La mostra fotografica intitolata Parole e Musica per un Domani “La vita di Bruno Fabretti: un ponte generazionale e sociale per una comunità inclusiva” a San Giorgio di Nogaro

Venerdì 31 gennaio un incontro/spettacolo con le scuole in occasione della Giornata della Memoria

Inaugurata a dicembre presso l’atrio del Municipio di Mortegliano (dove resterà esposta fino al 27 gennaio per “Un Mese della Pace” organizzato dall’associazione culturale Domus Musicae ) la mostra fotografica dal titolo Parole e Musica per un Domani “La vita di Bruno Fabretti: un ponte generazionale e sociale per una comunità inclusiva” prodotta dal Circolo Culturale Chiarisacco e partner l’Associazione Culturale Le Colone Aps, grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, approda proprio presso l’Infopoint di San Giorgio di Nogaro, comune che ha aderito al progetto insieme a quello di Nimis. La mostra resterà esposta dal 29 gennaio fino al 07 febbraio (martedì 9:00-13:00, mercoledì 9:00-13:00/14.30-18.30, sabato 9:00-13:00).

Venerdì 31 gennaio, alle ore 11.30, in collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione e all’Inclusione Sociale, presso la Sala conferenze di Villa Dora è programmato un incontro con le classi terze della Scuola Secondaria di Primo Grado “Nazario Sauro” ed alcune classi del ITST e IPSIA Malignani di San Giorgio di Nogaro con il coordinamento e letture a cura di Giuliano Bonanni e momenti musicali a cura della Domus Musicae di Mortegliano curati da Giuseppe Tirelli (Giovanni Di Lena violino – Andrea Valent fisarmonica – Nicola Tirelli tastiere Giuseppe Tirelli contrabbasso). Il progetto, che proseguirà anche nei prossimi mesi, vede la proiezione del documentario raccolto da Luca A. d’Agostino su idea di Giuseppe Tirelli e patrocinato dalla sezione Anpi di San Giorgio di Nogaro.

Bruno Fabretti, testimone diretto dei campi di prigionia e dei lager nazisti, si è spento il 13 luglio del 2023 a 99 anni. Nato a Nimis, Fabretti ha vissuto momenti terribili durante la Seconda Guerra Mondiale. Partigiano combattente, dopo essere stato catturato dai tedeschi nel settembre del ’43, ha affrontato la prigionia in diversi campi di concentramento tra cui Lodz, Dachau, Neuengamme, Bergen Belsen e Buchenwald. Nel suo libro, “Per non dimenticare. Diario di un deportato nei lager nazisti di Dachau, Neuengamme, Buchenwald” Fabretti aveva raccontato la crudeltà e l’orrore dei campi di prigionia. Aveva compreso l’importanza di non lasciare che la memoria svanisca nel silenzio e si impegnò anche nella promozione della memoria storica e nella diffusione dei valori di democrazia, tolleranza e pace. Raccontò le proprie esperienze di guerra in varie scuole e organizzò eventi con lo scopo di educare le nuove generazioni sugli orrori del nazismo e sull’importanza di difendere i valori umani fondamentali. La mostra fotografica raccoglie le riproduzioni di alcune pagine dello straordinario diario che lo stesso Fabretti scrisse ed accompagnò con disegni propri subito dopo la liberazione. La sua lotta per la libertà e la sua dedizione a un mondo migliore rimarranno sempre un faro di speranza e una testimonianza della resilienza umana in tempi di oscurità e oppressione.

comunicato stampa