Una performance in realtà virtuale immersiva permette di entrare nell’opera del Sommo
L’Inferno di Dante con i visori chiude la stagione di Cividale
La produzione del CSS Udine è pensata per uno spettatore alla volta
CIVIDALE DEL FRIULI – TEATRO ADELAIDE RISTORI
sabato 6, domenica 7, giovedì 11, venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 aprile
ogni 40’ dalle ore 15 alle ore 22.20
La stagione del Teatro Adelaide Ristori si chiude con il pubblico protagonista sul palco. Per la neonata rassegna In Scena! del Circuito ERT a Cividale arriverà Nel mezzo dell’Inferno, una performance in realtà virtuale immersiva dove uno spettatore alla volta, indossando i visori e muovendosi sul palco del Teatro, compirà un viaggio nell’opera di Dante Alighieri. Nel mezzo dell’Inferno andrà in scena per sei giornate – sabato 6, domenica 7, giovedì 11, venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 aprile – ogni 40 minuti dalle ore 15 alle ore 22.20. I posti al momento sono esauriti, è possibile iscriversi alla lista d’attesa mandando una mail a teatroristori@cividale.net.
La drammaturgia è firmata da Fabrizio Pallara – anche regista – e Roberta Ortolano, le musiche sono di Økapi, la modellazione e l’animazione 3D di Massimo Racozzi, la progettazione degli ambienti architettonici è stata affidata a Sara Ferazzoli, mentre lo sviluppo della realtà virtuale è opera di Alessandro Passon. Le voci sono di Valerio Malorni (Virgilio, Caronte), Lorenzo Gioielli (Ulisse, Farinata degli Uberti, Conte Ugolino) e Silvia Gallerano (Beatrice e Francesca). La produzione è del CSS Udine.
Lo spettacolo inizierà con un prologo: uno spazio di accoglienza e raccoglimento iniziale, che metterà ciascuno di fronte al proprio io e alla domanda: Perché fare questo viaggio? Quali i desideri e le paure? Indossato il visore, lo spettatore sarà accompagnato oltre il muro che separa l’aldiquà dall’aldilà e lasciato al suo viaggio. La prima parte sarà uguale per tutti, mentre la seconda condurrà casualmente gli spettatori in tre luoghi selezionati tra gli ambienti infernali per ricondurli poi nuovamente a un comune finale.
Dante compone l’Inferno mentre è immerso nell’esperienza straniante e dolorosa dell’esilio. Attraverso la scrittura inventa la possibilità di essere autore e allo stesso tempo narratore e personaggio di un’esperienza di evoluzione e redenzione che varrà per se stesso ma anche per il resto dell’umanità. Il Dante protagonista di questo viaggio nel regno dell’oltretomba comprende che è la relazione con gli altri e le altre – nel segno della volontà divina – a sostenerlo e condurlo sulla via della salvezza e della felicità: il contatto con gli spiriti e le presenze mostruose che incontra, il profondo legame con il maestro Virgilio e infine l’antica fiamma d’amore che lo connette a Beatrice, non più muto angelo da celebrare, ma guida severa e autorevole fonte di coraggio.
Di questo percorso l’Inferno rappresenta la parte più dura che mette il poeta, e chi con lui si immedesima, a contatto con fragilità profonde, paure e inadeguatezze, di fronte alla diversità data dal suo essere vivo tra i morti. Dante stabilisce così la possibilità di creare un altro mondo, speculare e connesso a quello reale, nel quale l’io possa fare un’esperienza diretta di trasformazione. Questo mondo è la letteratura.
In questo progetto l’uso della tecnologia della Realtà Virtuale Immersiva, coniugata a una progettazione architettonica dello spazio e del suono in 3D, porrà il pubblico a contatto con la totalità di una dimensione fantastica, che non vuole sostituirsi a quella reale, ma restare a questa interconnessa, rappresentando uno stimolo di ricerca e cambiamento.
Informazioni al sito ertfvg.it.
comunicato stampa