È una delle personalità artistiche più interessanti della scena europea contemporanea: Nathalie Vanheule, classe 1980, è un’artista multidisciplinare che attraverso installazioni e performance ad alto impatto emotivo esplora tematiche universali quali la vita e la morte, la vanità delle cose e la fragilità dell’esistenza umana. Originaria di Ypres, città belga incenerita dai bombardamenti della Prima guerra mondiale, Vanheule è conosciuta in tutto il mondo per l’uso altamente espressivo che ha fatto della cenere, così come per le sue opere nelle quali è fondamentale il coinvolgimento degli spettatori, che diventando parte attiva dell’esperienza sono trasportati in dimensioni sospese e surreali, dove le certezze che regolano la nostra quotidianità vengono temporaneamente sovvertite. Di questa cifra artistica Nathalie Vanheule darà prova nel corso della sua residenza sul territorio isontino nell’ambito di B#Side the River Festival, il cartellone che porta l’Arte Contemporanea a stretto contatto con il territorio e i cittadini, offrendo concrete occasioni per vivere insieme agli artisti il percorso di ispirazione e creazione di un’opera, per conoscerla e fruirne pienamente e consapevolmente. Promosso da IoDeposito per la direzione artistica di Chiara Isadora Artico, B#Side the River Festival ospita Nathalie Vanheule da sabato 2 luglio tra Gradisca d’Isonzo, Sagrado e Fogliano Redipuglia: a conclusione delle giornate di ricerca e contatto con la popolazione del territorio, Nathalie Vanheule sarà protagonista di una performance partecipativa, “All arms united”, in programma sabato 9 luglio dalle 9.30 alle 10.30 circa, di fronte alle mura del Castello di Gradisca d’Isonzo. L’artista coinvolgerà 30 persone – donne, ragazzi e bambini – per produrre impronte dei propri corpi su di un nastro trasportatore in cuoio nell’arco di circa 45 minuti. Le impronte del corpo fluiranno l’una sull’altra, in una catena di montaggio messa in moto per rafforzare l’indistruttibile connessione umana. I passanti potranno assistere all’atto artistico.   «Sarà una performance partecipativa e relazionale – spiega la direttrice artistica Chiara Isadora Artico – un’esperienza nella quale i fruitori sono al tempo stesso interpreti. La performance, ispirata alla storia dell’industria bellica, che è di antica tradizione, ma si è sviluppata sul territorio soprattutto nell’arco del secolo breve, si svolgerà nei pressi del fiume Isonzo e di una cinta muraria storica, costruita per la protezione dell’uomo: una scelta che evidenzia e sublima nella performance il valore del lavoro comune, che senza ignorare l’individuo offre risposte per affrontare sentimenti di paura e transizione legati ai momenti violenti della storia. L’impronta corporea del braccio e della mano è il primo segno della cultura e del detto umano: io sono, esisto, creo. È un gesto primordiale». B#Side the River Festival attraverso le residenze degli artisti attiva forme di creazione collettiva, imprime l’identità dei luoghi negli atti performativi seguendo un processo partecipativo e inclusivo: interviste, raccolta di memorie orali con la comunità, video-testimonianze, workshop e conversazioni pubbliche.

comunicato stampa