ABITARE LA DISTANZA: IL FILOSOFO PIER ALDO ROVATTI DOMANI TERRA’ AL FESTIVAL LA SUA LEZIONE MAGISTRALE SULLA DISTANZA, TEMA AL CENTRO DEL DIBATTITO POST PANDEMIA.
La giornata di chiusura del festival inizia in musica con “Tango!” (Chiesa di San Francesco, ore 7), concerto-omaggio ad Astor Piazzolla della Nuova Orchestra da Camera Ferruccio Busoni.

Sarà anche quest’anno il Premio Terzani a suggellare il festival Vicino/lontano, con un evento altamente spettacolare: domenica 4 luglio, alle 21.00, nella scenografica cornice del piazzale del Castello di Udine il riconoscimento sarà consegnato al vincitore, lo scrittore, poeta e attivista ambientale islandese Andri Snær Magnason, autore de Il tempo e l’acqua (Iperborea). L’autore sarà intervistato da Marino Sinibaldi, già direttore di RadioRai3 e ora presidente del Centro per il libro e la lettura, oltre che membro della giuria del Premio Terzani. Come ogni anno, e con la grande emozione che sempre l’accompagna nell’assegnare il riconoscimento, sarà Angela Terzani, cittadina onoraria di Udine, a consegnare il Premio al vincitore, che si è dichiarato orgoglioso di vedere il suo nome legato a quello di un grande autore come Tiziano Terzani, del quale sente profondamente di condividere la filosofia e l’impegno. Ne Il tempo e l’acqua Magnason lancia un forte grido d’allarme per salvare la terra e onorare la nostra responsabilità nei confronti del pianeta e delle generazioni che lo abiteranno dopo di noi.
Seguirà l’esecuzione dello Stabat Mater scritto e diretto a Udine dal compositore Valter Sivilotti, uno spettacolo coinvolgente, per voce recitante di eccezione, quella di Moni Ovadia che intreccerà le parole con la musica, dando spazio alla prosa poetica di Erri De Luca,; alle parole struggenti di Pier Paolo Pasolini e al racconto, lucido e suggestivo insieme, di Andri Snær Magnason. La regia dell’evento è di Marco Caronna, in scena il gruppo vocale femminile ArteVoce Ensemble, l’Accademia Giovanile del Coro FVG e i solisti dell’Accademia Musicale Naonis (Luca Carrara alla batteria, Francesco Tirelli alle percussioni e Marco Bianchi, producer, alle chitarre e live electronics), con l’intervento del soprano solista Franca Drioli. In caso di maltempo, la serata-spettacolo del Premio sarà allestita nella chiesa di San Francesco. A causa della ridotta capienza della sede, tutte le prenotazioni online verranno annullate e l’evento verrà trasmesso in diretta streaming.
Fra gli eventi clou di domani a Vicino/lontano la presentazione di “Asiatica” (ore 10, Loggia del Lionello), il libro di ADD Editore a firma del giornalista del Corriere della Sera Marco Del Corona, a lungo inviato a Pechino, membro della giuria del Premio Terzani.  traccia un itinerario geografico e culturale dell’Asia orientale attraverso le parole degli scrittori con cui ha dialogato. Una guida suggestiva a percorsi, autori, icone, con racconti e consigli di viaggio, con aneddoti e focus sulle capitali e le grandi città – Pechino, Tokyo, Seul, Taipei, Shanghai, Hong Kong – e con la voce di scrittori intervistati da Marco del Corona, come Banana Yoshimoto e Han Kang. L’autore converserà con Àlen Loreti, biografo ufficiale di Tiziano Terzani e curatore alle 18 dei due volumi dei “Meridiani” Mondadori dedicati alle sue opere.
Domani chiuderà il programma del festival nella chiesa di San Francesco, nel segno dell’ottimismo, la conferenza-spettacolo “Ri/partire. L’Italia dopo la pandemia” del sociologo all’Università di Padova Stefano Allievi, realizzata in sinergia con Fabrica: l’occasione per ripensarsi: a cominciare da una diversa idea del ripartire, inteso come ricominciare, iniziare di nuovo, ma anche fare le parti, suddividere, in maniera diversa da come si è fatto fino ad oggi. Un excursus di teatro civile appassionato, intrecciato con immagini e video preparate allo scopo da un gruppo di videoartisti e creativi. Nel corso dell’evento saranno proposte alcune vie d’uscita dalla crisi economico-sociale post covid-19, basate sulla costruzione di un nuovo patto sociale.
Sempre domani alle 11.30 all’Oratorio del Cristo una importante lectio magistralis “Abitare la distanza” del filosofo e direttore di “aut aut” Pier Aldo Rovatti, che riprende la questione che già 25 anni fa profeticamente aveva lanciato nell’omonimo saggio e che è oggi al centro del dibattito anche a causa delle torsioni che la pandemia ha prodotto sulla vita quotidiana. La distanza, se considerata come una categoria del tempo, ci porta all’inevitabile conflitto tra memoria, ricordo e oblio.
Il confronto “La vostra libertà e la mia. La questione curda nella Turchia di Erdoğan” (ore 16, in collaborazione con le Librerie in Comune e il Festival dei Diritti Umani) chiamerà a discutere l’artista, giornalista e attivista curda Zehra Doğan (in collegamento video) – che è stata in carcere in Turchia a causa di un tweet per più di due anni –, l’avvocata ed esperta in materia di protezione internazionale e diritti delle donne sopravvissute alla violenza maschile Barbara Spinelli, il ricercatore Uniud esperto in processi partecipativi che ha fatto parte della delegazione di pace di Imral ed è stato recentemente espulso da Erbil come ospite indesiderato Federico Venturini e il fumettista Zerocalcare (in collegamento video), da sempre vicino alla causa curda che ha seguito di persona a Kobane e, recentemente, a Shengal nel nord dell’Iraq; l’evento sarà moderato dal  giornalista e direttore del Festival dei Diritti Umani Danilo De Biasio.
La giornata di chiusura del festival inizia in musica con “Tango!” (Chiesa di San Francesco, ore 7), un concerto-omaggio ad Astor Piazzolla nel 100° anniversario della nascita, che rinnova la collaborazione del festival con la prestigiosa Nuova Orchestra da Camera Ferruccio Busoni, diretta dal maestro Massimo Belli, con Lucio Degani violino solista e Gianni Fassetta fisarmonica solista. Dopo la musica, la Chiesa di San Francesco tornerà a essere occupata dal consueto programma di confronti e dibattiti. La globalizzazione rischia di trasformare le diversità e le distanze del passato in forme di vicinanza neo-coloniali tutt’altro che disinteressate. Parte da questa constatazione “I tristi tropici del nostro tempo” (ore 10), discussione che vedrà coinvolti il nuovo direttore di “Nigrizia” Filippo Ivardi Ganapini, la docente di Studi contemporanei del Sud Asia alla Sapienza di Roma Mara Matta, l’insigne sinologo Maurizio Scarpari e il docente di Antropologia dei simboli all’Università di Napoli (in collegamento video) Marino Niola, sollecitati dal presidente del comitato scientifico di vicino/lontano Nicola Gasbarro. Mai come in occasione della pandemia i cittadini si sono rivolti alla scienza per avere certezze su presente e futuro. Ma la scienza vive di evidenze scientifiche che vengono continuamente aggiornate sulla base dei risultati della ricerca, e cambiare idea non è certamente un segno di fallimento. Come si sono confrontate queste due visioni, una in cerca di verità assolute, l’altra fatta di verità relative o quanto meno in divenire, comunque basate sul sapere del momento? Il confronto “Cerco un centro di gravità permanente: pandemia, scienza, società” (ore 11.30, in collaborazione con l’Istituto di Genomica Applicata), coordinato dal docente di Genetica all’Università di Udine e Accademico dei Lincei Michele Morgante, affronterà questo interrogativo con il direttore di “Scienzainrete” Luca Carra, il docente di Biologia molecolare all’Università di Catanzaro Gennaro Ciliberto (in collegamento video), la sociologa all’Università di Bologna e coordinatrice dell’Osservatorio Scienza Tecnologia e Società Barbara Saracino e il comunicatore scientifico Giorgio Sestili, la cui pagina “Coronavirus-Dati e analisi scientifiche” ha raggiunto su Facebook oltre 100mila followers. Sempre in tema di distanze tra scienza e società, al termine dell’evento verrà riproposta da Vicino/lontano On l’intervista di Michele Morgante alla senatrice Elena Cattaneo, una delle scienziate italiane più autorevoli. Nel pomeriggio, sempre in San Francesco, trova la sua sintesi e la sua conclusione in un articolato evento la serie di iniziative trasmesse online sulla progettualità curda organizzate in collaborazione con le Librerie in Comune nell’ambito del progetto “Udine per Nûdem”.
Il programma della giornata all’Oratorio del Cristo si aprirà con “I viaggi politici di Magellano” (ore 10, in collaborazione con èStoria), lectio magistralis di Andrea Zannini, docente di Storia contemporanea e direttore del Dipartimento di Studi umanistici e del Patrimonio culturale all’Università di Udine, “Vuoti di memoria. Quando l’arte va in soccorso della storia” (Sala Pasolini, Palazzo Di Toppo Wassermann, ore 16, a cura di multiverso) è il titolo dell’approfondimento che vedrà coinvolti lo storico dell’età contemporanea Davide Conti, la teorica della Letteratura all’Università di Trieste Sergia Adamo e uno dei fondatori della storia orale, Alessandro Portelli, già docente di letteratura angloamericana alla Sapienza di Roma. Si rinnova anche quest’anno la storica e consolidata collaborazione con la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe che proporrà, per la regia del suo direttore Claudio de Maglio, la prima assoluta dello spettacolo “Nel bel mezzo di un gelido inverno” (Oratorio del Cristo, ore 16) con gli allievi del III anno di corso. La pièce è ispirata all’omonimo film del 1995 di Kenneth Branagh e sarà poi in tournée in regione nell’estate. Chiuderà il calendario degli eventi in Oratorio “Alla fine del mondo. La vera Storia dei Benetton in Patagonia”, presentazione di un libro-inchiesta ricco di sfumature e dettagli sugli abusi e le violenze perpetrate negli anni sulla comunità Mapuche. Ne parleranno gli autori Pericle Camuffo, esperto di letteratura italiana del Novecento particolarmente attento ai concetti di frontiera e alterità, e la giornalista e autrice di saggi di inchiesta Monica Zornetta, con la moderazione del giornalista del manifesto Riccardo Bottazzo. L’incontro sarà seguito dalla proiezione del documentario di Massimo Belluzzo “Tigre Azul. Spirito Mapuche”.
Il programma nelle altre sedi del festival prevede, sotto la Loggia del Lionello, due presentazioni di rilievo. Si inizia con “Asiatica” (ore 10, in collaborazione con Far East Film Festival), libro in cui l’inviato del Corriere Marco Del Corona – che è membro della giuria del Premio Terzani – traccia un itinerario geografico e culturale dell’Asia orientale attraverso le parole degli scrittori con cui ha dialogato. Converserà con Àlen Loreti, biografo ufficiale di Tiziano Terzani e curatore dei due volumi dei “Meridiani” Mondadori dedicati alle sue opere.  Seguirà “Questa notte non torno”, titolo dell’ultimo libro della scrittrice e poetessa Antonella Sbuelz, un romanzo di formazione e di iniziazione calato nell’attualità, che verrà presentato dall’autrice in dialogo con il condirettore del Messaggero Veneto Paolo Mosanghini.

Il Festival Vicino/lontano 2021, con la supervisione scientifica dell’antropologo Nicola Gasbarro, è curato da Paola Colombo e Franca Rigoni ed è organizzato con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Udine e della Fondazione Friuli, con il supporto di Coop Alleanza 3.0, Amga Energia & Servizi, CiviBank, Ilcam, Prontoauto, Farmacia Antonio Colutta e Confartigianato, e con il patrocinio di Confcommercio.

comunicato stampa