Indubbiamente il concerto degli Incognito al Castello di S. Giusto a Trieste è stato uno scatto di vita da inserire nell’album dei ricordi. Sarà per quella splendida cornice antica, sarà perchè faceva fresco, sarà perché siamo tutti pronti a vivere un live come non ci fosse un domani, ma la vera ragione è che gli Incognito sono la musica! Il talento di tutti coloro che sono sul palco è indiscutibile, dalle splendide voci, a tutto il contorno strumentale che, nonostante gli innesti all’ultimo secondo, arricchiscono le famose canzoni della band inglese in maniera sopraffina. Il concerto inizia con un brano dedicato al restyling audio (accorgimenti tecnici per tarare la diffusione del suono attraverso l’impianto audio quando c’è il pubblico), vista la sua natura instrumental con cameo vocale “je t’aime mon amour” di Bluey per regolare equalizzazione e volume della voce. Inizia così il viaggio che ci porterà ad ascoltare le splendide canzoni dal condimento pluriculturalmusicale che l’acid jazz rappresenta. Lo spiega proprio Bluey, ultimo strumentista rimasto al suo posto della famosa band inglese, che lo stile che Gilles Peterson ed Eddie Piller hanno diffuso per primi via etere è un mix di jazz, pop, funk, indie che parla d’amore. La miscela di stili creata dagli Incognito è perfetta! L’eleganza delle armonie jazz fuse in ritmi e arrangiamenti strumentali che fanno vibrare quelle membrane e ossicini del padiglione auricolare diffondendo il sublime suono che crea benessere e che è motivo del loro successo.

Fanno ingresso sul palco le tre splendide voci di Imaani voce chiara suadente e potente, Natalie Duncan la giovane new entry dal timbro chiaro e sapientemente armonizzato e Tony Momrelle una delle voci maschili soul più avvolgenti del panorama musicale mondiale, accompagnate, oltre che da Bluey alla chitarra, da Lorenzo Campese (tastiere), Francis Hylton (basso), Francesco Mendolia (batteria), João Caetano (percussioni), Charlie Allen (chitarra solista), Sid Gauld (tromba), Max O’Donnell (chitarre) e Paul Booth (sassofoni e fiati). Talkin’ loud è il primo brano cantato proposto in questo fantastico live che scivolerà via proponendo i brani dell’ultimo disco Tomorrow’s New Dream insieme a quelli che hanno fatto conoscere gli Incognito a tutto il mondo come Still A Friend of Mine, Don’t You Worry ‘Bout A Thing, Always There, niente Deep Water purtroppo! Un’ora e mezza di concerto assoli compresi. Poco dopo la metà del concerto il pubblico è stufo di dimenarsi sulla sedia e quindi posizionato alle ali del palco inizia la danza che andrà a concentrarsi nel luogo che più si addice, al centro sotto il palco!

La chiusura del concerto è un tripudio di mani alzate, urletti vari e corpi di qualsiasi età che si muovono ritmicamente… praticamente il paradiso degli occhi dell’artista! Ore 23 circa si chiude, tutta la band schierata saluta e si inchina al pubblico entusiasta dopo l’ultimo bis di rito. È stato bello ascoltare gli aneddoti di vita di Bluey e le sue parole di chiusura dove ricorda le cose fondamentali da tenere sempre con noi riassumendole in un unico concetto “dobbiamo rispettare sempre  le persone di qualsiasi genere e razza e dobbiamo essere sempre orientati all’amore”. Mentre le persone restate fuori dalle mura si possono finalmente godere il silenzio e il riposo, quelle dentro se ne vanno raggianti per quell’onda di energia e gioia che resta quando le cose belle finiscono nei propri ricordi.

Grazie agli Incognito per il loro talento e creatività, e un’immenso grazie a coloro che si prodigano per creare e amministrare gli eventi in questi tempi bui. C’è ancora tanto da vedere nella nostra amata regione, non perdete l’occasione di seguire un evento partecipando in prima persona, perché il live è sempre un evento indimenticabile da portare con sè e da raccontare a tutti.

© Massimo Cum per instArt