In tempi in cui viene rievocato lo scontro fra culture, intese a loro volta come dei monoliti spesso inconciliabili fra loro, Gerusalemme sull’Isonzo, il secondo appuntamento della rassegna Musica Cortese dedicata all’ambiente musicale del Patriarcato di Aquileia, rappresenta una voce in controtendenza. Nell’ottica adottata nella formulazione di Sonet vox ritorno ad Aquileia, infatti, gli organizzatori hanno voluto evidenziare la pluralità di influssi culturali che caratterizzano questo particolare repertorio e di cui ogni concerto, come ben espresso dal direttore artistico della rassegna Valter Colle, ne rappresenta una tessera, ne esplora un particolare aspetto, nella convinzione, pare sottointeso, che ogni cultura non sia altro che il ri-assemblaggio di elementi preesistenti, sottolineando così come il Patriarcato di Aquileia fosse un luogo d’incontro multietnico e multiculturale.
La “tessera” di questo affascinante mosaico affidato a Gerusalemme sull’Isonzo è ovviamente quello della musica ebraica, suonata nella Sinagoga di Gorizia, e ha visto protagonista una vecchia conoscenza di Musica Cortese: l’Ensemble Lucidarium (Gloria Moretti, Anna Maria Capurso ed Enrico Fink alle voci, Avery Gosfield al flauto e pipe and tabor, Élodie Poirier alla nychelarpa, Fabio Accurso al liuto e Massimiliano Dragoni alle percussioni ed al salterio).
Il repertorio presentato dai Lucidarium è collocabile fra il Quattrocento e il Cinquecento ed ha la caratteristica, nei brani vocali ovviamente, di essere cantato nelle lingue che le comunità ebraiche del Patriarcato di Aquileia usavano più frequentemente come l’yddish, l’italiano ed il tedesco. Molti dei brani presentati dai Lucidarium, poi, sono musiche di tradizione goriziana (Kol berue) o dell’Italia settentrionale (Kilo Nae e Chi sapeva, canti per la festa della Pessah).
L’esecuzione dei Lucidarium è come al solito impeccabile e vede in Massimiliano Dragoni un inarrestabile motore ritmico capace di assecondare con maestria le complicate evoluzioni dei flauti di Avery Gosfield, della nychelarpa della Élodie Poirier, suo è il tappeto sonoro di gran parte dei brani presentati, e del liuto di Franco Accurso, collante indispensabile dell’Ensemble. Questi quattro bravissimi strumentisti uniti alle voci di Gloria Moretti, di Anna Pia Capurso e di Enrico Fink hanno saputo rendere con grande musicalità questo particolare repertorio affascinando il pubblico di Musica Cortese, che ha tributato loro grandi applausi, convincendo così l’ensemble a concedere un bis.
Sergio Zolli © instArt