Primo lancio, l’11 giugno, in attesa della presentazione del programma, per Mittelfest 2020, che si sposta dalla tradizionale collocazione di luglio al mese di settembre, dal 5 al 13, a Cividale del Friuli. Uno slittamento inevitabile, a seguito dell’emergenza che ha investito il mondo, per consentire la preparazione di un programma ancora una volta prestigioso e soprattutto per lanciare quella che si pone come una vera sfida: sarà, probabilmente, il primo fra i grandi festival che si tengono in Friuli Venezia Giulia a svolgersi interamente con il pubblico presente in spazi chiusi. Naturalmente con tutte le garanzie di sicurezza – lo staff sta lavorando per renderlo “assolutamente Covid free” – e con l’obiettivo di contribuire a ritrovare finalmente la normalità tanto auspicata anche sul fronte dello spettacolo dal vivo.
Mittelfest con gli attori e il pubblico presenti perché lo spettacolo dal vivo è vitale e necessario, e con gli spettacoli programmati principalmente in tre location tradizionali (il Teatro Ristori, la Chiesa di San Francesco e Santa Maria dei Battuti), anche se non è escluso l’utilizzo di luoghi nuovi, con le misure di protezione e i controlli necessari a garantire artisti, pubblico e lavoratori del festival.
Mittelfest sarà firmato per il terzo anno consecutivo dal direttore artistico Haris Pašović (fra qualche settimana la presentazione del cartellone) e guidato dal nuovo Cda, alla cui presidenza, da febbraio 2020, c’è Roberto Corciulo, affiancato da Stefano Balloch, vice presidente, e dai consiglieri Marco De Mauro, Giovanni Nistri, Livio Semolic.
In attesa dei dettagli, la prima anticipazione annuncia per la giornata inaugurale un concerto dal particolare significato: il Requiem di Mozart, affidato all’Orchestra Fvg.
Dopo “Millennials” nel 2018 e “Leadership” nel 2019, Pašović ha scelto per il 2020 il tema “Empatia” che così sintetizza, inviando un messaggio da Sarajevo, la città in cui vive, in attesa di tornare di persona a Cividale. “Se ti ferissi e sanguinassi, preferiresti avere accanto a te in quel momento critico la tua cara amica che sviene quando vede sangue o un medico competente che può fermare il sanguinamento, agendo in modo professionale senza alcun sentimento? Questa domanda, posta dal defunto scienziato americano Carl Sagan, e alcune idee correlate portate in discussione dal famoso psicoanalista italiano Massimo Recalcati, acuiscono il nostro pensiero sul significato dell’empatia. Che cos’è l’empatia? È possibile un mondo senza empatia? Al contrario, un mondo con troppa empatia – così ancora Pašović – è del tutto inutile, pieno di sentimenti infiniti e menti sfocate? Questo è il motivo per cui abbiamo scelto l’empatia come tema principale del Mittelfest 2020. Nel mondo ferito dal Covid-19, dalla perdita economica, dall’aumento della disoccupazione, e dai grandi problemi sociali c’è posto per l’empatia? E se c’è, allora perché, quando e quanto rende migliori le nostre vite? Gli artisti proveranno ad esprimere i propri pensieri e sentimenti al riguardo attraverso gli spettacoli musicali, teatrali e di danza in cartellone”.
Mittelfest, com’è noto, è da sempre proiettato in una visione europea, è aperto alle prospettive internazionali e intrattiene relazioni e rapporti che non si sono mai interrotti – anzi – anche durante questi ultimi difficili mesi ed è questa la cifra che intende mantenere. Ma il nuovo Cda ha compiuto quest’anno una scelta precisa, puntando per l’80 per cento su artisti italiani che condividono con il festival il respiro artistico internazionale e per il 20 per cento su artisti stranieri. “Abbiamo deciso di sostenere gli artisti italiani – spiega il presidente Corciulo – perché lo riteniamo necessario e doveroso: sono fra i lavoratori che più duramente stanno pagando le conseguenze del drammatico lockdown. Le proposte straniere ci saranno, certo, ma gioco forza in forma ridotta, e per quanto sarà possibile fare da qui al mese di settembre”.
Mittelfest si prepara dunque alla nuova edizione, con l’auspicio e l’impegno, condiviso in particolare con il Comune di Cividale e la Regione Friuli Venezia Giulia, di poter come sempre fare la propria parte nel contribuire alla promozione della città, del territorio circostante e dell’intera regione, in linea con la vision del nuovo Cda, che si è si trovato di fronte anche un altro imponderabile ed epocale cambiamento: quello determinato dalla pandemia di Coronavirus. “Ci siamo quindi posti un obiettivo ambizioso”, sottolinea il presidente Corciulo: “non solo potenziare Mittelfest che, con salde radici nel cuore del Friuli, permetta sguardi e scambi internazionali, ma costruire una nuova piattaforma mitteleuropea che sinergicamente riesca a coniugare le arti performative con le relazioni, il business e il turismo culturale. Con questi obiettivi stiamo lavorando anche per fare sempre più rete con gli altri enti culturali del Friuli Venezia Giulia, consapevoli che insieme potremo essere più incisivi sia nella promozione complessiva che nell’attivazione comune di forme di risparmio e gestione”.
L’importante ruolo di Mittelfest nel panorama culturale nazionale ed europeo è testimoniato anche dal nuovo riconoscimento che viene in questi giorni dalla Rai e dal suo canale culturale per eccellenza, Rai 5, che consolida una collaborazione che prosegue da due anni, conquistata con la qualità e l’originalità della proposta. Un progetto che consente al festival di ampliare la platea di spettatori, arrivando nelle case di tutta Italia, in chiaro, senza interruzioni e per tutti. Dopo un primo speciale andato in onda a maggio, dal 13 giugno, per tre sabati consecutivi, Rai 5 trasmetterà (con messa in onda dalle 19.20), alcuni speciali dedicati a Mittelfest e in particolare alla sua grande musica. Aprirà il 13 giugno il concerto “Ragazzi del 99” che fu eseguito il 13 luglio 2018 in prima assoluta nella chiesa di San Francesco; seguirà il 20 giugno la “maratona Mittelfest”, con due concerti in successione: Martynas Levickis, il virtuoso lituano della fisarmonica che ha conquistato le platee di tutto il mondo, e la sua Vilnius City Mikro Orkestra (si esibì il 7 luglio 2018 in piazza Duomo), quindi la festa in musica della macedone e travolgente Džambo Auguševi Orkestar (il 15 luglio 2018, sempre in piazza Duomo). Concluderà gli speciali Mittelfest di Rai 5, il 27 giugno, il grande concerto di chiusura dell’edizione 2019, “Maraveis in Sfrese”, prodotto in collaborazione con ARLeF, omaggio alla musica e all’arte del Friuli, dal XVI secolo a oggi.
È inoltre a disposizione on demand, su Raiplay, il documentario “Visionari”, dedicato a Mittelfest e a Cividale, girato nel 2018, e anch’esso, come i concerti già citati, realizzato da aziende regionali di eccellenza nel settore della produzione audiovisiva.
Nel frattempo, in questi mesi di emergenza, Mittelfest ha mantenuto e mantiene il contatto con il suo pubblico anche attraverso una presenza costante sui social, facendogli compagnia con tanti momenti di bellezza, con le pillole di musica, teatro e danza tratte dagli spettacoli delle precedenti edizioni, aggiornamenti, curiosità, e con i tanti affettuosi messaggi che continuano ad arrivare al festival da grandi protagonisti dello spettacolo.
Intervenuto in conferenza stampa il presidente della Regione Massimiliano Fedriga ha parlato di Mittelfest come del “festival della ripartenza” e che rinnova il suo significato, ovvero la capacità di guardare ai popoli della Mitteleuropa che trovano sintesi in Friuli Venezia Giulia a Cividale. Lo ha definito occasione per portare l’auspicata normalizzazione anche nell’ambito della cultura, “Mittelfest – ha affermato – per il nostro territorio significa non solo arricchimento culturale nel senso nobile del termine, ma anche dal punto di vista economico, con la sua capacità di attrarre turismo facendo conoscere una città e un territorio importanti e contribuendo così anche a sostenere un comparto, quello del turismo appunto, che sta vivendo grandissime difficoltà a causa della pandemia”. Ha inoltre plaudito alla scelta di sostenere gli artisti italiani. “Un festival che ha un’anima internazionale nel Dna e non deve perderla, ma in questa fase di difficoltà ha una visione anche di carattere sociale”.
L’assessora alla cultura Gibelli ha parlato di un festival che ha il coraggio di osare dicendosi “grata a livello personale e istituzionale” a Mittelfest “per questa volontà di tornare a navigare in mare aperto” e definendo invece sbagliata, a fini dell’immagine e dunque anche del turismo, la scelta di alcune città di cancellare gli eventi estivi”
Il sindaco di Cividale e vice presidente di Mittelfest Stefano Balloch ha parlato del festival come “vaccino culturale” capace di sconfiggere il Covid e di una “grande occasione di sostituire con la bellezza della cultura la paura che ci ha dominato in questi mesi” oltre che di un evento che da sempre abbatte le barriere e ora può dimostrare che i confini possono tornare ad aprirsi grazie a questo antidoto culturale”.
Comunicato Stampa