Cosa può turbare i preparativi di una coppia friulana che si appresta ad uscire per festeggiare l’ultimo giorno dell’anno? Dopo una spassosa introduzione, prosegue così la nuova commedia della straordinaria coppia comica de I Trigeminus dei fratelli Marina e Bruno Bergamasco e comincia con quest’ultima la seconda parte della brillante stagione teatrale dedicata a lavori in lingua friulana prodotta da Aná-Thema teatro nella propria splendida sede di Osoppo.

Sosteneva in modo provocatorio il grande Chino Ermacora negli anni ‘50 che i friulani sono un popolo che non sa ridere di se stesso. Aveva le sue ragioni ma si sbagliava di grosso. I tempi sono decisamente cambiati; a vedere questo spettacolo e dopo aver percepito l’allegria che si respirava in sala stasera, si direbbe decisamente il contrario. I friulani hanno una gran voglia di ridere, di farlo tutti insieme e sanno benissimo prendersi in giro mettendo in scena le proprie fissazioni, i propri tic e le piccole gioie quotidiane.

Se è vero che il riso fa buon sangue, la serata è stata davvero salutare e rigenerante, un autentico toccasana. In questo senso lo spettacolo dei due fratelli del cabaret friulano è un vero e proprio cardiotonico, un ora e mezza di perfetta felicità dove si raccontano le disavventure di due coniugi, che, continuamente interrotti da mille contrattempi, si apprestano ad uscire per il veglione di capodanno.

Ne succedono di tutti i colori in un susseguirsi scoppiettante di situazioni esilaranti: dalla coppia di squinternati vicini con le loro stravaganti richieste, ai problemi con l’impianto elettrico, con il ferro da stiro, con l’aspirapolvere, e ancora con importune telefonate, problemi con il catering, siparietti davanti al televisore e via di seguito. Il marito infine decide di fare una magnifica, romantica sorpresa alla moglie e il tutto si conclude in uno splendido giro di valzer.

Il risultato è un genuino e frizzante intrattenimento scenico di una coppia di attori dai perfetti tempi comici che con mirabolante trasformismo sa interpretare una folla di personaggi e di caratteri senza mai dimenticare di coinvolgere il pubblico che volentieri partecipa e dialoga con loro diventando parte integrante dello spettacolo.

E’ questo un esempio di autentico teatro popolare nel senso più alto del termine nel quale i veri protagonisti sono il buonumore e la spontaneità. Si dimostra, ancora una volta, il grande mestiere attoriale e la professionalità dei Trigeminus dovuta a decenni di grande lavoro e impegno sui palcoscenici. Ben sappiamo che a teatro la cosa più difficile da rendere è proprio la semplicità, quindi un plauso ai fratelli Bergamasco che ancora una volta hanno saputo convincere e divertire e un ringraziamento anche ad Aná-Thema teatro che con caparbietà e lungimiranza continua a produrre stagioni e rassegne che sanno divertire, intrattenere con leggerezza ma anche far pensare.

Nel finale i Trigeminus, a luci accese salutando il pubblico, hanno detto che ogni volta, recitando ad Osoppo si sentono come a casa per il calore del pubblico e per la splendida accoglienza. Tutti gli spettatori, nessuno escluso, stasera avrebbero potuto dire esattamente la stessa cosa. Questo spettacolo accoglie ognuno con una gioiosa aria di famiglia; si esce da teatro con la bella sensazione di aver passato una divertente serata in casa di cari amici.

Poi “la festa finisce, gli amici se ne vanno” si esce dalla sala, ci si incammina verso casa o si riprende l’auto al parcheggio e si torna inevitabilmente alla dura realtà dei problemi quotidiani tenendo ben conto però che, grazie ai Trigeminus lo si fa a “cuorcontento”. Non è poco di questi tempi.

© Flaviano Bosco per instArt