Padre Geoffrey Jolliffe pratica il sacerdozio in virtù di un solido e personalissimo compromesso tra fede e omosessualità. Ma quando il caro estinto da commemorare è Clive, massaggiatore “dei vip” dal tocco miracoloso, la funzione religiosa diventa per Padre Geoffrey un’immersione nelle sue stesse profondità, nel desiderio e nell’istinto, questioni che gli sono oscure, o quasi, avendo avuto lui stesso rapporti intimi con Clive, lui come – a quanto pare – gran parte della fauna mondana e debosciata che popola la chiesa per l’occasione. Un dubbio sulla causa della morte del massaggiatore getta un’ombra sulla celebrazione: il rischio di essere stati contagiati da una malattia infettiva durante quelle sedute “taumaturgiche” stringe prete e convenuti nella morsa del panico.
‘La cerimonia del massaggio’, di Alan Benett nella traduzione di Anna Marchesini, con Gianluca Ferrato, sarà in scena nell’ambito della rassegna Innesti-Connessioni teatrali affatto prevedibili giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 febbraio, alle 20.30, alla Sala Bergamas di Gradisca d’Isonzo. Lo spettacolo è prodotto da Società per Attori.
Dopo Tutto Sua Madre del francese Guillaume Gallienne, Gianluca Ferrato, ancora una volta diretto da Roberto Piana, atterra nel mondo del grande Alan Bennett, autore di elegante e acuminata perfidia, che ne La cerimonia del massaggio mescola sacro e profano, corpo e spirito, cinismo e pìetas con la sapienza di un grande narratore e la leggerezza di un enfant terrible. Dalle pagine del romanzo breve di Bennett, un po’ black comedy e un po’ pamphlet satirico, un monologo torrenziale, tragicomico e irriverente che è anche e soprattutto la parabola di un uomo di chiesa che fronteggia, esplora e infine accoglie il desiderio carnale, trovandogli un posto dentro di sé dopo aver attraversato l’imbarazzo, la paura e in un certo senso anche la morte. Commedia e dramma si rincorrono e si prendono in giro a vicenda in una scrittura, come sempre in Bennett, acuta, spregiudicata e senza compromessi.
Comunicato Stampa