Se le pandemie hanno scandito la storia dell’uomo senza mai abbandonare definitivamente la scena – è il vaiolo l’unica malattia infettiva ufficialmente debellata con il vaccino – quella che ha fatto irruzione nel 2020, e un anno dopo stringe ancora la sua morsa sul mondo, sarà certamente analizzata a fondo nei libri di storia e nei manuali scolastici per l’onda lunga delle sue conseguenze, e per essere stata raccontata e monitorata in presa diretta, dai cittadini di tutto il pianeta. Miliardi di persone strette in un unico palpito, intrecciate per la prima volta in una speranza comune. «La pandemia da Covid-19 è storia già oggi», ha sottolineato il giornalista e storico Gianni Oliva. E non c’è dubbio che, ripensando all’alba del terzo Millennio, la stagione del coronavirus sarà ricordata a lungo: la scala globale degli eventi, il prolungato distanziamento sociale, l’altissimo numero di perdite umane, l’effetto tsunami che ha portato al collasso le economie e alla radicale trasformazione le abitudini di vita di uomini e donne in tutto il mondo saranno difficilmente cancellati. Mai, prima d’ora, era stata messa in atto una campagna di vaccinazione di tale portata. «Proprio perché ognuno di noi ha dentro di sé il racconto di questo tempo – osserva Valentina Gasparet, curatrice di pordenonelegge – e proprio perché ognuno potrebbe raccontarlo in modo diverso, è ai più giovani che abbiamo voluto pensare alle soglie di una primavera che ci auguriamo beneaugurante per l’evoluzione della crisi pandemica. A loro, dopo aver chiesto, l’anno scorso, di “spostare la mente al dopo e di raccontarlo”, chiediamo adesso di “fare la storia”. Alla “generazione lockdown”, quella che per molti mesi è vissuta “a distanza”, lontana dalle aule scolastiche, dai compagni di classe, dalla vita là fuori, quella che ha attraversato la pandemia con coraggio e responsabilità, a quella generazione chiediamo di provare ad anticipare come questo tempo così complesso potrà essere raccontato dai libri di storia, domani».
Nasce da questi presupposti “La storia siamo noi”, il nuovo contest promosso da Fondazione Pordenonelegge e Istituto Flora, con la collaborazione dell’Area Giovani CRO e degli Assessorati alla Cultura e all’Istruzione della Regione Friuli Venezia Giulia, dedicato alle studentesse e agli studenti delle Scuole Superiori di tutta Italia. Il contest propone di scrivere un breve testo (file word, max 1.800 caratteri spazi inclusi) nel quale raccontare la pandemia da Covid-19 per un manuale scolastico: un’immagine tradotta in parole, un guizzo della mente che, però, renda come questo nostro tempo sia vissuto nella propria pelle, lasciando una traccia, un’incisione. Le stesse parole della notissima canzone di Francesco De Gregori, in esergo al contest, invitano a raccontare la storia non solo come collezione di grandi eventi o di grandi personaggi, ma anche come un flusso inarrestabile, composto di tanti momenti, apparentemente marginali, che riguardano intimamente la nostra vita e non rimangono chiusi fuori dal portone di casa.
Il file word – solo testo – dovrà essere inviato via mail dallo studente al proprio docente.
I testi dovranno essere quindi inoltrati all’organizzazione esclusivamente dai docenti, compilando il form e allegando il file con l’elaborato, entro e non oltre il 15 maggio 2021. I lavori selezionati saranno pubblicati nella sezione dedicata al progetto “La storia siamo noi” all’interno del sito www.pordenonelegge.it; una scelta dei testi sarà successivamente raccolta in un ebook che verrà presentato alla XXII edizione di pordenonelegge.it _ Festa del libro con gli autori, in programma dal 15 al19 settembre 2021. Gli elaborati pervenuti saranno vagliati da una commissione tecnica presieduta da Alessandra Merighi (insegnante, Istituto Flora), composta da Francesca Pavan (esperta in progettazione partecipata), Sergio Maistrello (Responsabile comunicazione CRO di Aviano), Marzia Mazzoli (Biblioteca civica – Assessorato alla cultura del Comune di Pordenone), Antonella Santin (Centro Orientamento Regionale, C.O.R., PN), Sabrina Zanghi (insegnante, Istituto Flora), Roberto Cescon (poeta), e coordinata da Valentina Gasparet, curatrice di pordenonelegge.
Certamente gli eventi di carattere pubblico che ci hanno colpito in questi mesi, e hanno suggerito un pensiero forte, potranno in qualche modo entrare nella narrazione prodotta per il contest: l’immagine del Papa da solo in Piazza San Pietro, per fare solo un esempio, incarna a vista la “solitudine” che tutti abbiamo provato nel tempo pandemico e la nostra umiltà di fronte all’imprevedibilità delle cose. Così come è possibile attingere alle situazioni e ai comportamenti privati di risonanza generale, capaci di alimentare il senso di una nuova comunità. Chiudere la porta a chiave dal pomeriggio, per esempio, esprime la consapevolezza che difficilmente avremo ospiti a casa. Perché le case sono diventate luoghi accessibili solo a chi le abita.
Comunicato Stampa