IO ABITO Mostra con opere di: VANJA BučAN / PETRA DOLJAK / URŠA SKUMAVC / ELENA FAJT / SIMONA SEMENIč / NADA ŽGANK
Con gli abiti di: Romina Dorigo, Obalne Galerije Piran
Pirano, Slovenia 30.4 – 26.6.2021 Opening:
Venerdì 30.4.2021, dalle ore 18.00 alle ore 20.00
Orari: Da Martedi a domenica 10.00 – 17.00. Lunedi chiuso
Dal 16 giugno: 09.00 – 14.00 e 20.00 – 22.00
Ingresso libero, ma soggetto al rispetto delle norme vigenti in merito all’emergenza sanitaria.

Il Festival Maravee Dress si appresta a varare — venerdì 30 aprile 2021 alla Obalne Galerije Piran (Slovenia) — l’ultima tappa dell’edizione 2020-21 del progetto ideato e diretto da Sabrina Zannier con la mostra “Io Abito”, curioso viaggio attraverso le opere di sei artiste slovene – VANJA BučAN / PETRA DOLJAK e URŠA SKUMAVC / ELENA FAJT / SIMONA SEMENIč e NADA ŽGANK – e la giovanissima stilista italiana Romina Dorigo, già presente con i suoi abiti negli spettacoli festivalieri tenutisi l’estate scorsa.
Ideato e diretto da Sabrina Zannier, gestito dall’Associazione culturale Maravee con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, dei Comuni di Grado e Gemona del Friuli, delle slovene Obalne Galerije Piran e della CP&Partners, Maravee Dress affronta ancora una volta il tema dell’abito scoprendone tra le sue pieghe il valore simbolico, sociale e antropologico, per svelarne la cerniera tra interno ed esterno.
Entro un articolato percorso espositivo che attiva curiosi dialoghi e connessioni tra fotografia, moda, performance, video e installazioni, Io Abito mette in scena il concetto di habitus nel perseverante scambio di ruolo identitario tra corpo e abito. Affidando il protagonismo all’uno e all’altro, premiando la ricerca dell’essere mutante, tra passato e futuro, citazioni e innovazioni, lascia lo spettatore sospeso sul titolo stesso: è l’identità umana ad abitare l’abito, oppure è l’abito che plasma la nostra identità e si presenta attraverso il corpo?
“Io Abito” è un curioso viaggio attraverso le opere di sei artiste slovene – VANJA BučAN / PETRA DOLJAK e URŠA SKUMAVC / ELENA FAJT / SIMONA SEMENIč e NADA ŽGANK – e la giovanissima stilista italiana Romina Dorigo, già presente con i suoi abiti negli spettacoli festivalieri tenutisi la scorsa estate.
Suddivisa in due sezioni – Io abito…il riciclo tra natura e cultura / Io abito…il riciclo tra corpo e botanica – sui due piani della Galleria Civica di Pirano, la mostra inscena la stretta relazione fra corpo e abito, intrecciando senza soluzione di continuità i linguaggi dell’arte visiva con la creazione appartenente allo stilismo di moda. Entro un percorso corale che proietta la relazione fra corpo e abito nel duplice orizzonte dell’ambiente naturale e dell’appartenenza sociale, per tracciare il passo futuribile di un’identità votata a nuovi equilibri comunitari e ambientali.
IO ABITO …IL RICICLO FRA NATURA E CULTURA Un forte impatto cromatico, teso fra gioia energizzante e sottile vena ironica, mette in scena il costruttivo rimbalzo identitario tra corpo e abito.
Al centro della sala, l’installazione di PETRA DOLJAK e URŠA SKUMAVC, composta da cuscini ottenuti attraverso il riciclo di materiali, accoglie la seduta o la distesa del corpo dei visitatori suggerendo la presenza di un corpo sociale che abita un “abito ambientale”. Un abito coloratissimo, che dialoga con i corpi immortalati nei tre cicli fotografici di VANJA BučAN: in Looking for Sadiq il corpo appare occultato dall’abito, che diviene polmone della natura assorbendola nelle immagini stampate sui tessuti; nella terza immagine di questa serie il corpo si fa gesto dentro l’abito offerto da una grande pianta, per poi ripresentarsi nella sua integrità nelle fotografie del ciclo intitolato Bestiary, dove il corpo umano si piega a un vero e proprio tra-vestimento simulando morfologie e atteggiamenti animali attraverso l’utilizzo di tessuti, oggetti, scenografie e frammenti di natura. Già qui implicato in atteggiamenti performativi dentro la struttura dell’abito, nella serie Mauerhasen il corpo umano si prende una sorta di rivincita riaffermandosi attraverso liberatorie gestualità performative entro scenari naturali, o nascondendo la testa contro un muro, certo facendo leva sull’identità dell’abito, ma alludendo alla frizione fra libertà e confinamento.
Nella tensione fra natura e cultura, identità e società, si affermano le opere di SIMONA SEMENIč e NADA ŽGANK, dove il trasformismo teso fra liberazione identitaria e messa in scena dell’appartenenza sociale e nazionale rimbalza dal concetto di gestazione per nuove nascite a quello di tensione critico-ironica innanzi allo status quo.
Fra tradizione e innovazione si affermano anche gli abiti di Romina Dorigo, che attraverso il riuso di vecchi vestiti e tessuti ricuce la relazione fra passato e presente futuribile. Per corpi nuovi, ma mnemonici: candidi, fluidi e destinati ad espandersi nell’ambiente.
IO ABITO…IL RICICLO TRA CORPO E BOTANICA
Qui il concetto di riciclo propone una vera e propria commistione tra uomo e natura, intesa come ambiente, ma anche come natura umana.
ELENA FAJT affida al corpo il compito di costruire l’abito utilizzando se stesso, per dar vita – con la serie fotografica Hair à porter – a cappotti realizzati utilizzando capelli umani come fossero fili, trama di un tessuto in divenire. O, ancora, per inscenare una suggestiva metamorfosi identitaria, con le immagini fotografiche e il video intitolati Metamorfoze bor, in cui la coincidenza fra corpo e abito amplifica il concetto di habitus: inteso come ciò che s’indossa interiormente e che tracciando un’attitudine produce portamento, ma anche come habitat, riferito a ciò che abita. In un curioso rapporto di dare/avere, per cui più l’abito si crea ricoprendo il corpo di ricci capelli, più la testa si sveste!
Mentre Elena Fajt propone una natura umana che si auto-genera nell’abito, Romina Dorigo propone abiti che rigenerano il corpo portandosi addosso la botanica: raccolta e sottoposta a processo di essicazione, abita tuniche e giacche conferendo all’uomo la sua permanente portabilità attraverso un abito che si fa corpo naturale.

IL FESTIVAL MARAVEE
Ideato nel 2002 da Sabrina Zannier con l’intento di portare l’arte contemporanea a un vastissimo pubblico attraverso la messa in scena emozionale di discipline artistiche diverse, facendo leva su tematiche collettivamente condivise, il Festival si è da subito prefisso lo scopo di accendere i riflettori su siti di grande pregio storico del Friuli Venezia Giulia. Per valorizzare e riportare in vita – attraverso l’internazionalità dell’arte e dello spettacolo contemporanei di altissima qualità – location pubbliche e private dismesse o ancora in uso, ma poco frequentate.
E’ stato così messo in scena un complesso format curatoriale che di anno in anno produce mostre, spettacoli, performance, concerti e sfilate in diverse sedi, da Udine, Pordenone, Trieste alla Slovenia, grazie alle numerose collaborazioni fondate sul principio della rete territoriale.
Proponendo temi di rilevanza sociale e di pubblico interesse, suddivisi in trienni, in sedici anni di attività la rassegna ha coinvolto artisti visivi, designer, stilisti, attori, registi, danzatori e musicisti, attivando significative collaborazioni artistiche e scientifiche, come quelle con il Teatro la Fenice e la Biennale Musica di Venezia, il Mittelfest di Cividale (UD), l’Università di Udine, di Bologna e il Politecnico di Milano.
Ha complessivamente coinvolto 357 artisti, tra cui ricordiamo ORLAN, Nobuyoshi Araki, David LaChapelle, Carole Feuerman, Nicolai Lilin, Bertozzi & Casoni, Hiroyuki Masuyama, Aldo Cibic, Kiki Van Eijk, Olivo Barbieri, Yasumasa Morimura, Hema Upadhyay, Willy Verginer, Mustafa Sabbagh, Cindy Sherman, Drusilla Foer e i compianti Bigas Luna e Getulio Alviani con la sua collezione internazionale di artisti dell’Arte Cinetica e Programmata.
Il tutto approdando in 20 location diverse – tra castelli storici, ville pubbliche, chiostri, parchi scientifici e tecnologici, musei – in molti casi riportandone in vita l’antico splendore, come nel caso della Villa Ottelio- Savorgnan sul lungofiume Stella ad Ariis di Rivignano (UD), elevata per ben otto anni a teatro dell’arte che già nel 2002 ha contato 1.200 persone all’inaugurazione; o come la torre del Museo CID di Torviscosa (UD) che, chiusa dagli anni ’60 quand’era lo studio di Marinotti, fondatore della SNIA Viscosa, è stata restaurata appositamente per Maravee nel 2007.

PROGRAMMA FESTIVAL
MOTIVI DI NATURA / Benedetti Life
Casa della Musica
Grado (Go)
3 — 31.7.2020

Personale di Matea Benedetti
Con la partecipazione di Adriano Morettin, Romina Dorigo, Aida Talliente, Erica Modotti, Matilde Ceron, Giulia Bauzon, Vittorio Vella, Scuola Mosaicisti del Friuli
Tutti i giorni tranne lunedì 19.30-22.30
Abiti in FIESTE
Castello di Colloredo
Colloredo di Monte Albano (Ud)
Sabato 18.7.2020 — ore 21
Spettacolo del Teatro Incerto di e con Fabiano Fantini, Claudio Moretti, Elvio Scruzzi
Elementi scenici di Luigina Tusini
Produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
Abiti di Romina Dorigo

TRASFORMISMI
SEDIME EX CHIESA DELLA BEATA VERGINE DELLE GRAZIE
Gemona del Friuli (Ud)
Venerdì 24.7.2020 — ore 21
Spettacolo di trasformismo a vista, con Claudia Contin Arlecchino in una variante di “Né serva né padrona” e progetto coreutico di Marina Forgiarini e Martina Tavano

IO ABITO
Obalne Galerije Piran
Pirano, Slovenia
Venerdì 30.4.2021
Mostra di arte visiva, moda e performance

FESTIVAL MARAVEE 2020 — XIX EDIZIONE
Festival Maravee info@progettomaravee.com
facebook.com/Festivalmaravee
www.progettomaravee.com
Ideazione e direzione artistica:
Sabrina Zannier
Organizzazione:
Associazione culturale Maravee
Progetto allestimenti e assistenza alla curatela:
Belinda De Vito
Immagine coordinata:
DM+B&Associati
Allestimenti:
Pio Della Vedova e Marco Carnelos
Tecnologia video in mostra:
Entract Multimedia
Fotografie degli eventi:
Renato Patat
Riprese e montaggi video:
SG video produ zioni
Website:
Altrementi Web e Adv
Con la collaborazione di:
Obalne Galerije Piran/Gallerie Costiere Pirano
Comune di Grad
Comune di Gemona del Friuli
Comune di Colloredo di Monte Albano
CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
Ortoteatro
Porto Arlecchino
Associazione Danza e Balletto Udine
Consorzio Comunità Collinare del Friuli
Scuola Mosaicisti del Friuli
Liceo artistico Sello

comunicato stampa