Io Capitano è un film del 2023 diretto da Matteo Garrone con Seydou Sarr, Moustapha Fall, Issaka Sawagodo e Hichem Yacoubi nel cast principale. Pellicola scelta per rappresentare l’Italia nella corsa per l’Oscar 2024.
Due ragazzi senegalesi decidono di intraprendere un viaggio verso l’Italia che si trasformerà in una vera e propria avventura… ce la faranno?
Premesse: questo non vuole essere un giudizio sui contenuti del film, seppur nella loro assoluta rilevanza, e lo sforzo di portare in sala un film che non è in lingua italiana, sottotitolato e non doppiato, va assolutamente apprezzato se non altro per essere un territorio quasi totalmente inesplorato in tutta la cinematografia nazionale; tuttavia in questa sede si chiede al recensore esclusivamente un giudizio tecnico-critico ed è da questo punto di vista che si riscontrano le gravi mancanze di questo film, mancanze che tra l’altro ci si stupisce di trovare nella filmografia di un regista puntuale e rigoroso qual è Matteo Garrone. Ma si vada con ordine: una delle prime cose che si insegnano ad un corso di sceneggiatura è la famosa regola “Show don’t Tell” (Mostra non Raccontare); questa è la prima lacuna di questo film e non lo si dice per superbia ma perché comunicativamente questo è uno dei meccanismi grazie al quale il pubblico può riuscire ad arrivare alla maggiore empatia possibile con i protagonisti. Ed ecco che passaggi che necessitavano di un maggiore pathos sono raccontati mediante dei dialoghi del tutto privi di mordente.
Inoltre, da un regista che ha sfruttato il tema del fantastico con esiti ben più positivi (“Il Racconto dei Racconti” 2015, “Pinocchio” 2019) e che denuncia tra i suoi modelli niente meno che l’Odissea ci si aspettava un film dove il fantastico fosse ben più centrale, narrativamente parlando, elemento che qui viene sfruttato esclusivamente come cornice (i sogni del protagonista).
Ciò che resta è un film dall’impatto visivo notevole ma del tutto privo di un vero contraccolpo emotivo.
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