Sacile, 22/05/2021 – Controtempo – Teatro Zancanaro – Il Volo del Jazz – GIANLUCA PETRELLA “Cosmic Renaissance” – Gianluca Petrella: trombone, laptop, moog, effetti – Mirco Rubegni: tromba – Blake Franchetto: basso – Federico Scettri: batteria, laptop25 – Simone Padovani: percussioni – Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2021

In una festosa e sempre splendida Sacile ha avuto luogo il secondo appuntamento della rassegna Il Volo del Jazz. Nella cittadina del Livenza, imbandierata e vestita di rosa per una imminente partenza del Giro d’Italia, con una durissima sfida dolomitica che vedrà i corridori raggiungere Cortina, ha fatto tappa, è proprio il caso di dirlo, il trombonista Gianluca Petrella con i suoi Cosmic Renaissance.

Erano altissime le aspettative per il concerto di quello che la prestigiosa rivista DownBeat ha considerato per due anni consecutivi (Critics poll 2006-2007) uno dei più importanti artisti emergenti a livello internazionale come riporta il suo sito.

Sacile, 22/05/2021 – Controtempo – Teatro Zancanaro – Il Volo del Jazz – GIANLUCA PETRELLA “Cosmic Renaissance” – Gianluca Petrella: trombone, laptop, moog, effetti – Mirco Rubegni: tromba – Blake Franchetto: basso – Federico Scettri: batteria, laptop25 – Simone Padovani: percussioni – Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2021

Gianluca Petrella si fa precedere da una chiara fama come fa la coulisse con la campana del suo trombone. Le infinite collaborazioni con quanto di meglio la musica contemporanea ha saputo donare al mondo negli ultimi decenni, da Carla Bley, Steve Coleman, Lester Bowie a Steve Swallow, Pat Metheny, Oregon fino a Enrico Rava, Paolo Fresu e aimè Lorenzo Cherubini facevano prevedere un’esecuzione per palati raffinati, da delizie interstellari, anzi cosmiche.

Dopo le prime note una parte del raffinato pubblico de Il Volo del Jazz di Sacile ha immediatamente capito che aria tirava e che la mensa preparata dal rinomato gourmet non sarebbe poi stata così invitante e succulenta.
L’atmosfera che si è subito creata al Teatro Zancanaro è stata quella balneare da tenda bar su una delle tante assolate spiagge del litorale adriatico tra Mojito, due pezzi e infradito; ve lo ricordate il Papeete di Milano Marittima in quella lontana estate pre covid?
Una musica fluida come una crema solare con tanto ritmo elettro caraibico e un’insana voglia di dimenticare le brutture che ognuno vuole lasciarsi alle spalle. Alzi la mano chi non ha bisogno di spezzare la catena di disgrazie nella quale siamo precipitati negli ultimi dodici mesi. Se solo pensiamo a come eravamo ridotti un anno fa in questo stesso periodo c’è da farsi venire un coccolone. Tutti noi abbiamo voglia di passare dalla colonia penale cui l’epidemia ci ha costretto alla prossima colonia balneare durante la quale non ci stancheremo di bagni di sole e di aperitivi sulla spiaggia.

Petrella con questo suo progetto musicale ci avvicina al bagnasciuga con una verve Lounge appena agitata e nemmeno shakerata proprio come il Dry Martini della spia più famosa del mondo. La sua è una musica da bere, rinfrescante e poco alcolica che va giù liscia, liscia senza problemi e che si accompagna benissimo con le immancabili arachidi e patatine oppure ancora con i crostini con salsa tonnata appena fatta e qualche pomodorino secco.

Sacile, 22/05/2021 – Controtempo – Teatro Zancanaro – Il Volo del Jazz – GIANLUCA PETRELLA “Cosmic Renaissance” – Gianluca Petrella: trombone, laptop, moog, effetti – Mirco Rubegni: tromba – Blake Franchetto: basso – Federico Scettri: batteria, laptop25 – Simone Padovani: percussioni – Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2021

Il Jazz, lo sappiamo bene, non è un genere musicale ma un’attitudine. Così recita anche lo slogan di Controtempo che da decenni ci nutre con quanto di meglio la scena della musica d’ispirazione afroamericana può offrire e sia detto senza alcuna ironia. Il Volo del Jazz, Jazz & Wine of Peace e le altre manifestazioni organizzate dall’intrepida associazione sono un punto di riferimento assoluto non solo per gli appassionati; sono un autentico presidio culturale che nemmeno l’epidemia è riuscita a piegare.

Detto questo, è anche vero che il Jazz è tante cose e non tutte le ciambelle riescono con il buco. Chi si aspettava da Petrella un trombone caricato a pallettoni si è trovato davanti ad un’innocua esplosione di coriandoli e stelle filanti in un divertente carnevale caraibico-elettronico-extraliscio da balera che di Rinascita cosmica ha poco più che il nome.

Gli appassionati di lungo corso si erano forse fatti affascinare dal nome del quintetto che fa venire subito in mente, almeno per assonanza, da una parte i The Cosmic Jokers di Manuel Göttsching e Klaus Schulze e dall’altra i Renaissance di Keith Relf e Jim McCarty. Naturalmente, si fa per scherzare, sono solo suggestioni da ipercritici completisti, Petrella e i suoi sono sideralmente lontani da entrambi e non c’è proprio niente da recriminare.

Un lontano paragone forse potrebbe essere possibile con una fantastica meraviglia che proprio Controtempo ha regalato in un’edizione di Jazz& Wine of Peace nell’immediata epoca pre covid. Indimenticabile fu allora, sembra passato un secolo, e sono solo due anni, la performance sonico-artistica di The Comet is Coming del sassofonista “marziano” King Shabaka Hutchings. Il trio londinese cucinò davanti agli spettatori un anfetaminico Naked Lunch di Jazz psichedelico elettronico-progressivo degno del più estremo Krautrock in salsa acida Nu Jazz. Davvero memorabile e per qualche delicato addirittura del tutto indigeribile.

Sacile, 22/05/2021 – Controtempo – Teatro Zancanaro – Il Volo del Jazz – GIANLUCA PETRELLA “Cosmic Renaissance” – Gianluca Petrella: trombone, laptop, moog, effetti – Mirco Rubegni: tromba – Blake Franchetto: basso – Federico Scettri: batteria, laptop25 – Simone Padovani: percussioni – Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2021

Petrella con i suoi Cosmic Reinassance, al confronto, ha servito un aperitivo pallido del tutto analcolico con le patatine un po’ stantie e riciclate da un precedente evento oppure lasciate per troppo tempo all’aria aperta. Forse non ha giovato al gruppo il forzato stop di questi ultimi tempi i cui meccanismi hanno bisogno nuovamente di essere rodati. L’impressione è stata quella di una meravigliosa macchina da guerra con il freno a mano tirato.
Tutti i brani presentati senza soluzione di continuità in meno di 45 minuti di esibizione, sono stati suonati impeccabilmente da musicisti d’eccezionale livello tecnico che però, evidentemente, sanno fare molto meglio di così.

Sacile, 22/05/2021 – Controtempo – Teatro Zancanaro – Il Volo del Jazz – GIANLUCA PETRELLA “Cosmic Renaissance” – Gianluca Petrella: trombone, laptop, moog, effetti – Mirco Rubegni: tromba – Blake Franchetto: basso – Federico Scettri: batteria, laptop25 – Simone Padovani: percussioni – Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2021

Ai primi ritmi sudati delle percussioni di Simone Padovani e alle prime note della tastiera moog dagli avvolgenti suoni analogici del band Leader, il pubblico in platea aveva provveduto a sistemare i seggiolini, fissare le mascherine d’ordinanza e a stringere le cinture di sicurezza; le maschere avevano per tempo pensato alle procedure per il decollo.

Sacile, 22/05/2021 – Controtempo – Teatro Zancanaro – Il Volo del Jazz – GIANLUCA PETRELLA “Cosmic Renaissance” – Gianluca Petrella: trombone, laptop, moog, effetti – Mirco Rubegni: tromba – Blake Franchetto: basso – Federico Scettri: batteria, laptop25 – Simone Padovani: percussioni – Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2021

La tromba di Mirco Rubegni già verticalizzava l’area di rigore indirizzando le proprie preci allo sciamano elettrico che con le sue selvagge streghe guarda tutti noi da lassù, Sua divina Grazia Miles Davis. Lo strumento del leader imperiosamente sovrastava la voce degli altri sottoposti persino quella della batteria di Federico Scettri e del basso di Blake Franchetto che riusciva a sussurrare appena d’Africa e di pericolose predazioni.
Sono tutte sonorità pienamente seventies che arrivano con i loro germogli arborescenti fino alle più tarde seduzioni dei Weather Report, senza dubbio visti però da lontano solo grazie ad un potente binocolo. Il sound della band appare decisamente squilibrato in favore del trombone che lascia poche vie di fuga agli altri corridori e che vince a mano bassa tutti i gran premi della montagna sempre per restare a metafore ciclistiche.
I ritmi del tutto madidi e fradici si sono fatti d’un tratto equatoriali e amazzonici, propriamente brasiliani e latini, fino a lambire quel Miami Vice Style che fa tanto camicia Hawaiana.
Ce lo spiega Blake Franchetto con il suo basso elettrico con le canoniche slappate e le sue passeggiate walking. Per un attimo tutto diventa ipnotico e straniante ma l’effetto Starsky & Hutch non tarda a prendere il sopravvento e l’immaginazione corre anche ai due poliziotti bistecconi di Chips sulle loro grosse motociclette.

Sacile, 22/05/2021 – Controtempo – Teatro Zancanaro – Il Volo del Jazz – GIANLUCA PETRELLA “Cosmic Renaissance” – Gianluca Petrella: trombone, laptop, moog, effetti – Mirco Rubegni: tromba – Blake Franchetto: basso – Federico Scettri: batteria, laptop25 – Simone Padovani: percussioni – Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2021

E’ tutto un susseguirsi di crescendo e di conseguenti glissando anche alle tastiere che, tutto sommato, sembrano fine a se stessi, come i vertiginosi virtuosismi di Petrella che sembra impegnarsi al minimo sforzo per il minimo risultato. A dare il colpo di grazia alla buona volontà e pazienza di alcuni tra il pubblico, anche la predica al microfono del solito bassista che fa molta America e che pontifica sui massimi sistemi mentre la musica continua a scorrere in sottofondo. Tra l’altro, l’ineffabile Blake Franchetto dice che viviamo in un mondo nel quale ci si ostina a far suonare i musicisti solo per soldi, senza considerare che la musica è un linguaggio universale in grado di connetterci e fluire verso le superne realtà spirituali.
Tanta coerenza e rispetto per il pubblico pagante è dimostrato dal fatto che il medesimo set presentato a Sacile è quello della scorsa tournée, verificabile su youtube nell’esibizione del gruppo a Fano Jazz by the sea, live at Rocca Malatestiana 28.07.2020; tanto appare piacevole e vivo quest’ultimo, tanto spento e sbrigativo è stato quello di Sacile.
“Viaggiare è il lavoro vero, alla fine perché io sono musicista è vero, però gran parte delle energie se ne vanno via per il viaggio e una piccola parte per il concerto. I viaggi sono tanti e i luoghi e le città sono tantissime” ha dichiarato Petrella in una recente un’intervista per Jazzlife di Umbria Jazz; gli crediamo sulla parola, senza dubbio doveva aver viaggiato molto prima dell’esibizione dell’altra sera.
In buona sostanza, il viaggio psichedelico in Jazz promesso dal band leader si è rivelato una falsa partenza e più che alla Kosmiche Music, Petrella è sembrato ispirarsi al magico sound di Fausto Papetti e più precisamente al colore e alle magia delle immagini di copertina dei suoi dischi patinati.

Sacile, 22/05/2021 – Controtempo – Teatro Zancanaro – Il Volo del Jazz – GIANLUCA PETRELLA “Cosmic Renaissance” – Gianluca Petrella: trombone, laptop, moog, effetti – Mirco Rubegni: tromba – Blake Franchetto: basso – Federico Scettri: batteria, laptop25 – Simone Padovani: percussioni – Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2021

Alla fine il band leader sembra voler scappar via senza nemmeno godersi gli applausi ma la grande bontà del pubblico che tributa ugualmente generosi applausi lo richiama, mentre una gentile signora alle spalle di chi scrive proferisce irripetibili bestemmie ed improperi a commento dell’esibizione che evidentemente non ha incontrato il suo gusto. Non è la sola, in un mare di applausi, a restare perplessa. A qualcuno dei più maligni tra gli spettatori è venuto perfino il sospetto che il progetto sia una del tutto legittima proposta “alimentare”per sbancare il lunario in quella che si annuncia finalmente come una lunga e proficua stagione estiva di concerti e di kermesse varie per tecnici e musicisti, con buona pace di quei brontoloni dei critici sempre troppo pasciuti e malcontenti. Per loro andrà meglio la prossima volta e poi è tutta questione di gusti, gli aperitivi e le Happy Hours, in fondo, non sono nemmeno malaccio.

© Flaviano Bosco per instArt