i luoghi e i loro abitanti. È una sfida pionieristica in tutti i sensi, – ha sottolineato il direttore artistico – perché non è un festival in cui si presentano lavori già pronti, ma un laboratorio itinerante (la residenza comincerà il 31 luglio per concludersi il 5 agosto) in cui si cercherà di raccontare il proprio rapporto con il luogo. Per questa ragione – ha concluso – abbiamo chiesto che anche le persone del luogo fossero coinvolte nei singoli ‘corti’, nelle forme più disparate (musicisti, cantanti, narratori, attori, testimoni…)”.
MA COS’E’ DAVVERO MICROFESTIVAL? – Questo Festival è un laboratorio di arti performative e relazionali, una tournèe in piena regola che racconta e dà voce ai territori del paesaggio montano di confine della regione Friuli Venezia Giulia. Proprio quei luoghi che spesso sono avvolti da un’aura magica ma che – troppo distanti, troppo piccoli, troppo difficili da raggiungere, così almeno in molti sostengono – non vengono considerati come location adatte a ospitare cultura e arte. Microfestival ribalta completamente la prospettiva e cerca la sua identità proprio nella scala minuta e quotidiana di piccoli paesi montani raramente interessati da progettualità culturali sperimentali. Luoghi ai margini dove più che in altre aree la multiculturalità ha giocato e gioca un ruolo identitario fondamentale, zone di frontiera e di passaggio, superfici di contatto fra identità culturali e linguistiche differenti. Gli eventi-spettacolo saranno un’esperienza fortemente relazionale e creativa che darà nuova vita luoghi suggestivi come il teatrino, la scuola chiusa, il bar, la stalla. Queste “microlocation” romperanno il classico rapporto spettatore-attore e permetteranno di sperimentare una pratica collettiva con la gente, fra la gente. Gli artisti coinvolti svilupperanno un progetto direttamente connesso ai luoghi e alle persone incontrate e avranno modo di rappresentarlo in contesti fortemente suggestivi e caratteristici. Le geografie fisiche e umane di ogni paese saranno così il canovaccio attorno al quale costruire ogni spettacolo, che offrirà al pubblico un nuovo punto di vista sul territorio montano di confine promuovendo un’attrattività connessa alla riscoperta di valori culturali, antropologici e ambientali.
NUMERI – Un lavoro che quest’anno (siamo alla seconda edizione estiva, oltre a quella invernale) avrà come tema i Numeri, che “saranno un punto di partenza per il lavoro di tutti – ha spiegato Collavino – , un’ispirazione che potrà essere più o meno riconoscibile nelle performances presentate”. Tutti gli spettacoli proposti saranno originali e potranno ispirare nuovi progetti e lavori futuri, gettando nel contempo le basi per le prossime edizioni del festival.
LE SERATE – Ogni sera, dunque, un banditore, a bordo dell’Ape Piaggio, arriverà alla location stabilita e ‘presenterà’ il Festival. Più tardi l’Ape diverrà palcoscenico e utilizzata alla fine della serata. Quindi il pubblico sarà accompagnato a seguire le cinque short performances, una di seguito all’altra. Dopo l’ultimo ‘corto’, la serata proseguirà con una cena comune tra spettatori e artisti e una jam session musicale, una festa di fine Festival, insomma, che si concluderà con l’annuncio da parte del banditore della sua partenza verso la prossima tappa. Si comincia martedì 7 agosto, a Lase (Drenchia), dalle 18, alla piazza del paese. Il giorno seguente a Taipana, l’appuntamento, alla stessa ora, è alla piazza della chiesa. Giovedì 9 agosto, a Lusevera, sempre dalle 18, partenza dall’osteria Bar Do – Nova Coop. Venerdì 10, a Dordolla, sempre in piazza, sempre alle 18. Per finire, sabato 11 agosto, a Prato Carnico, dalle 18 alle 23, partenza dalla piazzetta con la fontana.
IL PROGRAMMA
Martedì 7 agosto, LASE (DRENCHIA), dalle 18 alle 23, partenza dalla piazza del paese
Mercoledì 8 agosto, TAIPANA, dalle 18 alle 23, partenza dalla piazza della chiesa
Giovedì 9 agosto, LUSEVERA, dalle 18 alle 23, partenza dall’osteria Bar Do – Nova Coop
Venerdì 10 agosto, DORDOLLA, dalle 18 alle 23., partenza dalla piazza del paese
Sabato 11 agosto, PRATO CARNICO, dalle 18 alle 23, partenza dalla piazzetta con la fontana
L’ORGANIZZAZIONE – Microfestival è un progetto di Zeroidee, con il sostegno di Regione Fvg, Fondazione Friuli, Turismo Fvg, in collaborazione con VADA-Verein Zur Anregung des dramatischen Appetits, Circo all’inCirca, PlanTs, Bekko, Associazione culturale Kobilja Glava, Istituto di cultura sloveno, Centro ricerche culturali Lusevera, Associazione culturale La Cort dai gjats, Dordolla, Parco Naturale delle Prealpi Giulie, Associazione Cenacolo dei Teatranti, Taipana, Museo Etnografico di Lusevera, Associazione ex-emigranti, Lusevera, Associazione culturale Makacos, Prato Carnico, Comune di Moggio Udinese, Comune di Prato Carnico, Comune di Drenchia, Comune di Lusevera, Comune di Taipana.