I teatri gestiti dal CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, a Udine e Cervignano, sono chiusi da oltre due mesi, mentre si preparavano a ospitare gli ultimi appuntamenti della stagione, a debuttare con nuove produzioni, mentre erano in corso alcune tournée. Anche le Residenze a Villa Manin non hanno più potuto ospitare il lavoro creativo di artisti e compagnie che avevamo invitato.
Ciò nonostante, mentre il Covid 19 ci metteva davanti a scenari che non avevamo immaginato possibili, al CSS non abbiamo mai smesso di pensare e progettare teatro e cultura.
Abbiamo cercato di reagire allo sconcerto e ci siamo impegnati per trovare subito la concentrazione e convogliare le nostre migliori energie per rimanere attivi e creativi.
Per continuare a pensare e a coinvolgere gli artisti e le compagnie che sono il centro gravitazionale del nostro intervento culturale e sociale.
Con questo spirito già a marzo è nato il progetto #iosonoMecenate, che ci ha permesso di dare sostegno immediato agli artisti fermati dalla pandemia, con la partecipazione di cittadini diventati mecenati con l’Art Bonus. Abbiamo creato un’area video sul nostro sito con alcune visioni di spettacoli da noi prodotti e stiamo ora progettando un nuovo format, sempre destinato ad arricchire la proposta di cultura disponibile in rete.
Ora è il momento però di pensare anche da dove ripartiremo in presenza, seppure a distanza di sicurezza.
In attesa di conoscere le contenuti del nuovo decreto del Mibact, nelle ultime settimane il CSS si è impegnato ulteriormente per esprimere un progetto che si collochi adeguatamente negli scenari di una possibile ripartenza.
Davanti ai radicali cambi di paradigma che ci attendono, il CSS si è subito interrogato sul contributo che potrà dare a questo stesso cambiamento, perché si realizzi alle migliori condizioni possibili. E perché dei limiti speriamo si possano trasformare in nuove occasioni di crescita, di esperienza, di condivisione e partecipazione.
Il nostro fare teatro non si è mai limitato al perimetro di un edificio.
La nostra è una pratica sociale e culturale che si è ritrovata e che si è sempre messa alla prova, ha saputo trasformarsi e sperimentare costantemente molteplici formati espressivi e di relazione con il pubblico. Chi conosce il CSS questo lo sa e vi ha preso sicuramente parte, da spettatore, vi ha contribuito da artista.
Ci siamo quindi ripromessi di presentare entro inizio giugno un’attività che abbia un respiro di un intero anno, a partire da questa estate o da appena ci sarà consentito.
365 giorni che esprimeranno un’attività possibile e realizzabile già a partire da questi tempi di distanziamento fisico e che integri e faccia interagire i diversi ambiti in cui si declina il nostro intervento artistico, dalla produzione, all’ospitalità di spettacoli, alle esperienze di teatro partecipato dai cittadini, alle residenze, ai laboratori, alla formazione.
L’idea è quella di articolare l’intera attività facendo dialogare e connettendo questi diversi percorsi, modulando nel tempo le attività, i progetti, i formati e i dispositivi stessi della produzione artistica, da quelli che verranno fortemente influenzati dalle condizioni imposte dalla pandemia, per arrivare via via al tempo in cui potremo operare con più libertà, in un auspicabile ritorno alla normalità. Sempre con uno sguardo e una volontà innovativi e creativi.
Il nostro patrimonio è la creatività e la ricerca di soluzioni altrettanto creative animerà sempre il nostro operare, anche ora che abbiamo sicuramente dei forti limiti e vincoli, per poter, come è giusto, garantire sicurezza e misure adeguate.
Se le città riaprono, ripartiremo proprio da qui. Dalla nostra città.
Dalla città che desidera ritornare a fornire i servizi più importanti della nostra convivenza democratica, a realizzare le sue attività produttive, economiche, politiche, amministrative.
E città è anche il luogo dove – mai come ora – devono trovare forte espressione le energie creative e la produzione culturale. Perché la nostra vita assieme trova un senso formidabile quando vivono i cinema, i teatri, i musei, le biblioteche e librerie, quando si torna a studiare nelle scuole e nelle Università.
“Abbiamo voluto utilizzare la pausa della pandemia come un’occasione per intraprendere un percorso di ripensamento del fare arte e dare un contributo a costruire un immaginario collettivo sostenibile ed etico – spiega la direzione artistica del CSS.
“In questa nuova fase, le nostre pratiche artistiche e culturali compiono un’azione centrifuga e intensificheranno più che mai il dialogo con la città.
La riconquisteremo, incontrando le comunità e i suoi luoghi.
Sarà un’azione di resilienza per trasformare il disagio in nuove modalità artistiche più vicine alla sensibilità e alle necessità del periodo che stiamo vivendo, per costruire un nuovo immaginario intorno e dentro la città, riappropriarsi dei luoghi, restituire allo spettacolo innanzitutto la sua forma di esperienza.
Un’attività che torna a realizzarsi dal vivo, in presenza, con dispositivi e modalità che garantiranno la sicurezza delle persone ma anche la partecipazione, un nuovo contatto sociale dove i nostri corpi e menti potranno tornare a liberarsi, espandersi, a percepire la propria presenza nello spazio e fra persone”.
Comunicato Stampa