La genesi –tra realtà e finzione– della commedia goldoniana Il servitore di due padroni
Il primo servitore in scena sabato a TeatrOrsaria di Premariacco
Il testo di Marco Gnaccolini è prodotto dalla compagnia Pantakin da Venezia
PREMARIACCO – TEATRORSARIA
sabato 20 gennaio – ore 20.45
Com’è nata una delle più conosciute commedie di Carlo Goldoni, Il servitore di due padroni? Ne Il primo servitore la compagna Pantakin da Venezia racconta la genesi – tra realtà, ricerca storica e fantasia – della commedia scritta nel 1745 e rappresentata la prima volta l’anno successivo. Lo spettacolo, scritto da Marco Gnaccolini e diretto da Michele Modesto Casarin, sarà ospite del Circuito ERT per una sola data sabato 20 gennaio alle 20.45 a TeatrOrsaria di Premariacco. Sul palco saliranno Matteo Campagnol, Filippo Fossa, Aristide Genovese, Manuela Massimi, Alberto Olinteo, Anna Zago e Lia Zinno. Le maschere indossate in scena sono opera di Stefano Perocco di Meduna.
Nella Venezia licenziosa e violenta del Settecento, un giovane avvocato, Carlo Goldoni, è chiamato a lavorare su un caso di omicidio di un nobile Veneziano. Chi lo vuole assoldare è un vecchio e famoso capocomico, Tommaso Antonio Visentini detto “Thomassin”, ritornato a Venezia per trascorrere gli ultimi anni della sua vita, dopo esser stato per molti anni l’Arlecchino al Palais Royal di Parigi. Tommaso è accusato di aver ordinato l’uccisione di un nobile per debiti di gioco e amanti. Goldoni, che sogna una carriera nel teatro invece dell’avvocatura, si farà sempre più ammaliare dalle storie artistiche e quotidiane del capocomico Thomassin. Il caso di omicidio del nobile farà scatenare tutta una serie di accadimenti comici, d’amore, di travestimento, di fuga e ribellione dai quali il giovane Goldoni prenderà ispirazione per cominciare a scrivere il canovaccio di quella che diventerà una delle sue opere più importanti, Il servitore di due padroni.
Il primo servitore, in un continuo rimando tra la vita quotidiana di una Venezia senza scrupoli e ammaliante e il testo de Il servitore di due padroni, rivela al pubblico, per la prima volta, la vera storia di come il drammaturgo Carlo Goldoni abbia trovato ispirazione per la sua opera, prendendo spunto dal turbine di atti comici, lascivi e violenti conosciuti durante la sua indagine d’avvocato.
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