NELLO SPECCHIO DEI VOLTI
DA SABATO 4 GIUGNO LA GRANDE MOSTRA DEDICATA AI RITRATTI DI PAOLO DEL GIUDICE.
A PORDENONE – GALLERIA SAGITTARIA DAL 4 GIUGNO AL 18 SETTEMBRE E A SESTO AL REGHENA, NELL’ABBAZIA DI SANTA MARIA IN SILVIS DAL 20 AGOSTO AL 23 OTTOBRE, LO STRAORDINARIO PERCORSO ESPOSITIVO CON UNA IMMAGINIFICA GALLERIA DI “PROTAGONISTI”: DA PASOLINI A KAFKA, DA GADDA A MONTALE, BORGES, DE CHIRICO E POI ANNA MAGNANI, ALBERTO MORAVIA, ANDREA ZANZOTTO, EZRA POUND, ELSA MORANTE, VIRGINIA WOOLF, MIKE TYSON. UNA SEQUENZA DI ALTISSIMA SUGGESTIONE PER “INDAGARE L’UMANO” NEI VOLTI DIPINTI DA PAOLO DEL GIUDICE IN QUARANT’ANNI DI ATTIVITA’.

Una appassionante galleria di ritratti, oltre un centinaio di volti che restituiscono personalità notissime della scrittura, della poesia, dello spettacolo, dell’arte e anche dello sport. Ci proietta “Nello specchio dei volti” la grande personale dedicata all’artista trevigiano Paolo Del Giudice, allestita fra la Galleria Sagittaria di Pordenone, dove si aprirà sabato 4 giugno e resterà visitabile fino al 18 settembre, e l’Abbazia di Santa Maria in Silvis a Sesto al Reghena, dove il percorso espositivo si inaugura il 20 agosto e resterà aperto al pubblico fino al 23 ottobre. “Nello specchio dei volti”, quindi con molti inediti, a Pordenone e a Sesto al Reghena nella mostra realizzata a cura di Giancarlo Pauletto, promossa dal Centro Iniziative Culturali Pordenone e dal Comune di Sesto al Reghena, in collaborazione con la Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone, con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Una vetrina che accoglierà una vera “summa” della carriera artistica di Paolo Del Giudice e oltre quarant’anni di attività.
Da Pasolini a Kafka, da Gadda a Montale, Borges, De Chirico e poi Anna Magnani, Alberto Moravia, Andrea Zanzotto, Ezra Pound, Elsa Morante, Virginia Woolf e Mike Tyson. Una sequenza che punta a “indagare l’umano” e, come spiega la Presidente CICP Maria Francesca Vassallo che ha coordinato il progetto, ad esaminare l’umanità «considerata nella sua essenza di domanda e ricerca nei confronti della realtà e della storia. Attraverso una intransigente indagine fisiognomica e la rappresentazione di personalità lette nell’intimo, in qualche modo esemplari della comune umanità, che in esse si esprime a livelli più profondi o più acuti».
Sabato 4 giugno riflettori sulla vernice della mostra di Pordenone: appuntamento alle 17.30 negli spazi della Galleria Sagittaria. È questa la mostra d’arte numero 481, sarà visitabile con ingresso gratuito dal martedì al sabato 10.00–12.00 / 16.00–19.00 e domenica 16.00–19.00. Nel mese di luglio chiuso sabato pomeriggio e domenica, chiuso anche dal primo al 15 agosto. Prenotazione gradita presso il Centro Iniziative Culturali Pordenone, tel 0434.553205, info@centroculturapordenone.it A Sesto al Reghena, nel Salone Abbaziale di Santa Maria in Silvis, visite dal venerdì alla domenica in orario 10.00–12.00 / 15.00–18.00, info@comune.sesto-al-reghena.pn.it
Spiega il curatore Giancarlo Pauletto: «Paolo Del Giudice insiste, li dipinge più volte, spesso moltissime volte, li indaga attraverso varie forme nel tentativo di darcene, alla fine, quasi un ologramma, un’identità che, per quanto problematica, si contenga tuttavia entro confini riconoscibili. Su Pier Paolo Pasolini l’artista ha allestito un’intera mostra, a Mantova nel 2006, né da allora ha smesso di dipingerlo. L’acutezza di sguardo, e una drammatica capacità di sentire la contraddizione è ciò che ci viene incontro dalla figura di Pasolini, i cui occhi vengono spesso da un buio meditante, o esprimono un’accoglienza interrogativa, di chi è sì attento, disponibile, gentile – come del resto tutte le testimonianze ci dicono – ma nutre anche una diffidenza dettata dall’esperienza. Kafka, Montale, Gadda sono anche figure che hanno fortemente accentrato l’attenzione di Del Giudice. Formidabile mi sembra la presenza di Mike Tyson, il celebre pugile che appare qui in due versioni, una su toni freddi e una su toni caldi, ambedue del 1990, ambedue segnate da una sorta di temporalesca fissità, quasi un primitivo dio corrucciato che osservi un’umanità degna di rimprovero. Né posso passar sotto silenzio il bellissimo Zanzotto del ’93, quello di profilo, con la sua aria un po’ da Stanlio interdetto e pensoso, tutto Zanzotto, insomma. Altri volti che Del Giudice rende indimenticabili sono quelli di Ezra Pound, Rigoni Stern, Anna Magnani, Elsa Morante, Virginia Woof, e poi la sequenza dei De Chirico, e quella di Borges, e il Moravia de L’uomo che guarda».
Paolo Del Giudice, nato nel 1952, vive e lavora a Treviso. Si è sempre dedicato alla pittura. Nel decennio 1973/1983 ha partecipato alle principali iniziative della Fondazione Bevilacqua La Masa. Dal 1985 è presente a Milano (galleria Avida Dollars e, dal 1992 al 2003, studio Gastaldelli) e a Roma (l’Attico di Fabio Sargentini) con varie mostre personali e di gruppo. Dal 2006 inizia una serie di cicli di grandi mostre in spazi museali in ambito nazionale. Tra questi: P.P. Pasolini: volti, 2006, Palazzo Ducale, Mantova; Viaggio in Italia, 2006-2007 Venezia, Spoleto, Bassano; Pietas Mundi, 2007 Galleria Sagittaria, Pordenone; Memorie di carta, 2008-2009, sei mostre in ambito nazionale; Verderame, 2010, complesso minerario di Valle Imperina (BL); Percorsi dipinti – sguardi quotidiani su Treviso, 2011, in nove sedi nel centro storico; Retrospettiva, 2012, ex Macello, Padova; Inseguire Venezia, 2017, Caorle; Angeli e camion, 2017, Villa Brandolini, Pieve di Soligo; Visioni del Sacro, 2018, Mantova; Grande Guerra – volti momenti relitti, 2018-2021, Mestre, Vittorio Veneto, Pordenone. È presente nei vari volumi de La pittura in Italia – il ‘900 e La Pittura nel Veneto – il ‘900 (Electa Milano).

comunicato stampa