C’è un tramonto bellissimo sul Castello di Udine che si sposa perfettamente con ciò che presto ascolteremo da una grande band che questa sera calca il palco di UdinEstate 2024. Tutto e pronto per il ritorno in Friuli del protagonista assoluto dell’Acid Jazz, della pace, della fratellanza, della sperimentazione, della condivisione. Un mix unico ed elegantissimo che accompagna la nostra cultura musicale da diversi anni. Bluey con i suoi Incognito è pronto a trasportarci nel suo universo, a farci ascoltare una visione molto english del soul, del jazz e del funk. Il nome della band ricorda un’entrata in punta di piedi, con rispetto, per non disturbare le alte sfere del jazz e delle sue linee guida, con una punta di modernità per rompere lo standard e sublimarlo mescolandolo al funk. Musicisti da tutto il mondo hanno fatto parte del suo percorso e c’è spazio anche per Massimo Orselli di Udine che performa alle percussioni… non so Voi, ma io ho l’orgoglio a mille! Bravissimo, d’altronde se sei li il motivo è anche quella caparbietà friulana e quell’inconfondibile umiltà che si riscontra anche nei tuoi saluti finali… Scusate l’interruzione, seppur doverosa, ma come non scrivere una cosa del genere?! Pubblico delle grandi occasioni, rapito dalla simpatia di Jean-Paul Maunicke e dall’inconfondibile sound della band, tanto da generare un primo assalto al palco, con disappunto della sicurezza che ricaccia al loro posto i quattro braveheart, provocando a sua volta il disappunto di Bluey (nulla da recriminare naturalmente al duro lavoro della sicurezza). Nulla potranno però qualche brano dopo, quando il pubblico si infiammerà con i cavalli di battaglia del groove firmato Incognito che unirà così musicisti e presenti in una sola anima. Il concerto dura due ore piene di emozioni, di sincronismi perfetti, di vortici armonici tra settime e divagazioni jazz, voci uniche dei tre vocalists Tony Momrelle – Natalie Duncan – Cherri V, la chitarra solista di Charlie Allen insieme a quella di Bluey, il basso di Francis Hylton, la sezione ritmica di Mendolia e Orselli (born in Udine), la tastiera di Chicco Allotta, i fiati di Sid Gauld – Ethan Santos – Andy Ross. Inebriati da Talking loud, Still a friend of mine, Always there, Don’t you worry ‘bout a thing, Parisien girl, Nothing makes me feel better, 1975, 1993, Deep water, Keep me in the dark e tanti altri brani. Resto qualche minuto in più dopo la fine per osservare come coloro che pochi minuti prima erano sul palco, ora sono in mezzo al pubblico a scambiare commenti, vendere e firmare dischi, scambiare qualche chiacchiera e qualche selfie, così in semplicità. Forse qualcosa che si vorrebbe trovare sempre alla fine di un concerto… avere un momento di condivisione diretta con chi sollecita le nostre emozioni a suon di note e parole. Quello degli Incognito è un signor concerto che manda un messaggio ben chiaro: insieme si può fare tutto, nella tolleranza e nella condivisione di tutte le culture, senza barriere, senza pregiudizio, nella lotta all’idiozia che avanza. Grazie Bluey per il significato non solo musicale che dai ai tuoi concerti, grazie a Vigna PR per portare musica di altissima qualità in questa amata regione, grazie a te che spero, leggendo queste poche righe, possa passare una splendida giornata in compagnia della musica degli Incognito, magari trovando il modo di fare qualcosa che possa cambiare questo strano mondo impazzito.
© Massimo Cum per instArt