Nel febbraio del 1996, dopo 1425 giorni, migliaia di morti e centinaia di migliaia tra feriti e profughi, terminava l’assedio di Sarajevo. Oggi, a distanza di 25 anni da quei fatti, Shooting in Sarajevo, di Luigi Ottani, a cura di Roberta Biagiarelli (Bottega Errante Edizioni, 128 pagine, 20 €), racconta l’assedio della città di Sarajevo attraverso le fotografie/polaroid di un interessante fotografo e i testi inediti di alcune delle voci più autorevoli a livello nazionale e internazionale.

Shooting in Sarajevo è anche una mostra fotografica che sarà inaugurata sabato 10 luglio, alle 18, nella galleria Costantini di Castions di Zoppola (PN) alla presenza di Roberta Biagiarelli, Luigi Ottani e Mauro Daltin. La mostra, che sarà visitabile dal 10 luglio al 15 agosto, è inserita nel fitto panorama di appuntamenti di Anteprima Dedica 2021 a Paolo Rumiz.

Luigi Ottani e Roberta Biagiarelli hanno iniziato a lavorare a questo progetto nella primavera del 2015. L’idea è stata quella di fotografare-shooting Sarajevo dagli stessi luoghi dai quali i cecchini tenevano sotto assedio la città e i suoi abitanti venticinque anni dopo. Gli appartamenti di Grbavica, l’Holiday Inn, la caserma Maresciallo Tito, le postazioni di montagna sono divenuti il punto di vista ideale per perdersi nella mente di chi, da quegli stessi luoghi, inquadrava per uccidere. Sono stati giorni di attese, di passaggi di persone, uomini donne bambini, aspettando che il soggetto, ignaro, arrivasse al centro del mirino per fermare il momento. Nel progetto gli autori si sono avvalsi dell’amichevole complicità di due sarajevesi d’eccezione: Azra Nuhefendić e del veterano di guerra Jovan Divjak, oltre che del giornalista-scrittore Gigi Riva, cittadino onorario di Sarajevo, dello storico Carlo Saletti e del fotoreporter Mario Boccia. Da una finestra del quinto piano dell’hotel Holiday Inn il 6 aprile 1992 sono stati sparati i primi colpi sui civili. Da quella stessa finestra il generale Divjak ha fotografato una donna con un cappotto rosso, regalandoci così uno scatto per questo progetto condiviso.

La strada che va dal ponte Skenderija al ponte Vrbanja, passando sulla sponda sinistra del fiume Miljacka, è la più breve via per raggiungere dal centro città il quartiere Grbavica. Percorrevo questa strada ogni giorno, tornando a casa, e continuavo a percorrerla nei primi giorni di guerra, nell’aprile 1992. La zona è aperta, soleggiata, a destra scorre il fiume Miljacka e a sinistra ci sono le falde del monte Trebević con le basse case famigliari circondate dai giardini. All’inizio di aprile a Sarajevo ci furono le prime vittime. Così abbiamo saputo che i cecchini e l’artiglieria erano già posizionati sui monti intorno alla città. A mezzogiorno, per la paura, le vie della città si svuotavano, e tornando a casa incontravo poca gente, talvolta nessuno. (di Azra Nuhefendić, Shooting in Sarajevo)

LUIGI OTTANI Fotografo e pubblicista, ha una particolare vocazione per il reportage sociale ma realizza anche lavori di architettura, moda e pubblicità. Ha pubblicato una trentina di volumi fotografici ed è autore di numerose mostre ed installazioni. Con il volume Niet Problema! ha vinto il premio “Marco Bastianelli”, riconoscimento al miglior libro fotografico italiano edito nel 2006. Nel 2014 è stato scelto da Fondazione Fotografia come uno dei rappresentanti modenesi della Fotografia del dopoguerra. Nel 2016 ha pubblicato, insieme a Roberta Biagiarelli, il volume Dal libro dell’esodo (Piemme edizioni). In occasione del Festival della Filosofia 2019 sul tema “Persona” ha realizzato l’installazione performativa Lo avete fatto a me. www.luigiottani.it

ROBERTA BIAGIARELLI Attrice, autrice, documentarista. Nel 2002 fonda l’associazione Babelia & C.-progetti culturali dedicandosi con maggior slancio alla ricerca, produzione e interpretazione di temi sociali, storici e politici. È interprete tra gli altri dei seguenti spettacoli: A come Srebrenica (1998), Reportage Chernobyl (2004), Resistenti (2006), Il poema dei monti naviganti (2008) e Figlie dell’epoca (2014). Produce i documentari: Souvenir Srebrenica (2006), La neve di giugno (2007), La Transumanza della Pace (2012). È esperta di Balcani con una particolare attenzione rivolta al genocidio di Srebrenica. Dal 2018 è ideatrice e curatrice del ciclo di incontri ‘Balcani d’Europa-lo Specchio di Noi’ e della rassegna ‘Vista sull’Europa’. www.babelia.org

BOTTEGA ERRANTE EDIZIONI è una casa editrice che comincia la sua attività nel 2015. Pubblica tra i 15 e i 20 libri all’anno, un trimestrale di viaggio e conta un catalogo di 50 titoli. Nelle storie di Bottega Errante Edizioni si viaggia sempre partendo dai luoghi, siano essi reali o immaginari. Il progetto editoriale comprende “estensioni” (autori dall’Est Europa e dai Balcani) “camera con vista” (collana di narrativa italiana legata alle geografie), “le città invisibili” (guide narrative delle città). Tra i nostri autori: Ivo Andrić, Miha Mazzini, Dušan Veličković, Meša Selimović, Božidar Stanišić, Miljenko Jergović, Ivica

Đikić, Slavenka Drakulić, Rumena Bužarovska, Bronja Žakelj, Aleš Šteger, Dušan Jelinčič, Damir Karakas. Tra gli italiani Pino Roveredo, Paolo Rumiz, Paolo Ciampi, Angelo Floramo, Paolo Patui. www.bottegaerranteedizioni.it
Comunicato stampa