È una vicenda che affonda le sue radici nella Trieste di Franco Basaglia, quella dell’Accademia della Follia, la compagnia teatrale fondata dall’artista Claudio Misculin (mancato il 20 settembre 2019), composta da “matti per mestiere, attori per vocazione”, persone con disturbo mentale che diventano attori professionisti, anzi matt-attori, come si sono autodefiniti. Per la prima volta un film racconta la loro storia: “Noi siamo gli errori che permettono la vostra intelligenza”, scritto e diretto dalla regista Erika Rossi – profonda conoscitrice della rivoluzione basagliana e delle sue implicazioni – approda in prima come evento speciale di Trieste Film Festival 2025, domenica 19 gennaio alle 11 al Teatro Miela. Alla proiezione interverranno, con la regista, gli attori dell’Accademia della Follia e le co-fondatrici Angela Pianca e Cinzia Quintiliani, a lungo al fianco di Claudio Misculin. Il film dispone di vasto materiale d’archivio inedito e ricostruisce come l’Accademia della Follia è nata e come si è fatta strada nei decenni, esperienza tuttora unica in Italia – e a livello internazionale – di persone che decidono di non rinnegare o nascondere il proprio disturbo mentale, ma anzi di portare in scena la loro “follia”, con il rigore, la professionalità e la dedizione che il mestiere d’attore richiede: dandosi così una “identità” alternativa, e una possibilità di lavoro, vita, dignità. Per l’Accademia della Follia nel tempo hanno scritto firme come Giuliano Scabia e come Dacia Maraini, che ha composto il testo “Stravaganza” portato in scena quindici anni fa con Claudio Misculin. Nel film scorrono le loro testimonianze, insieme a quelle delle co-fondatrici Angela Pianca e Cinzia Quintiliani, della regista Antonella Carlucci, della coreografa Sarah Taylor, di Milena Gabanelli che aveva incrociato l’Accademia della Follia e Claudio Misculin per una puntata di Report, e di Franco Rotelli considerato il “padre psichiatrico” dell’Accademia, a lungo sostenitore del progetto: sua la frase che dà il titolo al film di Erika Rossi. “Noi siamo gli errori che permettono la vostra intelligenza” è una produzione Ghirigori/Accademia della Follia con il sostegno del Fondo Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia e con il contributo di FVG Film Commission – PromoTurismoFVG. A oltre quarant’anni dal suo concepimento, l’Accademia della Follia ancora oggi (r)esiste, ed è proiettata con entusiasmo nel 2025 con il tour dello spettacolo Quelli di Basaglia … a 180°. Non solo: l’Accademia della Follia è attesa per una sequenza di eventi nel programma ufficiale di GO! 2025 Capitale Europea della Cultura, dimostrando così la sua vitalità e la sua “necessità” nel nostro tempo. Il tour nazionale del film partirà ilò 26 febbraio da Bergamo, Cinema “Lo schermo bianco”. Le musiche del film sono di Bianca D’aponte, Clem Leek, Velemir Dugina e di Alfredo Lacosegliaz, del quale è valore aggiunto un brano totalmente inedito

L’Accademia della Follia non poteva trovare le sue radici che a Trieste, e in un periodo “speciale”: gli anni entusiasticamente “rivoluzionari” di Franco Basaglia. Claudio Misculin, regista, attore e mattattore, attraverso il suo teatro sperimentale mette in scena brandelli delle storie di vita delle persone che hanno vissuto il manicomio e la sofferenza del disturbo mentale. Claudio in quarant’anni riesce a costruire una realtà unica e innovativa: «la follia che ognuno di noi possiede è una risorsa e fa parte della vita di tutti. Non si può vivere dentro la grata della realtà senza rinunciare ad una parte di sé», spiegava. La sua storia umana e artistica, e quella dei suoi matt-attori, viene restituita nel film attraverso un ricco archivio di immagini inedite di decenni di laboratori, spettacoli e film provenienti in gran parte dall’Archivio privato dell’Accademia della Follia, tuttora per lo più inedito, dal Centro di Documentazione del Parco di San Giovanni e dall’Archivio Privato di Mauro Felluga, per molti anni operatore alla camera e collaboratore di Claudio Misculin, oltre che fondatore di Radio Fragola. Da luglio 2022 l’archivio di Claudio Misculin e dell’Accademia della Follia è ufficialmente tutelato e riconosciuto di «grande valore culturale ed elevatissimo valore sociale per la storia nazionale» dalla Sovraintendenza archivistica del Friuli Venezia Giulia – Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

IL FILM SULL’ACCADEMIA DELLA FOLLIA, DOPO LA SCOMPARSA DI CLAUDIO MISCULIN. Con la morte improvvisa di Claudio Misculin, alle fine del 2019, il progetto dell’Accademia della Follia rischiava di non avere più la forza di andare avanti: fu quello il momento in cui Cinzia Quintiliani e Angela Pianca, le altre due anime fondatrici del gruppo, insieme a Sarah Taylor, storica collaboratrice di Misculin, coreografa e ballerina di fama internazionale, hanno preso in mano le redini e deciso che il lavoro dell’Accademia della Follia doveva continuare.

Al racconto del passato, nel film, si intreccia quindi il  momento presente in cui l’Accademia della Follia affronta la preparazione del nuovo spettacolo senza Claudio. La sua presenza-assenza è ciò che più da forma al film, il sentimento che lo pervade. I matt-attori si si stringono ancora una volta intorno a lui nell’unico modo che conoscono: sul palco. Il montaggio tra le voci delle testimoni e i materiali di repertorio dell’archicio privato dell’Accademia, segue il flusso dei ricordi e
delle emozioni, traghettandoci nell’atmosfera magica di questo gruppo di matti, sempre aperto all’ironia della vita, in cui ragione e follia sono due facce della stessa medaglia. «Perché l’umanità ha ancora bisogno di cento, mille palcoscenici per far capire che diversità, malattia, solitudine, poesia, non appartengono solo a categorie specifiche di persone, ma sono patrimonio di tutti. Ho conosciuto la forza del progetto di Claudio Misculin, l’energia che si percepiva stando con loro – spiega la regista Erika Rossi – Per le nuove generazioni si è forse dispersa l’origine di questa storia che arriva dagli anni Settanta e ha ricevuto riconoscimenti importanti in Italia e all’estero, forte di un archivio riconosciuto nel 2022 dal Ministero dei Beni Culturali, oggi interamente digitalizzato. Per questo ritengo sia un film “necessario”, il modo per riannodare storia e memoria di un progetto che resta unico a livello internazionale».

«Io devo ringraziare tanta di quella gente… sì, devo proprio ringraziare molte, ma molte persone: amici, parenti, e poi colleghi e compagni soprattutto, tanti e tanti compagni per avermi ridotto in questo Stato. Malaugurato Stato malato di perenne frustrazione e incazzatura: intacca fegato e cistifellea con riferimenti anche gastro uterini. Sono italiano, di diritto teologico, dove, al di là della devastazione della globalizzazione, si respira la ladrazione e la furbizia come un profumo intrigante. Si vive la sudditanza e la vermaggine come un valore». Così scriveva di sé, e del mondo in cui si muoveva, Claudio Misculin in un testo memorabile, Io sono tu che mi fai, commissionatogli per il libro La luce di dentro (Titivillus, 2010) da Giuliano Scabia: e aggiungeva: «in pochi anni sperimento quello che sarà il mio patrimonio stilistico. Sangue, vomito, acqua, fuoco, terra, vetro, carne». Il film di Erika Rossi ripercorre, insieme ai formidabili anni ‘70 e all’atmosfera così unica che si respirava nell’ex Ospedale Psichiatrico di Trieste, gli spettacoli portati in scena da Claudio Misculin con Giuliano Scabia: Cinghiali al limite del bosco nel 1985, e La luce di dentro. Viva Franco Basaglia, nel 2008. «Ammiravo di Claudio la capacità di assorbire ogni suggerimento: di sviluppare nel corpo tutta la partitura delle emozioni –appuntava a sua volta Giuliano Scabia – Animale cinghiale e vero animale teatrale, nutrito di continui quotidiani esercizi in un training mutuato dalla nostra rivoluzione teatrale, da Marco Cavallo a Grotowski e in giù. C’era sempre in Claudio un eccesso, uno stridere – l’urlo misto al sussurro – la dissonanza accanto all’accordo. Ma nel cinghiale padre tutto era intonato, consonante, tranquillizzante, come il personaggio chiedeva». L’Accademia della Follia nasce ufficialmente nel 1992 per iniziativa di Claudio Misculin, Angela Pianca e Cinzia Quintiliani. Si sviluppa nell’ambito del movimento di trasformazione psichiatrica triestina come progetto teatrale e culturale in cui si muovono e agiscono attori a rischio, portatori di disagio psichico, fisico e sociale. Svolge un lavoro di ricerca e sperimentazione promuovendo e producendo: percorsi di formazione teatrale, spettacoli dal vivo, film-documentari, inchieste, cortometraggi, video e video-clip musicali sia per proprio conto che in collaborazione e co- produzione con enti ed istituzioni. Dal 2007 la compagnia allestisce la maggior parte dei propri spettacoli teatrali in coproduzione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Ha ricevuto negli anni diverse menzioni e riconoscimenti per la propria attività: nel 2011 la «Medaglia al Merito nel Campo delle Arti, della Cultura e dello Spettacolo», da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per il Progetto Extravagância, realizzato in Brasile. Nel 2019 muore la sua guida storica, il maestro di teatro Claudio Misculin. Nello stesso anno l’associazione si ricostituisce come Accademia della Follia – Claudio Misculin. Da allora la Compagnia continua il proprio percorso artistico accompagnata da professionisti in campo teatrale, coreografico, vocale e musicale

ERIKA ROSSI è autrice e regista di documentari. Negli ultimi dieci anni ha raccontato storie principalmente legate al suo territorio di origine, affermandosi a livello internazionale. I suoi documentari sono stati selezionati in numerosi festival cinematografici internazionali, tra cui il Torino Film Festival, Vision du Reél, Document Glasgow, Bafici e trasmessi su Rtv Slo, Hrt e Al Jazeera Balkans. Nel 2018 è selezionata alla Berlinale Talent Campus. Il suo primo lungo documentario, La città che cura (Italia 2019, 89’) prodotto da Tico Film, presentato al Trieste film Festival 2019, è distribuito da Lo Scrittoio che lo ha portato in oltre cinquanta sale italiane. E’ autrice insieme a Peppe Dell’Acqua e a Massimo Cirri del volume “Tra parentesi, la vera storia di una impensabile liberazione”, testo dell’omonimo spettacolo teatrale di cui cura la regia, prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, che ha all’attivo oltre 50 repliche in tutta Italia.

ANGELA PIANCA, psicologa, è arrivata a Trieste nel 1975 come volontaria. Per oltre trent’anni ha lavorato nel Dipartimento di Salute Mentale e poi come direttore del Distretto 3 dell’Azienda sanitaria Triestina. Nel 1975 ha incontrato Claudio Misculin. Nel 1983 insieme hanno fondano il Velemir Teatro, compagnia di “matti di mestiere e attori per vocazione” e nel 1992, con Cinzia Quintiliani, hanno insieme inventato l’Accademia della Follia.

ANTONELLA CARLUCCI si è laureata al DAMS di Bologna con una tesi in drammaturgia con Giuliano Scabia, conoscendo così il “teatro fuori dal teatro”. Ha proseguito i suoi studi, lavori e ricerche sull’ importanza dell’arte teatrale come strumento di libertà e autodeterminazione umana. Dal 2021 è la regista e responsabile del laboratorio teatrale dell’Accademia della Follia.

SARAH TAYLOR danzatrice e coreografa, si è formata e diplomata alla Australian Ballet School, e si è poi perfezionata presso la Martha Graham School a New York, nelle tecniche Cunningham e Horton. Ha danzato in coreografie di John Butler, Matthew Diamond, Lar Lubovitch, Laura Dean, Oscar Arias, Hans Van Manen, Choo San Gogh, Ohad Narin , Cesc Gelabert e George Balanchine. Come coreografa è stata Maitre De Ballet per la Compagnia Gelabert /Azzopardi a Barcellona (14 produzioni, inclusi i debutti al Festival di Edinburgo e a quello di Granada), il Balletto Di Toscana (10 produzioni), l’Arena da Verona, il Maggio Musicale Fiorentino, la Compagnia Andalusia, Flamenco/Contemporary ( produzione di Cesc Gelabert), la Komische Oper di Berlino, il World Madness Festival a Munster, la Deutsch Oper a Berlino, il Teatro Massimo di Palermo e il Teatro Verdi di Trieste

Comunicato Stampa