LE GIORNATE DEL CINEMA MUTO 2024 – 43a EDIZIONE
EVENTO DI PREAPERTURA
IL CAMPIONE DELLA COMICITÀ HAROLD LLOYD IN GIRL SHY ACCOMPAGNATO DALLA PARTITURA DI DAAN VAN DEN HURK ESEGUITA DALLA ZERORCHESTRA
Venerdì 4 ottobre al Teatro Zancanaro di Sacile
La replica nel corso del festival, giovedì 10 ottobre, al Teatro Verdi di Pordenone
L’appuntamento che anticipa l’avvio ufficiale, a Pordenone, della 43a edizione delle Giornate del Cinema Muto, è la preapertura, venerdì 4 ottobre al Teatro Zancanaro di Sacile, ore 20.45, con uno dei campioni della comicità, Harold Lloyd, in uno dei suoi film più divertenti, Girl Shy (Le donne…che terrore), del 1924, per la regia di Fred Newmeyer e Sam Taylor. L’accompagnamento dal vivo è della Zerorchestra, impegnata nell’esecuzione della partitura composta da Dan van den Hurk, che sarà anche alla direzione e al pianoforte. L’evento sarà replicato nel corso del festival giovedì 10 ottobre alle 21 al Teatro Verdi di Pordenone.
Il protagonista del film è un giovanotto che vive in una cittadina del Nebraska, lavora come sarto nel negozio dello zio ed è talmente imbranato che quando ha a che fare con le clienti comincia a balbettare. Per superare la timidezza, Harold (il personaggio ha lo stesso nome del suo interprete), si mette a scrivere un libro in cui millanta una serie di conquiste femminili dando anche consigli sui metodi di seduzione più efficaci. Convinto della bontà dell’opera, si reca in città per presentare il manoscritto a un editore e durante il viaggio conosce una ricca e affascinante fanciulla di cui inevitabilmente si innamora. Da qui comincerà una lunga serie di disavventure con il lieto finale d’obbligo. La scena madre del film è la vorticosa corsa, utilizzando ogni mezzo (varie automobili, una motocicletta della polizia, cavalli, carri e persino un tram) per raggiungere l’amata e impedire che sposi un altro, scena che è stata ripresa per intero, tale e quale, in un videoclip musicale del 2010. Quando uscì cent’anni fa, il successo di Girl Shy fu tale che il cinema Criterion di Los Angeles lo proiettava ininterrottamente ogni giorno dalle 10 del mattino fino a mezzanotte.
Pensare che solo poco più di dieci anni prima il giovane Harold era approdato con il padre a Los Angeles, anche lui dal natio Nebraska, sognando una vita sul palcoscenico. In quei tempi eroici il talento premiava e così, dopo essere entrato in società con Hal Roach e aver affinato il mestiere in oltre 60 corti ottenendo anche un discreto successo con un personaggio a imitazione di Charlot, ecco nel 1917 la svolta: via i baffi, indossa un paio di occhiali dalla montatura rotonda e nasce Harold Lloyd, l’americano virtuoso, impavido, industrioso, ottimista. La sua popolarità negli anni Venti del ’900 era pari a quella di Chaplin e Keaton e i suoi film contenevano spesso sequenze da brivido, come quella in Safety Last! (Preferisco l’ascensore, 1923) in cui Lloyd è appeso alle lancette di un orologio di un grattacielo. Pericoloso, certo, ma accentuato dalle angolazioni della cinepresa di Walter Lundin, il fedele direttore della fotografia, presente anche in Girl Shy. Harold Lloyd sopravvisse al passaggio al sonoro e girò parecchie commedie parlate; il ritmo però non era più quello di un tempo e inevitabilmente la sua popolarità diminuì. Finì per ritirarsi dal cinema e dedicarsi ad altre attività soprattutto nel campo della fotografia, ospitando nella sua faraonica residenza di Beverly Hills i primi esperimenti della Technicolor sul colore. Approfondì la tecnica della fotografia in 3D e si cimentò egli stesso come fotografo, immortalando in celebri scatti anche Marilyn Monroe.
Prima del film, la piccola Orchestra della Scuola Media “Balliana-Nievo” di Sacile sotto la direzione di Didier Ortolan accompagnerà due cortometraggi comici, La storia di Lulù (1909-10) e Attentato anarchico (1912).
Le Giornate del Cinema Muto sono realizzate grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pordenone, della Camera di Commercio Pordenone-Udine e della Fondazione Friuli.
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