Cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, 250 dalla prima circumnavigazione della Nuova Zelanda, impresa firmata dall’esploratore e cartografo britannico James Cook: in chiusura del 2019 l’Associazione Musicale Sergio Gaggia di Cividale impernia il suo ormai tradizionale festival d’autunno – al via domenica 29 settembre, a Tapogliano – su una doppia ricorrenza, accostando all’ormai noto, e ampiamente celebrato, anniversario leonardesco una seconda, meno conosciuta ma altrettanto significativa data. Il fitto e promettente cartellone di “Leonardo 500/250 Cook, proiezioni da Rinascimento e Illuminismo”, che convalida la vocazione all’indagine multidisciplinare della Gaggia, si aprirà nella prestigiosa cornice di Villa Pace, tappa d’avvio di un percorso in cui la musica – pur sempre protagonista – diventerà leitmotiv di un itinerario culturale molto più ampio e ramificato. E va subito precisato, al riguardo, che per quanto possa apparire singolare le imprese di Cook hanno lasciato in terra friulana un’eredità più marcata di quella del genio toscano: in pochi sanno che proprio Villa Pace custodisce le più antiche pitture murali d’Italia raffiguranti i viaggi del navigante inglese.
La giornata inaugurale del festival, dunque, partirà da una visita alle camere affrescate al piano nobile, sotto la guida della proprietaria dell’immobile, che ha curato il restauro delle opere: la scoperta dei dipinti era stata pubblicata sul bollettino della Cook Society di Londra. Gli affreschi (opera, probabilmente, di G. Mattioni, allievo di F. Chiarottini) hanno un carattere di straordinarietà per l’iconografia  dei viaggi di Cook e sono intervallati da quattro scene tratte dalle incisioni dell'”Histoire de deux Indes” dell’Abbè Raynal, amico di Diderot e autore del primo pamphlet antischiavista scritto in Europa. Le immagini di Villa Pace, dunque, rivelano l’inattesa e sorprendente attualità internazionale della cultura friulana dell’epoca. Seguirà una breve dissertazione sul concetto di Natura – con un focus, in particolare, sulla botanica – nella visione di Leonardo e di Banks, lo scienziato illuminista che viaggiò insieme a Cook nei mari del sud. Il professor Bruno D’Udine e il dottor Luigi Bandera sottolineeranno la vena olistica di entrambi, un fiume carsico che giunge fino a noi,  come nella concezione di “Gaia, terra vivente” di J. Lovelock, l’immagine più vicina al pensiero leonardesco concepita dagli scienziati contemporanei. Seguirà un concerto di massimo livello e interesse: l’ensemble di musica antica “Il terzo suono” offrirà la prima esecuzione in epoca moderna di quattro quadri musicali ritrovati dall’Associazione Gaggia a Venezia. I brani composti dal grande Paisiello furono eseguiti nel Teatro San Carlo di Napoli in un’opera di un atto intitolata “Il Capitano Cook in Otajti”. La versione che si ascolterà a Villa Pace è stata appositamente trascritta per quintetto cameristico da Davide Pitis.
Nel weekend del 4, 5 e 6 ottobre, invece, tre concerti esploreranno – con preziose introduzioni – le interpretazioni della mente umana e della vita lasciateci in eredità da Leonardo e Cook: geniale e visionario da Vinci, nella progettazione come nell’arte, volitivo, coraggioso e ardito nell’azione il secondo. Sede del primo appuntamento (alle 20.30 di venerdì 4, appunto) sarà palazzo Orgnani, a Udine, dove si potrà ascoltare l’emergente quartetto d’archi Abel e Vladimir Mendelssohn, alla viola, in “Nuovi orizzonti, geografie della ragione”. Introdurrà Tommaso Morawski. Sabato 5 (sempre alle 20.30) location sarà il Folador di villa Rubini, a Merlana di Trivignano Udinese: sarà il momento dell’Illuminismo e della classicità, con l’esecuzione di due fondamentali quintetti per archi di Mozart. La presentazione di Umberto Berti verterà su “Cantieri, naufragi e approdi dello stile classico”. Domenica 6 infine, alle 18, a Villa Romano (a Case di Manzano) si affronterà il tema “Limiti e Confini”: capolavori della musica russa e ceca saranno introdotti da Vladimir Mendelssohn, mentre l’attore Giorgio Monte inframezzerà i brani con letture leonardesche sull’omosessualità. Tappa successiva domenica 27 ottobre, quando il compositore Corrado Rojac presenterà un concerto ispirato al rapporto tra meditazione e creazione in uno dei luoghi friulani a ciò più consoni, la chiesa della Madonna nera di Castelmonte. Ospite illustre sarà il Quartetto di Fiesole, cui si unirà il pianista Andrea Rucli (musiche di Webern, Taglietti, Colasanti e Šostakóvič). Chiusura poi a dicembre, con una coda incentrata su Leonardo: due conferenze, entrambe al Museo archeologico nazionale di Cividale (sabato 7, alle 18, e sabato 14, alle 18.30), indagheranno le connessioni fra il pensiero scientifico leonardesco e le attuali neuroscienze – relatore sarà il neurochirurgo e compositore Alfred Huber – e il futuro dell’eredità classica: ne parlerà Fabio Pagano, già direttore dello stesso MAN. Gran finale con un vasto ensemble con strumenti originali, l’Accademia del Ricercare, che domenica 15, alle 16, si esibirà all’Abbazia di Rosazzo: in programma una messa ambrosiana di Franchino Gaffurio, amico di Leonardo da Vinci. Ingresso ai concerti al costo di 12 euro, 10 i ridotti. Sostenuta dalla Regione, la rassegna gode della collaborazione di ADSI, Associazione La Prora, Man di Cividale, Comuni di Campolongo Tapogliano e di Prepotto, Fondazione Abbazia di Rosazzo, Monastero della Beata Vergine di Castelmonte e Civibank.
Comunicato Stampa