La notizia è di qualche giorno fa e ha colpito tutti i veri appassionati di jazz. Perché Keith Tippett, classe 1947, è stato un vero caposaldo della musica britannica, un compositore e pianista
conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, che con la nostra regione ha avuto nel tempo anche diverse esibizioni e collaborazioni importanti.
Lo vogliamo ricordare con le parole di Giovani Maier, nostro contrabbassista, che con Tippett aveva instaurato un bellissimo rapporto di lavoro e di amicizia.
“Ho conosciuto Keith Tippett personalmente nel 1990 all’interno della rassegna “All Frontiers”, al Teatro Miela di Trieste” – ci racconta Maier – “In quell’anno erano stati programmati due concerti nella stessa serata: il duo di Keith e Julie Tippett” (un profondo sodalizio musicale, quello con la moglie, iniziato nel 1970 e mai terminato – ndr) ”ed il gruppo “Musica Ficta”, con il quale ho debuttato su un palcoscenico per la prima volta come leader. Avevo 25 anni e ovviamente Keith mi è rimasto molto impresso, sia per il loro bellissimo concerto, soprattutto però per la straordinaria personalità ed una certa comunanza caratteriale (successivamente ho scoperto che eravamo nati solo a un giorno di distanza: lui il 25 agosto ed io il 26). Incredibile poi il suo sincero interesse e la grande curiosità per quello che noi avevamo suonato”
“Negli anni successivi ho avuto poi la fortuna di poter suonare assieme a lui in maniera non occasionale nell’ambito del progetto “Viva la Black”, fortemente voluto da alcuni musicisti italiani (Pino MInafra, Roberto Ottaviano e molti altri) per celebrare la musica degli artisti sudafricani trasferitisi in Inghilterra a metà degli anni ’60 per sfuggire al regime di Apartheid, con i quali Keith era solito collaborare. Di questo progetto, che si è esibito nei più importanti festival europei, faceva parte anche il batterista Louis Moholo, unico rappresentante sopravvissuto della compagine sudafricana!”
La frequentazione con Keith però prosegue anche in anni più recenti …
“La scoperta di una forte affinità caratteriale ed artistica è emersa soprattutto quando ho avuto il coraggio di proporgli di fare un concerto in duo, che si è svolto nuovamente a Trieste al Teatro Miela nel 2012”. Fu uno splendido concerto organizzato dal Circolo Controtempo per Le Nuove Rotte del Jazz, impressionati pure loro dalla grandezza di questo musicista dopo il solo organizzato un paio di anni primi al Conservatorio tergesteo appuntamento finale di Jazz&Wine of Peace: di quella serata esiste tra l’altro una bellissima registrazione su cd della Klopotec dal titolo “Live in Triest”.
“Fu quasi una conferma: un approfondimento del nostro incontro fortuito di più di vent’anni prima. Anche da quel concerto è stato tratto un album, “Two for Joyce”, pubblicato dall’etichetta Long Song Records, che rappresenta una delle produzioni di cui vado più orgoglioso!”
“Nel marzo di quest’anno avrei dovuto tenere un altro concerto, sempre a Trieste e nuovamente la registrazione sarebbe dovuta essere pubblicata su disco; purtroppo il Covid-19 ha reso impossibile la realizzazione di questo sogno. Adesso che Keith è volato da qualche altra parte, la sensazione di vuoto è terribile; mi mancherà molto …”
Luca A. d’Agostino © instArt