Riprende a volare quest’anno il jazz dalle parti di Sacile, nonostante le difficoltà del periodo, con immutata passione e capacità organizzativa. Bisogna ringraziare quindi il comune di Sacile, i partner, istituzionali e non, che supportano la manifestazione, ma specialmente il circolo culturale Controtempo, che congiunge col sottile filo del jazz il confine sloveno della regione (Jazz and Wine of Peace) con quello veneto (Volo del Jazz). La sedicesima edizione della rassegna, otto concerti, di cui uno doppio, dal 16 ottobre al 18 dicembre, denuncia l’assenza di artisti anglosassoni ed è un peccato, vista la vitalità delle scene di “new jazz” statunitensi (Chicago in primis) e UK ( fervente la scena londinese testimoniata da etichette come On The Corner e artisti come Shabaka Hutchings). Il programma presentato nella tarda e grigia mattinata di venerdì 25 settembre nella suggestiva cornice di Palazzo Regazzoni a Sacile, è caratterizzato dai cosiddetti “progetti” (che chiamerei piuttosto tributi) di rivisitazione di classici del jazz e non. Si parte con Piano Variations on Jesus Christ Superstar di Stefano Bollani (venerdì 16 ottobre Teatro Zancanaro, Sacile in doppio concerto), che rielaborerà il musical di Webber/ Rice col suo riconoscibile stile pianistico. “ Una storia d’amore tra l’opera rock e me” afferma il musicista, dichiarazione rispettabile e condivisibile da molti, non dal sottoscritto, che alla definizione di opera rock abbina Tommy e The Wall; forse Jesus Christ Superstar è più vicino agli ABBA che a Pete Townshend e Roger Waters. A quando un Jesus Christ Allin Superstar ? Altro tributo è quello di Daniele Sepe ( The cat with the hat sabato 31 ottobre Teatro Zancanaro), che, assieme al batterista Hamid Drake, rivisita in chiave apocrifa la figura di Gato Barbieri, traendo ispirazione dall’opera del sassofonista argentino, rifuggendo dal cliché delle cover. L’esperimento (progetto…) risulta intrigante in virtù del fatto che il musicista napoletano ha un background di cui il jazz è solo un ingrediente, il quale, assieme a folk militante, funk, rock ed altro, può rendere la mistura musicale molto appetitosa. Un vero Napoli Trip. Più ingombrante, e apparentemente difficile, il compito dell’ex enfant prodige Francesco Cafiso, classe 1989, fulminato a 13 anni sulla via di Damasco da Winton Marsalis, che lo arruolò nel suo tour del 2003, con A tribute to Charlie Parker (sabato 7 novembre, Teatro Zancanaro). Accompagnato dal suo quartetto e dall’ Accademia Musicale di Naonis diretta dal maestro Valter Sivilotti, darà vita alla partitura scritta da Bird, Charlie Parker with strings, realizzata con l’ausilio di un’orchestra. Un progetto interessante e rischioso, degno di essere visto proprio per questo. Peculiare è invece la proposta di Francesco Bearzatti Tinissima (sabato 14 novembre Teatro Zancanaro), che aggiunge alla sua galleria di biografie musicali quella di Zorro. In aggiunta alle musiche del quartetto, le gesta di Diego Della Vega saranno visualizzate dal live painting di Davide Toffolo. Curioso ed intrigante. Altro tema della manifestazione è l’Africa, rappresentata innanzitutto da Gabin Dabirè ( giovedì 19 novembre a Cinemazero di Pordenone), chitarrista originario del Burkina Faso, che, in solitaria, combinerà le tradizioni del suo continente d’origine con quelle della musica occidentale. Non ha bisogno di presentazioni Manu Katche, talentuoso batterista francese di origini ivoriane, presente come il prezzemolo nelle session di quotati e famosi musicisti del circuito pop e rock. Presenterà il suo ultimo disco The ScOpe (sabato 21 novembre Teatro Zancanaro) con il suo gruppo, dando dimostrazione del suo drumming fantasioso, ricco dei colori dell’Africa. Proprio al continente nero faceva riferimento Sun Ra, jazzista proveniente da Saturno (diceva lui), come base di partenza dei suoi viaggi cosmici ed eliocentrici. Tanti adepti ebbe, specialmente al di fuori del jazz, e tra questi possiamo annoverare Gianluca Petrella (sabato 28 novembre Teatro Zancanaro), che caricherà il pubblico sulla sua astronave per un un viaggio intergalattico, Cosmic Ranaissance, al di fuori di etichette e convenzioni musicali. Interstellar overdrive. Dai caldi umori del sud alle algide atmosfere del nord, Il Volo del Jazz 2020 si chiuderà trasportandoci nella Finlandia di Iiro Rantala (venerdì 18 dicembre Fazioli Concert Hall, Sacile), che col suo pianismo intriso di classica, jazz ed avanguardia, darà sfoggio delle sue capacità strumentali e compositive. Altri eventi collaterali e non meno importanti caratterizzeranno la manifestazione: il Jazz and Wine Day nell’azienda Vistorta di Sacile (venerdì 16 ottobre), i fumetti ( Il jazz dentro di Flavio Massarutto venerdì 30 ottobre PAFF di Pordenone), il calendario Un segno jazz di solidarietà 2021, dei quali si trovano dettagli sul sito www.circolocontrotempo.org

© Daniele Paolitti per instArt