Causa le cattive condizioni meteorologiche annunciate, Musica nelle Corti 2019 si sdoppia in due giornate. Confermato per domenica 8 settembre il concerto dell’irrinunciabile Patrizio Fariselli, che sarà preceduto dall’esibizione del gruppo I Modium, con la presentazione del loro primo progetto discografico “L’anno del contatto”. Il tutto, a partire dalle ore 19.00, presso la Sala Conferenza della Barchessa di Villa Dora a San Giorgio di Nogaro. Ingresso rigorosamente libero, ma si invitano i numerosi appassionati a raggiungere il luogo in tempo: i posti a sedere si esauriranno in brevissimo tempo.
“Musica nelle Corti 2019” nasce su idea del Circolo Culturale di Chiarisacco, grazie alla collaborazione con l’Associazione Complotto Adriatico di Pordenone, l’Associazione Musicale Demetrio Stratos di San Giorgio di Nogaro, l’Associazione Culturale Coro Le Colone di Castions di Strada ed ha il patrocinio del Comune di San Giorgio di Nogaro.
E’ realizzata in ricordo di Giorgio Del Bianco, carissimo socio del Circolo, instancabile e solare amico di tutta la comunità.
Proprio in attesa della performances del grande Patrizio Fariselli, abbiamo intervistato per voi il gruppo degli I Modium, facendoci raccontare, nelle righe che seguono, storie ed aneddoti,
I MODIUM: l’Anno del Contatto
Il loro primo cd sarà presentato proprio in anteprima a Musica nelle Corti 2019 (ore 19.00, Sala Conferenze, Barcehssa di Villa Dora), poco prima dell’annunciato concerto dell’irrinunciabile Patrizio Fariselli.
Stiamo parlando del gruppo I Modium e di questo nuovo lavoro discografico che si intitola “L’anno del contatto”.
Che un riferimento agli “alieni” sia voluto ne siamo certi (vi ricordate il sequel di “2001: Odissea nello Spazio”?) – e che resti fra noi, di alieni in questo mondo non ne mancano! – di sicuro il richiamo neanche tanto velato del brano che da il titolo al cd all’ “incontro con l’altro” – che sia un’altra civiltà, o uomini con “ … la pelle e il colore diversi … ” – è certamente forte ed interessante. Come tutto questo disco, del resto. Dalla ottima restituzione dei suoni colti con professionalità da Francesco Marzona (registrato a marzo di quest’anno nello studio “Il motore dell’auto” a Fiumicello), ai testi, per lo più di Gianni Regeni, bassista e compositore anche delle musiche. Coadiuvato dal loro cantante Silvio Frausin, ma con una piccola perla (“L’anello del bufalo”) che è tutta dell’amico Carlo Scala, poliedrico autore di poesie e canzoni originario di Marano Lagunare.
Per chi li conosce, il loro innato amore verso il rock progressive tutto italiano nasce da lontano: per anni sono cover band illuminati da PFM, Area, Orme, Banco del Mutuo Soccorso (ma anche Fabrizio De André e tanti tanti autori eccellenti della storia della musica italiana). Non poteva che nascere un disco con queste straordinarie sonorità, tutto di brani originali, soprattutto in italiano. Un disco che, vi assicuro, si ascolta con vero piacere, senza alcuna nostalgia del passato, tanto è fresco e spontaneo. Un disco che nasce dall’esigenza di innumerevoli anni sui palchi di locali, feste, sagre paesane, regionali o meno, con la sincera voglia di poter dire la loro con quella semplicità dettata dal cuore. Lo avrete capito: non sono certo di primo pelo. Gli I Modium, al secolo Silvio Frausin alla voce, Elvio Tavian alle chitarre, Alessandro Filippo alle tastiere, Michele Seravalle alla batteria e percussioni e Gianni Regeni al basso e chitarre qualche capello bianco lo hanno accumulato.
Ma è parlando proprio con loro che si comprende subito questa sana esigenza di uscire sul mercato con un prodotto tutto originale, che non è solo dei giovani musicisti. Dirò di più: in un periodo storico dove il “disco” è oramai divenuto un biglietto visita da registrare prima ancora di pensare al progetto, il loro è straordinariamente il risultato di anni ed anni di convivenza nel mondo della musica. Chapeau: tanto di cappello!
Ne abbiamo voluto parlare con Gianni Regeni e Michele Seravalle.
Sorvolerò sul significato del vostro nome, I Modium, sottolineando che non suonate poi così male: lo spiegherete voi sul palco! Ma parliamo un po’ della vostra storia …
Il nucleo storico siamo proprio noi due insieme ad Elvio Tavian. Una decina di anni, forse qualcuno in più, abbiamo incontrato Silvio ed Alessandro e da subito abbiamo pensato a costituire un gruppo che si dedicasse alle passioni di allora: agli inizi Led Zeppelin, Genesis, Emerson Lake & Palmer, ma quasi immediatamente alle sonorità rock soprattutto progressive della musica italiana degli anni ’70 ed ’80. Con questo repertorio abbiamo suonato parecchio in giro, sorprendendoci più volte vedendo quante persone, in realtà, conoscevano questi brani, ci apprezzavano, ci seguivano e cantavano con noi!
Ma questa idea del disco?
Puoi immaginare che dopo un po’ di anni la voglia di fare qualcosa di personale sia fiorita fortemente. Gianni è quello che per primo ha iniziato a comporre qualcosa e alla fine lo presentavamo sempre nei nostri concerti. Puoi immaginarti poi le vicissitudini della vita: matrimoni, figli, lavoro … Insomma alla fine ci abbiamo messo un bel po’, ma il risultato finalmente arrivato e ne siamo chiaramente molto felici ed orgogliosi.
Splendido “Per Favore Musica (PFM”) – che acronimo! – puntuale denuncia alla odierna “pochezza” di tanti e tanti “… discorsi privi di parole …” Ma l’amore per quelle sonorità la si legge anche in “Sorona dove sei” di Tagliapietra/Pagliuca/Dei Rossi memoria …
Certo! Non abbiamo mai nascosto in tanti anni la passione che nutriamo per quelle composizioni, non nascondendolo neppure nei titoli. Personalmente – è Gianni che ci risponde – sono spesso stato colpito dal voler ricostruire storie ispirato proprio dai brani dei nostri miti. Così con Sorona e Felona … straordinario concept album de Le Orme. Incredibile è stato anche l’amico Carlo Scala che in una notte è riuscito a comporre un testo straordinario – non ne abbiamo cambiato nessuna parola – solo da una mia ispirazione sul titolo, “La fabbrica del Silenzio” … Ancora oggi, tante volte prendo ispirazione da vecchie canzoni, belle storie, cercando di dargli un seguito …
Domanda scontata a Gianni: ma nasce prima il testo o la musica?
Guarda, spesso proprio anche semplicemente il titolo …
Classica domanda finale: idee per il futuro?
In questo momento la cosa più bella sarebbe sicuramente trovare tanti spazi dove poter proporre la nostra musica!
Che dire: ve lo auguriamo veramente!
Luca A. d’Agostino © instArt