Un sold out annunciato per la rassegna Note Nuove al Palamostre di Udine, dove questa sera si è esibito uno dei più grandi trombettisti italiani, Paolo Fresu, con il suo nuovo spettacolo A Kind of Miles. Un racconto personale e intenso sul rapporto tra l’artista e il maestro indiscusso dell’evoluzione del jazz moderno, Miles Davis.
Ad accompagnarlo sul palco una formazione di musicisti straordinari: Bebo Ferra (chitarra elettrica), Christian Meyer (batteria), Dino Rubino (pianoforte e Fender Rhodes), Federico Malaman (basso elettrico), Filippo Vignato (trombone, multieffetti, synth), Marco Bardoscia (contrabbasso) e Stefano Bagnoli (batteria).
La scaletta dello spettacolo ha ripercorso alcuni dei brani più iconici di Miles Davis, reinterpretati con una sensibilità unica. Fresu ha dato vita a capolavori come “So What” e “All Blues”, simboli indiscussi dell’album Kind of Blue, e ha esplorato le sonorità elettriche di “Bitches Brew”, che hanno segnato la svolta del jazz verso l’avanguardia.
Tra i momenti più emozionanti, l’intensa rilettura di “My Funny Valentine”, un brano che Fresu ha reso ancora più struggente grazie al timbro caldo della sua tromba, e “Milestones”, eseguito con una dinamica che ha saputo catturare lo spirito innovativo di Davis. Anche “Time after time” compare sontuosa nella sua forma Fresuiana.
Ogni nota era un dialogo tra passato e presente, in cui Fresu e la sua band si sono mossi con eleganza tra jazz classico e contemporaneo.
La scenografia, minimalista ma suggestiva, era caratterizzata da un grande pannello bianco inclinato verso le quinte, su cui venivano proiettate immagini legate ai temi musicali dello spettacolo e diagrammi digitali generati in tempo reale da un casco sensoriale indossato da Fresu. Un dispositivo avveniristico capace di tradurre le emozioni in rappresentazioni visive.
Tra le proiezioni, anche spezzoni audio della voce di Miles Davis, che hanno reso ancora più vibrante l’atmosfera. Al centro del palco, un parallelepipedo bianco ospitava la strumentazione di Fresu, che alternava tromba e flicorno, impreziositi da riverberi ed effetti che riflettevano il suo gusto melodico e la sua straordinaria capacità espressiva.
Lo spettacolo non è stato solo musica, ma un viaggio intimo e profondo nella vita artistica di Paolo Fresu. L’artista ha condiviso con il pubblico il suo percorso: dall’infanzia in Sardegna, tra le fila della banda del suo paese, Berchidda, alla sua passione per Chet Baker, passando per un aneddoto emblematico sulla sua fuga di fronte alla possibilità di conoscere Miles Davis. Una vita dedicata alla musica, alla ricerca della perfezione come sardo comanda e al rispetto per i grandi maestri.
Il concerto è stato un dialogo costante tra Fresu e la sua band, con momenti in cui il trombettista si voltava verso i musicisti, spalle al pubblico, in un gesto di condivisione e complicità creativa. La tromba, strumento tra i più difficili da padroneggiare, è diventata il mezzo attraverso cui Fresu ha raggiunto vette di pura bellezza.
Non un semplice concerto né una rappresentazione teatrale, ma un vero gioiello di intensità emotiva, carisma e universalità musicale. La serata, organizzata da Euritmica e curata da Giancarlo Velliscig, ha offerto al pubblico una rara occasione per immergersi nella magia della musica, capace di portare luce in un tempo spesso segnato da molte ombre.
Nessun bis, ma poco importa: il ricordo di questo evento rimarrà vivido per gli spettatori presenti, tra cui molti giovani studenti. Note Nuove si conferma così una rassegna all’avanguardia, capace di arricchire il panorama musicale cittadino.
Il prossimo appuntamento? Stefano Bollani. La bellezza continua, e noi siamo pronti a raccontarla.
© Massimo Cum per instArt