In attesa della intensa serata organizzata per domenica 27 gennaio con inizio alle ore 18.00 presso il Centro di Accoglienza Ernesto Balducci di Zugliano in occasione della Giornata della Memoria (qui tutte le informazioni), pubblichiamo volentieri il messaggio della senatrice Liliana Segre indirizzato allo stesso centro e agli organizzatori.
Indirizzo di saluto della senatrice Liliana Segre
Al Centro di accoglienza Ernesto Balducci
(Zugliano-Udine, gennaio 2019)
Cari ospiti e organizzatori del Centro di accoglienza e di promozione culturale “Ernesto Balducci”. Saluto con vero piacere l’iniziativa da voi promossa in occasione del Giorno della Memoria.
Voi del Centro ormai da anni riuscite a tenere insieme una attività notevole di accoglienza di chi fugge dalle guerre e dal bisogno, ma anche di lotta ad ogni forma di intolleranza politica, ideologica o religiosa. Il dialogo e l’accoglienza sono le vostre stelle polari e questo rende la vostra esperienza particolarmente significativa ed esemplare.
Ora la coltivazione della memoria è tanta parte di un medesimo approccio ai problemi e anzi ai drammi del presente.
Per questo ho deciso di sfruttare l’occasione inaspettata della nomina a senatrice a vita per rilanciare una missione che mi ero data in verità già da molto tempo. Dagli anni ’70 almeno, ma con piena dedizione dal 1990, avevo deciso infatti di farmi “testimone” diretta dell’immane tragedia della Shoah.
Per questo la scuola, la cultura, le reti di solidarietà sono importanti. Perché solo conoscere la storia del proprio tempo evita di ricadere in certi errori ed orrori, ma apre anche la mente al valore autentico di termini come “tolleranza”, “accoglienza”, “interculturalità”, “solidarietà” ecc.
Tanto più che da qualche anno in Europa siamo costretti ad assistere a sempre nuovi episodi di antisemitismo, oltre che di violenza, terrorismo, xenofobia. A tutto questo bisogna reagire, senza mai abbassare la guardia.
Non a caso dunque ho parlato di una battaglia comune. Perché quanti minimizzano o addirittura negano la tragedia della Shoah, sono gli stessi che poi pretendono la chiusura dei porti e delle coscienze di fronte al dramma dei migranti.
Commemorare dunque il Giorno della Memoria in un Centro di accoglienza è il modo migliore per perseguire insieme i fini di giustizia, solidarietà e pace che ci animano.
Non dimentichiamo mai infatti che intelligenza, memoria e cultura costituiscono, oggi e sempre, l’estremo antemurale contro coloro che hanno la forza e magari un effimero consenso, ma mai la ragione.
Liliana Segre