“Vento del Nord”, una partitura del compositore albanese Aleksandër Peçi, darà il titolo al terzo concerto della stagione autunno/inverno 2018/2019 del Conservatorio Tartini. Mercoledì 31 ottobre alle 20.30 in Sala Tartini, protagonista al pianoforte il musicista Kosti Deti, su note che intrecciano corde di profonda emozione, su pagine di Aleksandër Peçi, Ludwig van Beethoven, Sergej Vasil’evič Rachmaninov, Sergej Sergeevič Prokof’ev e Franz Liszt. Come sempre, concerto aperto al pubblico cittadino con ingresso libero previa prenotazione. Info 040.6724911 www.conservatorio.trieste.it.
Il brano “Vento del Nord” del compositore albanese Aleksandër Peçi consta di un bellissimo cantus appoggiato su un basso ostinato. L’intreccio musicale vuole descrivere una complessità di scene e sentimenti che toccano il cuore: intimità, tristezza, gioia, il cinguettio di piccoli uccelli in inverno, il freddo della neve, il senso di dolcezza della vita e il calore del fuoco d’inverno. La Sonata op. 111, l’ultima delle 32 sonate di Beethoven, fu composta tra il 1821 e il 1822. È una delle sue ultime opere e, come altre sonate del periodo tardo, contiene vari elementi della fuga ed è dedicata al suo amico e allievo l’Arciduca Rodolfo D’Asburgo Lorena. L’Étude op. 39 n. 5 di Rachmaninov è un brano particolarmente impegnativo, sia dal punto di vista tecnico sia da quello musicale e interpretativo. È forse quello maggiormente elaborato e complesso nell’ambito dell’ op. 39, opera composta con chiaro intento programmatico. La Sonata n. 2 in re minore op. 14, composta nel 1912, fu eseguita per la prima volta dallo stesso compositore il 5 febbraio 1914 a Mosca. Prokof’ev dedicò l’opera a Maximilian Schmidthof, suo amico e compagno di studi presso il Conservatorio di San Pietroburgo, morto suicida nel 1913. Lo studio op. 8 n. 12 fu composto da Skrjabin nel 1894. Presenta notevoli difficoltà tecniche per un pianista, quali ampi e insidiosi intervalli fino all’undicesima, numerosi salti nella mano sinistra, ardite successioni di accordi e ottave. È uno dei brani preferiti dai pianisti e largamente apprezzato dal pubblico, spesso eseguito dal grande Wladimir Horowitz. La Rapsodia ungherese in re bemolle maggiore è la sesta delle 19 composte da Liszt che si ispirano ai moti patriottici ungheresi del 1848. Fu dedicata al Conte Antoine di Appony ed è considerata tra i migliori pezzi di Liszt, anche per la spettacolarità della parte finale (Friska), che richiede una tecnica virtuosistica molto elevata.
Kosti Deti, pianista albanese, si è formato al Liceo Musicale “Tefta Tashko Koco” di Korça (Albania) e successivamente all’Accademia delle Arti di Tirana nella classe di Nora Cashku. Attualmente frequenta il Biennio Specialistico Interpretativo al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste sotto la guida di Teresa Trevisan. Si è esibito in Albania, Grecia, Macedonia, Italia, Lituania (Festival Vivace di Vilnius) Austria, Portogallo (Palazzo Reale Foz di Lisbona e Teatro Nazionale Antonia de Malia di Porto). Ha vinto una borsa di studio al Conservatorio di Boston (USA) e, nella stessa città, ha frequentato master classes tenute da importanti docenti quali: M. Lewin, J. Buss, D. Bashkirov, N. Sadam, E. M. Fazakas. Inoltre ha seguito master classes con altri famosi docenti come P. Laul, V. Kuchkov, P. Jossa, B. Lupo, H. Koch, R. Kinka, I. Gamulin, B. Taneva ecc. Ha vinto numerosi premi in concorsi nazionali ed internazionali quali: EPTA – Albania (II premio – 2006), “Ilia Nikolavskiluj” di Skopje – Macedonia (II premio – 2007), EPTA – Albania (I Premio assoluto – 2011 e 2014), ed i Premi speciali: Chopin, Liszt, Beethoven, Lola Gjoka, Filippo Trevisan, RTSH (Orchestra della Radio Televisione Albanese). Più recentemente si è aggiudicato il Primo premio assoluto e premio “Rachmaninoff” (2015), il Primo premio al Concorso Internazionale “Città di San Donà di Piave” (2016), il Primo premio al Concorso Internazionale “Città di Palmanova” (2017), il Grand Prix al Concorso “Kenget e Tokes (Song of Earth)” (Albania 2017), il Primo premio al Concorso Internazionale “Città di Gorizia” (2018), ed il Primo premio al Concorso Internazionale “Diapason d’oro” (Pordenone)(2018).
Comunicato Stampa